Il governo indiano rinuncia alla riforma dell’Indian Forest Act

Il forum nazionale dei popoli tribali delle foreste e Survival International: ha ceduto alle proteste, era una legge pericolosa

[18 Novembre 2019]

Il 15 novembre il ministero dell’ambiente dell’Unione Indiana ha ritirato un progetto di emendamento dell’Indian Forest Act del 1927che proponeva drastici aggiornamenti. Dopo che il testo era stato reso noto a marzo, contro questa proposta di legge avevano protestato sia alcuni Stati dell’india che organizzazioni non governative come Survival International che ora esulta: «A seguito delle proteste nazionali e internazionali, il governo indiano ha cancellato un progetto di legge che avrebbe militarizzato le sue foreste e le avrebbe aperte allo sfruttamento commerciale».
annunciando durante una conferenza stampa il ritiro dell’emendamento, il ministro dell’ambiente dell’India, Prakash Javadekar ha detto. «Vorrei chiarire che questo non era un progetto del governo, in quanto tale. Avevamo appena consolidato le opinioni di vari Stati con una copertura forestale significativa. Nel giro di pochi mesi, abbiamo appreso che questo ha portato a interpretazioni errate. Quindi stiamo ritirando la bozza zero».

Così Javadekar ha rinnegato tutta la fase di elaborazione del provvedimento – accusata di segretezza da diverse ONG – alla quale ha collaborato anche Ravi Singh, segretario generale e CEO del Wwf India, i cui particolari sono trapelati quasi subito, dando il via a proteste in India e a una campagna internazionale guidata da Survival International.

Il ministro degli affari tribali dell’Unione Indiana, Arjun Munda, del Bharatiya Janata Party (BJP) come Javadekar, presente alla conferenza stampa, ha accolto con favore il ritiro delle proposte di modifica all’Indian Forest Act. Munda è l’ex primo ministro del Jharkhand, uno Stato con una numerosa popolazione tribale che andrà alle urne a dicembre.

Come spiega The Hindu, «L’Indian Forest Act 2019, è stato concepito come un emendamento all’Indian Forest Act del 1927, è un tentativo di affrontare le sfide contemporanee per le foreste del PaeseIl disegno di legge era stato inviato ai vertici degli amministratori forestali degli Stati Uniti per sollecitare commenti e obiezioni. Ha attirato critiche degli attivisti e dalle organizzazioni che difendono il welfare dei tribali».

A ottobre, il governo del Mizoram ha respinto il progetto e il ministro per l’ambiente, le foreste e i cambiamenti climatici di questo Stato indiano, TJ Lalnuntluanga, ha annunciato che «La proposta di modifica dell’Indian Forest Act è stata respinta dopo una riunione consultiva di tutte le parti interessate, compresi i rappresentanti di partiti politici, organizzazioni della società civile e amministratori. Un ufficiale forestale non può essere al di sotto del rango di un Ranger, deve avere il potere di svolgere un’indagine sui reati forestali … e deve avere il potere di indagare o di emettere un mandato di perquisizione ai sensi del Code of Criminal Procedure del 1973».

Siddhantha Das, direttore generale della forestazione, ha detto a The Hindu «che un emendamento alla legge forestale era necessario. Lo rivedremo e lo guarderemo con occhi nuovi. Ma avremo sicuramente una legge modificata e discussioni più ampie».

La nuova legislazione proponeva anche una tassazione delle attività economiche nelle foreste: fino al 10% del valore dei prodotti minerari estratti nelle aree forestali e dell’acqua utilizzata per l’irrigazione o nelle industrie. Questo importo verrebbe depositato in un fondo speciale e utilizzato «esclusivamente per rimboschimento; protezione delle foreste e altri scopi ausiliari connessi alla piantagione di alberi, allo sviluppo e alla conservazione delle foreste».

Survival international denuncia: « Secondo il progetto, le guardie forestali sarebbero state armate e avrebbero goduto dell’immunità giudiziaria. Dopo lo sfratto dei sui abitanti originari, qualsiasi foresta avrebbe potuto essere affidata a interessi privati, e la vita di milioni di indigeni abitanti delle foreste sarebbe stata resa impossibile.
Contro tutto questo in India ci sono state molte le manifestazioni e il collettivo di Campaign for Survival and Dignity (CSD) – un forum nazionale dei popoli tribali delle foreste dello Stato dell’Odisha – ricorda che «Gli emendamenti proposti avrebbero reso i funzionari delle foreste i funzionari più potenti del Paese, con il potere di arrestare, razziare, sequestrare e sparare per uccidere senza affrontare alcuna responsabilità, poteri dei quali non godono nemmeno le forze di sicurezza nelle zone di conflitto. Accogliamo con favore questo ritiro, che fa seguito alle proteste e alle condanne a livello nazionale in tutto lo spettro politico e che è stato chiaramente preso per evitare le proteste di massa previste in tutto il paese e a Delhi, nonché per evitare ricadute negative nelle elezioni del Jharkhand».
Ma il CSD fa notare che «La dichiarazione del ministro è profondamente fuorviante sotto diversi aspetti. Il ministro ha affermato che gli emendamenti proposti erano semplicemente una “bozza” risultante da uno “studio”, ma in effetti la lettera inviata ai governi statali il 7 marzo affermava chiaramente che si trattava di una proposta legislativa (ne potete vedere una copia qui ) e lo stesso ministro ha affermato la stessa cosa in questa risposta a un’interrogazione speciale in Parlamento il 28 giugno. Nella stessa risposta ha anche indotto in errore il Parlamento affermando che il progetto sarebbe “in aggiunta” ai diritti riconosciuti dalla Forest Rights Act, sebbene in realtà avrebbe negato tali diritti. Facciamo notare che l’annuncio dato dal ministro non ha senso fino a quando il ministero non emette una notifica scritta che ritira questo progetto. Le proteste, che riguardavano anche altre questioni, continueranno come previsto».

Stephen Corry, direttore generale di Survival International, rilancia le accuse: «Il governo indiano, consigliato da Wwf India, voleva togliere a milioni di indigeni i loro diritti e fornire poteri straordinari alle guardie forestali, permettendo loro di uccidere persone nell’impunità. In migliaia hanno protestato in India e a livello internazionale. L’abbandono del progetto di legge costituisce una enorme vittoria per i popoli indigeni. La conservazione sta diffondendo i semi della propria distruzione, a meno che ora non smetta di abusare dei diritti umani e di distruggere la diversità umana».