In Brasile scoperta una nuova scimmia nell'”arco della deforestazione” dell’Amazzonia

Ma l’uistiti Mico munduruku scoperto nel sud-ovest del Pará è già a rischio estinzione

[8 Agosto 2019]

Una nuova specie di uistiti è stata scoperta nel sud-ovest dello Stato brasiliano del Pará, in un’area dell’Amazzonia che ha subito estesi disboscamenti illegali e abbattimenti di foreste per far spazio all’agricoltura. La scoperta del  Mico munduruku porta a 15 il numero totale delle specie di questo genere di primati.

Il team di ricercatori brasiliani – sostenuto da  Wildlife Conservation Society (WCS), Fauna & Flora International (FFI) e BirdLife International – che ha pubblicato sul PeerJ Journal of Life and Environmental Sciences lo studio “The Munduruku marmoset: a new monkey species from southern Amazonia”, che da conto della scoperta –  spiega che «La regione in cui è stato scoperto l’uistiti è uno dei principali fronti della distruzione delle foreste all’interno dell'” arco della deforestazione”, una regione tristemente caratterizzata da una rapida, intensa e disordinata conversione delle foreste in terreni pastorali e agricoli e insediamenti umani. La distruzione sta avvenendo anche all’interno delle unità federali di conservazione e delle terre indigene protette».

Non a caso, la nuova specie è stata chiamata Mico munduruku in onore degli indios Munduruku che vivono nell’area in cui è stata scoperta la scimmia. Per Stuart Paterson, direttore esecutivo della WCS, «Questo è un risultato eccellente per un team che ha trascorso diversi anni a condurre ricerche scientifiche suglu uistiti amazzonici meridionali. Questa scoperta dimostra quanto c’è ancora da imparare sui primati dell’Amazzonia e aumenta ulteriormente la consapevolezza delle minacce che affliggono la foresta pluviale in un momento critico per il suo futuro».

Il principale autore dello studio, Rodrigo Costa Araújo dell’Instituto Nacional de Pesquisas da Amazônia e dell’Universidade Federal do Amazonas, racconta come è avvenuta l’eccezionale scoperta di un “nuovo” primate: «Dopo circa sette giorni di viaggio sul fiume Tapajós abbiamo raggiunto il luogo in cui ho registrato la nuova specie. Quando ho avvistato per la prima volta gli uistiti mi sono molto emozionato perché ho visto le loro code bianche: questa è una caratteristica molto rara nei primati neotropicali.”

Mentre la maggior parte delle code degli altri uistiti amazzonici sono nere, la nuova specie ha una coda bianca, piedi e mani, avambracci bianchi con una macchia beige-giallastra sui gomiti e la groppa beige-giallastra.

La WCS sottolinea che «Sulla base delle attuali conoscenze, il Mico munduruku vive solo all’interno di un’area di circa 55.000 km2 nello stato del Pará sud-occidentale, in Brasile».

Ma questa piccola scimmia finora sconosciuta alla scienza è già a rischio: «La deforestazione in Amazzonia è notevolmente aumentata negli ultimi mesi – Fa notare la WCS – A giugno 2019,era stata abbattuto  l’88% di foreste in più  rispetto a giugno 2018. Oltre al disboscamento e all’espansione agricola, è stata approvata per la costruzione di 4 centrali idroelettriche che minacciano direttamente l’habitat della scimmia».

I ricercatori confermano: «Proprio mentre scopriamo questa specie, dobbiamo già preoccuparci per la sua sopravvivenza. Le minacce al Mico munduruku potranno solo aumentare con la costruzione di impianti idroelettrici e delle reti di infrastrutture complementari, man mano che verranno costruite strade e linee di trasmissione, inducendo un insediamento umano più intenso e la “bonifica” delle foreste nella regione».  ricercatori.

Secondo Costa Araújo, oltre alla minaccia della diga, c’è un altro grosso problema: «La regione è anche un hotspot per i minatori d’oro, quindi c’è il dragaggio e lo scavo del letto del fiume e dei suoi affluenti. E’ una regione poco studiata e la biodiversità è poco conosciuta: aver descritto qui una nuova specie di primati, a dimostra chiaramente che sta andando distrutto l’habitat di specie ancora sconosciute».

I ricercatori dicono che, Dato che il Mico munduruku dovrebbe essere classificato ome carente di dati ai sensi della Lista Rossa Iucn,  «Sono urgentemente necessari ulteriori studi per saperne di più sull’uistiti».

Caleb McClennen, vicepresidente della WCS per la conservazione globale, sottolinea che «La WCS si congratula con il team di ricerca che ha fatto questa eccitante scoperta, che sottolinea l’importanza di proteggere questa regione della biodiversità dalle minacce della deforestazione. Siamo incredibilmente orgogliosi di far parte del Conservation Leadership Program, che sta dando forza a i giovani ecologi emergenti per fare ricerche sulla biodiversità all’avanguardia come questa in tutto il mondo».

Il Conservation Leadership Program (CLP) è stato avviato nel 1985 in risposta alla necessità di ulteriori dati scientifici sulle specie minacciate. Il programma si è concentrato sulla sponsorizzazione di studenti universitari del Regno Unito per raccogliere dati sulla diversità biologica all’estero durante le loro vacanze estive. Ma nel corso del tempo il CLP si è evoluto per rispondere alle mutevoli esigenze della conservazione ed è diventato un programma internazionale di rafforzamento delle capacità a supporto ai giovani ecologi, la maggior parte dei quali lavora nei propri Paesi, per intraprendere progetti di biodiversità applicata nei Paesi meno sviluppati.

Sherilyn Bos,responsabile del programma capacity development di BirdLife International, conclude: «Siamo molto orgogliosi di Rodrigo e del suo team che hanno fatto una scoperta così significativa in questa fase iniziale della loro carriera. Rodrigo ha iniziato con il Conservation Leadership Program 2012, studiando gli uistiti della Marca nell’Amazzonia brasiliana, e ha continuato a ricercare questo affascinante gruppo di primati in pericolo. I giovani appassionati come questi ci danno speranza per il futuro delle foreste del nostro pianeta».