Il Canyon di Caprera è diventato un hope spot

One Ocean Foundation:primo passo per la Important Marine Mammal Area e per un’Area Marina Protetta

[21 Marzo 2024]

One Ocean Foundation, una ONG italiana e internazionale per la tutela dell’ambiente marino, ha annunciato il riconoscimento dell’area del Canyon di Caprera come “Hope Spot” da parte di Mission Blue, iniziativa mondiale per la tutela della biodiversità marina istituita dalla famosa oceanografa dr. Sylvia Earle: «Grazie al costante impegno della Fondazione in attività di ricerca e monitoraggio sin dal 2019, il Canyon di Caprera si unisce alla rete di oltre 140 Hope Spots nel mondo, il secondo in Italia».

Secondo One Ocean Foundation, «La designazione del Canyon della Caprera come Hope Spot rappresenta un passo significativo per accelerare il processo di riconoscimento dell’area, in primo luogo, come Important Marine Mammal Area ma con l’obiettivo finale di renderla un’Area Marina Protetta, garantendo la protezione necessaria affinché possa diventare un luogo simbolo di biodiversità nel mondo».

I canyon sottomarini come quello di Caprera sono delle enormi fenditure, profonde diverse centinaia di metri, che creano un ecosistema unico, essenziale per il benessere marino. Queste zone rendono possibili una serie di funzioni fondamentali come il fenomeno dell’upwelling, ovvero la risalita di acque profonde ricche di nutrienti che favoriscono un’esplosione di vita nella colonna d’acqua. I nutrienti, infatti, consentono la crescita e la riproduzione di organismi fitoplanctonici, alghe fotosintetiche che sono alla base di tutta la rete trofica, che a loro volta attirano animali che se ne nutrono. Grazie alle attività di ricerca e monitoraggio, oggi sappiamo che il canyon di Caprera ospita 7 delle 8 specie di cetacei solitamente presenti nel Mediterraneo occidentale, alcune delle quali sono considerate particolarmente rare e a rischio di estinzione. Tra queste specie si annoverano lo zifio, il grampo, la balenottera comune e il capodoglio, ma anche altri mammiferi marini come la foca monaca, uno dei pinnipedi più minacciati del Pianeta.

Intervenendo a un evento speciale della Monaco Ocean Week, Riccardo Bonadeo, presidente di One Ocean Foundation, ha detto: «Rigraziamo la dr. Sylvia Earle e Mission Blue per questo importante riconoscimento, che rappresenta per noi un motivo di orgoglio a supporto degli sforzi di questi anni. Questo ci permetterà di proseguire – con ancora maggior impegno e in collaborazione con enti e istituti nazionali e internazionali – nelle attività di tutela del più grande sistema di canyon sottomarini nel nord-est della Sardegna in linea con le ultime indicazioni della comunità europea che indicano la tutela e il ripristino della biodiversità come tema più rilevante su cui investire e che porteremo avanti anche attraverso attività di educazione e coinvolgimento sul territorio»

I progetti scientifici di One Ocean Foundation comprendono una serie di attività innovative e pioneristiche possibili grazie anche al sostegno di importanti centri di ricerca come quello dell’Università di Milano-Bicocca che si occupa dell’analisi dei campioni di DNA ambientale per il monitoraggio delle specie presenti nell’area. Grazie a questa tecnica è stato possibile rilevare la presenza della Foca Monaca, con uno studio pubblicato su Scientific Report nel 2023. A questo si aggiunge il posizionamento di tre boe acustiche in punti strategici del Canyon per tracciare la distribuzione spazio-temporale dei cetacei grazie al centro CMRE di La Spezia e attività di foto-identificazione per determinare distribuzione e comportamenti dei mammiferi.

Ginevra Boldrocchi, coordinatrice scientifica di One Ocean Foundation e ricercatrice dell’università dell’Insubria, ha sottolineato: «Riteniamo fondamentale portare la protezione dei cetacei e del loro habitat al primo posto, soprattutto nel Mar Mediterraneo. Attraverso un approccio innovativo interdisciplinare e non invasivo – che comprende indagini visive, monitoraggio acustico e analisi del DNA ambientale – e grazie a collaborazioni internazionali, ci siamo impegnati strenuamente negli ultimi anni per garantire la tutela di questo ecosistema prezioso»

I dati scientifici raccolti e le analisi elaborate hanno permesso di portare all’attenzione di Mission Blue il Canyon di Caprera: dopo un’attenta e rigorosa valutazione da parte di un comitato di esperti, quest’area è stata selezionata a diventare Hope Spot, ossia un luogo considerato come fondamentale per la salute dell’oceano.

Le attività di ricerca e monitoraggio sono state possibili grazie alla collaborazione con CMRE-NATO di La Spezia, Università dell’Insubria, Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena, SEAME Sardinia, CNR-IAS Oristano, il Comando Marittimo Ovest della Marina Militare Italiana e il Consejo Superior de Investigaciones Científicas – CSIC. One Ocean Foundation è particolarmente grata a Rolex per il suo sostegno al progetto, nell’ambito dell’iniziativa Perpetual Planet

Sylvia Earle, fondatrice e Presidente di Mission Blue, ha dichiarato: «Congratulazioni a One Ocean Foundation e ai suoi partner per i loro grandi sforzi nella ricerca che hanno contribuito ad aumentare la conoscenza attuale sulla presenza di biodiversità marina nel Canyon di Caprera. Grazie alla sua attività di monitoraggio costante, One Ocean Foundation ha implementato il livello attuale di protezione contribuendo alla conservazione delle specie chiave nel Mar Mediterraneo».

Jan Pachner, segretario generale di One Ocean Foundation, ha concluso: «Il Canyon di Caprera ha un valore ecologico estremamente importante poiché la maggior parte delle specie che stiamo studiando sembra utilizzare l’area come sito di alimentazione e riproduzione. Nonostante il suo valore, il Canyon – come gran parte del Mar Mediterraneo – è soggetto a numerose minacce antropiche. E i mammiferi marini, in particolare, sono soggetti a catture accidentali, collisione con imbarcazioni a causa dell’intenso traffico marittimo, ma anche a inquinamento acustico, chimico e di rifiuti come la plastica».