In Uganda è caccia ai vietnamiti che trafficano avorio e pangolini

Continua il commercio illegale di avorio e di scaglie di pangolini dall’Africa verso l’Asia

[11 Febbraio 2019]

L’Uganda Revenue Authority  (Ura) Uganda sta ricercando 18 vietnamiti coinvolti in un’operazione di contrabbando di avorio e di scaglie di pangolino del valore di  8 milioni di dollari. I vietnamiti, dei quali l’Ura ha diffuso le foto segnaletiche, sono in fuga dopo che l’avorio e le scaglie di pangolino sono stati trovati nascosti di legno che, a loro volta, potrebbero essere stati importati clandestinamente dalla vicina Repubblica democratica del Congo, passando dal Sud Sudan prima di poter entrare in Uganda. E’ chiaro che, trattandosi di zone in mano a gruppi militari – ribelli e regolari – questi traffici non possono avvenire senza il loro accordo. La polizia dell’Uganda ha scoperto il carico illegale la settimana scorsa e lo e ha sequestrato, pochi giorni dopo che l’Ura aveva arrestato due vietnamiti che stavano organizzando la più grande spedizione illegale di avorio e pangolini in Asia mai scoperta in Uganda.

Il tutto avviene nonostante il commercio globale di avorio di elefante sia stato bandito, con rare eccezioni,  dal 1989 dopo che le popolazioni dei pachidermi africani erano scese dai milioni nella metà del XX secolo a circa 600.000 alla fine degli anni ’80.

Il Vietnam ha vietato il commercio di avorio nel 1992, molto prima della Cina, ma resta uno dei principali mercati dei prodotti in avorio che vengono apprezzati localmente sia per scopi decorativi che per la medicina tradizionale, nonostante non vi siano prove delle sue qualità medicinali.

Dei 10 paesi e territori con il maggior numero di casi di traffico di pangolini, 7 sono asiatici; Cina, Vietnam, Malesia, Hong Kong, Tailandia, Laos e Indonesia e,  secondo un rapporto del 2017 di Traffic e dell’università di Adelaide, questo sta portando all’estinzione praticamente tutte le specie di pangolino.