«Anche in Amazzonia si sta consumando una guerra, quella contro i popoli indigeni e la foresta»

Il leader indigeno Adriano Karipuna in visita al Parco delle foreste casentinesi

Sani: «Una valorizzazione economica conservativa ha benefici maggiori e più distribuiti nel tempo dello sfruttamento intensivo delle foreste»

[11 Maggio 2022]

Il leader indigeno e attivista ambientale Adriano Karipuna, figura simbolo della resistenza dei popoli indigeni dell’Amazzonia, dopo aver fatto tappa al Consiglio comunale di Firenze è stato ospite del Parco nazionale delle Foreste casentinesi per spiegare che «anche in Amazzonia si sta consumando una guerra, quella contro i popoli indigeni e la foresta».

Nei primi tre mesi del 2022 il Brasile ha perso infatti oltre 940mila chilometri quadrati di foresta amazzonica a causa della deforestazione, circa nove volte l’intera superficie di Firenze. A partire dal 2019, con l’arrivo al governo del presidente Jair Bolsonaro, la deforestazione incontrollata ha trovato nuovo slancio e in una corsa sfrenata all’accaparramento di terre fertili ha spianato la strada ai nuovi predatori: industria alimentare e mineraria, compagnie energetiche, commercio di legnami pregiati .  L’evento, nel quadro di una serie di incontri in tutta Italia, è stato coordinato dall’ong Cospe, che ha rinnovato anche per il 2022 il proprio impegno a difesa della foresta pluviale con la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi AMAzzonia.

Alla campagna del Cospe aderisce anche il parco delle Foreste casentinesi, che ha deciso di dare sostegno alle popolazioni della Foresta Amazzonica e del Sud est asiatico nella lotta alla loro distruzione.

«La visita di Adriano Karipuna – spiega Luca Santini, presidente del Parco – assume un significato particolare anche alla luce delle esperienze che portiamo avanti nel Parco nazionale. Le popolazioni locali sono una risorsa essenziale della biodiversità: la chiave di volta sta nella condivisione della consapevolezza che una valorizzazione economica conservativa ha benefici maggiori e più distribuiti nel tempo dello sfruttamento intensivo delle foreste. Le foreste sono alla base della vita degli animali, e quindi anche dell’uomo».