Incendi, la resilienza delle foreste dipende dalla capacità delle piante di rispondere al fuoco

Cnr: «In passato diversi tipi di risposta hanno permesso alle piante di sopravvivere al fuoco, ma le regole del gioco stanno cambiando per via del cambiamento climatico»

[25 Settembre 2023]

Quest’anno si è registrato un ammontare record di incendi nell’emisfero boreale, uno scenario che rischia di essere sempre più probabile con l’avanzare della crisi climatica.

Con l’aumento delle temperature e il protrarsi delle condizioni di siccità, aumentano infatti le possibilità di incendi devastanti, come quelli che nel corso dell’estate hanno interessato ad esempio il Canada; per questo è importante capire quali sono i fattori che guidano la resilienza degli ecosistemi agli incendi.

Un nuovo studio sul tema, pubblicato sulla rivista scientifica The american naturalist da un team internazionale di ricerca che ha coinvolto Cnr, Università di Reading e di Madrid, mostra in particolre che le caratteristiche delle piante siano cruciali nel determinare la resilienza agli incendi di foreste, praterie e savane.

«Gli incendi boschivi sono fenomeni che hanno giocato un ruolo fondamentale nell’evoluzione delle piante, in oltre 400 milioni di anni – spiega Mara Baudena, ricercatrice del Cnr-Isac e autrice senior del lavoro – Alcune piante hanno sviluppato particolari adattamenti che permettono loro di sussistere in ambienti incendiabili e di approfittare degli incendi per proliferare. Per esempio, i lecci mediterranei – e come loro anche molte altre specie di alberi – possono ricrescere dalle loro radici dopo la combustione totale del fusto; le pigne di alcuni pini si aprono soltanto dopo un incendio, stimolate dalla combustione. Tutte queste caratteristiche, che una pianta può o meno possedere, regolano la sua risposta agli incendi. In passato diversi tipi di risposta hanno permesso alle piante di sopravvivere al fuoco, ma le regole del gioco stanno cambiando per via del cambiamento climatico».

In particolare, lo studio mostra che «la resilienza delle foreste boreali, mediterranee e tropicali dipende dalla capacità delle piante dominanti di rispondere agli incendi – spiega Marta Magnani, ricercatrice del Cnr-Igg e prima autrice del lavoro – Se queste possiedono scarse capacità di risposta all’incendio, come nel caso delle foreste pluviali, anche un solo incendio potrebbe essere sufficiente per prevenire la ricrescita di questi alberi, portando ad un cambiamento radicale dell’ecosistema. Viceversa, quando la risposta agli incendi della pianta dominante è forte, come nelle nostre leccete mediterranee, le foreste sono molto resilienti: una caratteristica, questa, oggi messa a dura prova dagli stravolgimenti climatici, che rendono la capacità di risposta meno efficiente».

La ricerca ha implicazioni pratiche per quanto attiene alla gestione delle foreste: secondo gli autori, infatti, tenere conto della capacità di risposta agli incendi degli alberi diventa particolarmente strategico per scegliere le specie più adatte ai rimboschimenti: l’albero “giusto” può garantire la ripresa dell’ecosistema anche in relazione ai sempre più frequenti incendi del nostro Paese.

Lo studio, inoltre, indaga anche le relazioni tra incendi e biodiversità osservando che, in alcuni ecosistemi come le savane africane, gli incendi possono addirittura avere ricadute positive sulla biodiversità, perché favoriscono il ricambio e la diversificazione della vegetazione.