Le orche possono imitare il linguaggio umano

L’orca Wikie è in grado di dire “hello”, “bye bye”, “Amy” e “one, two, three”

[1 Febbraio 2018]

Lo studio “Imitation of novel conspecific and human speech sounds in the killer whale (Orcinus orca)” pubblicato su Proceedings of the Royal Society B  da Jose Z Abramson e Francisco Aboitiz (Pontificia Universidad Católica de Chile), Victoria Hernandez-Lloreda, Lino Garcia, Fernando Colmenares, (Universidad Complutense de Madrid) e Josep Call (University of St Andrews e Max-Planck Institute for Evolutionary Anthropology), documenta per la prima volta la capacità delle orche di imitare non solo i suoni emessi da esemplari della loro stessa specie ma anche parole umane.

Infatti, Wikie, una femmina di orca (Orcinus orca), è in grado di imitare il linguaggio umano di dire parole come “hello”, “bye bye”, “Amy” e “one, two, three”, imitando un addestratore del Marineland Aquarium di Antibes, in Francia.

I ricercatori spagnoli spiegano che «L’imitazione di suoni nuovi, cioè l’apprendimento a produrre un nuovo suono solo per averlo ascoltato, è una proprietà centrale del linguaggio umano, che ha guidato l’evoluzione di un altro adattamento unico della nostra specie: la cultura umana. Sebbene la capacità di copiare suoni di individui della stessa specie sia diffusa negli uccelli, è estremamente rara nei mammiferi e, tra i primati, è praticamente un’esclusiva degli esseri umani. Diverse specie di cetacei mostrano diversità di repertori vocali (canzoni, richiami) specifici per ogni gruppo. Tra loro l’orca (Orcinus orca) si distingue per i dialetti esibiti, che si crede vengano trasmessi attrabverso l’apprendimento sociale, non solo dalla madre alla prole, ma anche tra matrilineari (gruppi). Dato che molte di queste differenze tra gruppi non si possono spiegare con fattori ecologici o per ereditarietà genetica, gli esperti hanno proposto l’ipotesi che possano essere state acquisite per apprendimento sociale e in particolare per imitazione. Ma definire quale sia il preciso meccanismo di apprendimento sociale coinvolto è difficile e sono necessari dati sperimentali per determinare se l’imitazone vocale è un meccanismo verosimile».

Da uno studio di Abramson del 2013 sappiamo che le orche sono in grado di apprendere per imitazione nuove attività motorie realizzate da congeneri, il nuovo studio appena pubblicato documenta che questa capacità di imitazione vale anche per gli stimoli sonori, compreso quando i modelli che li producono sono individui di altre specie, in questo caso esseri umani.  Le orche sono delfinidi più grandi del mondo e anche uno dei più potenti ( e forse il più intelligente) predatori del mondo.hanno una vita sociale lunga e complessa, si cibano di salmoni e pesci, di pinguini, di mammiferi marini come foche, leoni marini e persino balene e sono note per riuscire ad afferrare le foche anche sul ghiaccio galleggiante e sulle spiagge.

I ricercatori del Grupo UCM de psicobiología social, evolutiva y comparada dell’Universidad Complutense di Madrid sgano ancora: «Nella ricerca sull’imitazione vocale è stato utilizzato lo stesso paradigma che era stato impiegato nello studio dell’imitazione motoria: il soggetto è addestrato a rispondere al segnale “fai ciò che fa l’altro” o “fai quello che faccio io”, in cui all’orca viene chiesto di copiare il movimento o l’azione vocale (familiare o nuova) che viene eseguita un altro soggetto (che funge da modello) della stessa o di un’altra specie».

Nella prima fase dell’esperimento è stato usato come modello modello a Moana, che nonostante il nome è un maschio di orca di 3 anni, per realizzare 5 nuove vocalizzazioni (le più distinte possibili del suo repertorio naturale) che sono state associate a segnali con i quali successivamente gli si chiedeva di emetterle. Ma la star dell’esperimento è  Wikie, una femmina di orca di 14 anni  che era il soggetto “osservatore” e alla quale si chiedeva di “copiare”  le nuove vocalizzazioni fatte da Moana, mediante un segnale che aveva già appreso nell’esperimento di imitazione motoria  del team di Abramson del 2013).  Inoltre, è stata introdotta una variante nella quale si chiedeva a Wikie  di ripetere altre 2 nuove vocalizzazioni prodotte da Moana, però questa volta registrate e trasmesse con un altoparlante.

