I piccoli pinguini blu sono due specie e quella australiana recentemente ha invaso la Nuova Zelanda (VIDEO)

I minuscoli pinguini blu aussies e kiwi parlano anche due dialetti diversi

[9 Febbraio 2016]

Secondo lo studio “Invader or resident? Ancient-DNA reveals rapid species turnover in New Zealand little penguins”, pubblicato su Proceedings of the Royal Society B: Biological Sciences un team nozelandese e statunitense guidato da Stefanie Grosser, una zoologa dell’università di Otago, il pinguino minore blu o fairy penguin che vive nella Nuova Zelanda Sud.Orientale è un invasore arrivato recentemente dall’Australia. Una scoperta che arriva dopo quella  fatta dalla stessa Grosser e da  Jon Waters, un altro zoologo dell’università di Otago, che   i minuscoli pinguini blu (Eudyptula minor)  australiani e neozelandesi, alti appena 30 centimetri, sono in realtà due specie distinte.

Gli scienziati si chiedevano da tempo quali fossero i rapporti tra le  popolazioni di fairy penguins  che vivono sulle due sponde del Mar di Tasman. Il trans-Tasman team ha utilizzato tecniche genetiche per confrontare le popolazioni sia in Nuova Zelanda che in Australia ed ha scoperto con grande sorpresa che non sono della stessa specie. «Abbiamo scoperto un pattern molto forte, nel quale la Nuova Zelanda ha un suo gruppo genetico distinto che è chiaramente molto diverso da quello delle popolazioni di pinguini australiani»,  spiega la Grosser. Lo studio pubblicato Su PlosOne rivela che, proprio come hanno fatto gli esseri umani con l’inglese, i pinguini blu australiani e neozelandesi sembrano aver sviluppato dei dialetti. Altri ricercatori avevano già dimostrato che i richiami differiscono tra pinguini e  che le femmine neozelandesi preferiscono rispondere a quelli della propria specie.

La Grosser spiega ancora: «Si potrebbe dire  che agli aussies piace sentire “feesh”, mentre “fush” suona meglio alle orecchie dei  Kiwi. Il riconoscimento di specie di pinguino uniche su entrambe le sponde del Tasman mette in evidenza l’importanza di gestirle e conservarle a parte».

Come dicevamo, un altro risultato inatteso dello studio è stata la scoperta che la specie di pinguini blu australiani – che sono stati chiamati Eudyptula novaehollandiae – è presente anche sulla costa di Otago, nel remoto sud-est a dell’Isola del Sud della Nuova Zelanda . «I nostri dati genetici – evidenzia la Grosser –  suggeriscono che le popolazioni di  Otago e popolazioni australiane sono connesse molto strettamente».

Il team sta attualmente lavorando per stabilire meglio la storia della popolazione Otago usando il DNA antico. Waters  aggiunge che «Questa ricerca mette in luce che c’è ancora molto da scoprire sulla fauna unica della nostra regione. Il riconoscimento di una nuova specie endemica, unica nella nostra regione, è fondamentale per la gestione del nostro patrimonio naturale»

Dopo aver scoperto che i piccoli pinguini blu di Otago appartengono alla specie australiani, un team di ricercatori neozelandesi e statunitensi, guidati sempre dalla Grosser, ha cercato di capire quando gli Eudyptula novaehollandiae sono arrivati dall’altra parte della Nuova Zelanda. Per farlo hanno esaminato hanno analizzato il DNA antico di  oltre un centinaio di ossa piccoli pinguini dell’epoca di prima dell’arrivo degli esseri umani in Nuova Zelanda che di esemplari museali o di depositi archeologici. Studi precedenti avevano concluso che la specie australiana era presente in Nuova Zelanda da centinaia di migliaia di anni, ma il nuovo studio genetico del team della Grosser indica che la specie australiani sono arrivati ​​in Nuova Zelanda molto più recentemente. «Sorprendentemente, tutte le ossa più vecchie di 400 anni appartengono alla specie nativa della Nuova Zelanda – dice la Grosser –  I nostri risultati di mostrano chiaramente che il pinguino australiano ha colonizzato Otago poco tempo fa, tra il 1500 e il 1900 dC, a quanto pare in seguito al declino del piccolo pinguino blu della Nuova Zelanda, che è stato cacciato dai primi coloni umani che hanno introdotto i predatori».

I ricercatori dicono che i risultati sono entusiasmanti, ma la scoperta di  una estinzione della fauna selvatica e la sostituzione a seguito di arrivo degli esseri umani non è certo un caso isolato: «Molte delle specie animali della Nuova Zelanda, gli uccelli in particolare, hanno sofferto per mano dell’uomo – conclude la Grosser – La cosa veramente eccitante di questi risultati è che mostrano quanto rapidamente la natura sia in grado di rispondere agli impatti umani».

Videogallery

  • Representative foraging behaviour in little penguins (part 1)

  • Representative foraging behaviour in little penguins (part 2)