L’eccezionale lontra gigante che viveva in Umbria. Un nuovo genere e una nuova specie estinta

Lutraeximia umbra pesava 13,5 Kg e viveva a Pantalla nel Pleistocene Inferiore

[8 Febbraio 2016]

Lo studio “A new otter from the Early Pleistocene of Pantalla (Italy), with remarks on the evolutionary history of Mediterranean Quaternary Lutrinae (Carnivora, Mustelidae)”, pubblicato su Quaternary Science Review da Marco Cherin (Dipartimento di Fisica e Geologia, Università degli Studi di Perugia), Dawid Adam Lurino (PaleoFactory  università La Sapienza di Roma), Gerard Willemsen (Svezia), Giorgio Carnevale (Dipartimento di Scienze della Terra, Università degli Studi di Torino), illustra il ritrovamento, nel sito paleontologico umbro di Pantalla, di un cranio completo di lontra risalente al Pleistocene Inferiore, circa 1,8 milioni di anni.

Cherin sottolinea che «Il reperto costituisce una eccezionale scoperta, perché si tratta del primo cranio di lontra del Pleistocene Inferiore mai scoperto nell’intera area mediterranea. I ricercatori hanno indagato in dettaglio il fossile utilizzando anche tecnologie digitali, come le TAC e la computer grafica tridimensionale, che hanno permesso di acquisire importanti informazioni sulla morfologia esterna e interna e sui processi che hanno portato alla fossilizzazione».

Lo studio rivela «come le diverse caratteristiche del cranio e dei denti non corrispondessero ad alcuna forma finora conosciuta di lontra, sia fossile che attuale» e per questo il fossile è stato attribuito un nuovo genere e una nuova specie: Lutraeximia umbra (lontra eccezionale dell’Umbria).

All’università di Perugia spiegano che «L’esemplare fossile aveva un peso stimato di circa 13.5 kg e si nutriva presumibilmente sia di pesci che di molluschi. Lutraeximia umbra si aggiunge alle altre sei specie di lontre note in Italia durante il Pleistocene (tra 2,5 milioni e 10000 anni fa circa), testimoniando il successo e la grande diversità di questo gruppo di carnivori, oggi rappresentato dalla sola lontra eurasiatica. Inoltre, le somiglianze morfologiche tra la nuova specie e alcune lontre estinte e viventi della Cina e del sud-est asiatico lasciano immaginare che le lontre pleistoceniche possano aver raggiunto l’area mediterranea provenendo dall’Estremo Oriente».

I ricercatori concludono: «La scoperta di questo fossile aggiunge un tassello fondamentale alla conoscenza della lunga e complessa storia evolutiva delle lontre, rappresentando quindi un’importante scoperta non solo per i paleontologi ma più in generale per tutti coloro che si occupano di mammiferi, di biogeografia e soprattutto di evoluzione, tanto in Italia quanto all’estero. Oggi sono noti molti aspetti biologici, ecologici e comportamentali delle lontre, ma la loro storia evolutiva rimane in gran parte un mistero. I resti fossili di questi carnivori sono infatti molto scarsi e frammentari e in Italia sono conosciute per lo più forme endemiche insulari, che hanno popolato – presumibilmente senza lasciare discendenti nelle faune attuali – la Sicilia e la Sardegna in epoche passate».