Nella seconda fase, per garantire la novità del suono e, quindi, la flessibilità della capacità di imitazione vocale, Wikie è stato testata con 6 suoni umani che per lei non rappresentano e significano assolutamente nulla.

Gli scienziati  dicono che «Wikie Wikie è riuscita a copiare tutti i suoni indipendentemente dal fatto che fossero prodotti da un modello della stessa specie, sia dal vivo o attraverso un altoparlante, o da un modello umano. La natura atipica di alcuni dei suoni che sono stati  utilizzati (linguaggio umano) mostra la grande flessibilità di questa specie. I risultati mostrano che l’evoluzione ha dotato orche  di capacità imitative davvero sofisticate e sostengono  l’ipotesi che i dialetti che sono stati documentati in questa specie e in altri cetacei possono essere acquisiti e mantenuti attraverso l’apprendimento sociale e, più specificamente, attraverso l’imitazione. Apprendere un comportamento nuovo attraverso l’osservazione di un altro individuo (apprendimento sociale) consente la trasmissione non genetica di informazioni e costituisce un possibile veicolo per la diffusione e il consolidamento delle cosiddette tradizioni culturali, firme specifiche di ciascun gruppo».

E’ noto da tempo che le orche  in natura hanno chiamate specifiche per il proprio branco o per un insieme di branchi e che quando le balene assassine vengono spostate in un nuovo ambiente cambiano i loro richiami per adattarsi ai nuovi compagni. Ma fino ad ora non c’erano prove che questi “dialetti” diversi fossero il risultato dell’apprendimento.

Call della School of psychology and neuroscience dell’università di St Andrews, conferma. «L’orca che abbiamo studiato in cattività era in grado di imparare le vocalizzazioni di altre orche e anche vocalizzazioni umane imitandole.Pertanto questo risultato suggerisce che questa è anche una spiegazione plausibile di come le orche in natura apprendono le vocalizzazioni di altre orche e di come sviluppano e trasmettono i loro dialetti». Beluga e delfini sono tra i pochi mammiferi, oltre agli umani, che possono imparare a produrre un suono nuovo solo ascoltandolo. «Nei mammiferi è molto raro – ha detto Call a BBC News – Gli umani ovviamente sono bravi … E’ interessante notare che i mammiferi che possono farlo meglio sono i mammiferi marini».

Secondo  Abramson, «Un giorno potrebbero essere possibili “conversazioni” di base con Wikie. Sì, è concepibile … se si hanno etichette, descrizioni di cosa sono le cos. E’già stato fatto prima con un famoso pappagallo grigio e con dei delfini utilizzando il linguaggio dei segni americano, con frasi come “portami questo oggetto” o “metti questo oggetto sopra o sotto l’altro. Tuttavia, dobbiamo stare attenti a imporre concetti umani agli animali, poiché c’è ancora molto da guadagnare cercando di capire il modo naturale in cui ogni specie comunica nel proprio ambiente».

Un esempio è proprio Wikie: ha emesso i suoni mentre era parzialmente immersa nell’acqua con il suo sfiatatoio esposto all’aria e i suoni fatti sott’acqua possono essere piuttosto diversi. E dal momento che questa era l’unica orca testata, i ricercatori non sono sicuri se ci siano più orche imitatrici in natura.

Alex Thornton, docente di evoluzione cognitiva all’università di Exeter, che non ha partecipato allo studio, ha detto a BBC News  che «Non comprendiamo ancora il motivo per cui alcuni animali imparano a imitare.

Alcuni animali copiano i suoni per esibirli ai potenziali compagni, mentre per altri questo potrebbe aiutare a identificare un individuo come membro di un gruppo. Per esempio, alcune balene  imparano i loro richiami e l’una dall’altra e hanno dialetti vocali locali che li contrassegnano come membri del loro gruppo sociale».