I nidi delle vespe cartonaie si illumina di verde sotto la luce UV

Le fibre di seta conferiscono al nido tonalità neon che potrebbero servire come segnale e difesa

[30 Agosto 2021]

Bernd Schöllhorn, del Laboratoire d’Electrochimie Moléculaire -CNRS dell’Université de Paris, stava esplorando una foresta nel nord del Vietnam quando, attraverso il fogliame, ha visto qualcosa di anormale: una sfera verde fluorescente. Schöllhorn, che stava cercando nuovi insetti fluorescenti utilizzando una luce LED ultravioletta, e inizialmente a pensato che davanti a lui ci fosse un altro scienziato con una torcia. Ma poi si è accorto che il globo di luce era il favo aperto di un nido di vespe cartonaie. «Pensavo che fosse qualcun altro ha spiegato in un intervista ad Atlantic – E’ stato semplicemente incredibile».

Ora la scoperta è descritta dettagliatamente nello studio “Bright green fluorescence of Asian paper wasp nests” pubblicato sul Journal of Royal Society Interface da un team di ricercatori francesi e vietnamiti  che sottolineano che «Alla luce del giorno, i nidi di vespe cartonaie sono di un colore bianco o giallo senza pretese, ma quando vengono colpiti dalla luce ultravioletta, assumono una nuova vita. Il bagliore proveniente dall’interno del nido di vespe cartonaie era particolarmente intenso»,  visibile fino a una 20 di metri di distanza.

Però le vespe che li abitano né le parti superiori cartacee dei nidi non irradiano luce: il bagliore proviene dalle fibre di seta che ricoprono le celle esagonali.

In un’altra intervista a Live Science Schöllhorn ha evidenziato che «Per quanto ne sappiamo, questo fenomeno non è stato osservato in passato, né da ricercatori scientifici né da fotografi».

Il team franco-vietnamita ha testato sotto luce UV a 360 e 400 nanometri di lunghezza d’onda i nidi di 6 diverse specie di vespe cartonaie che vivono in Vietnam, Francia e Guyana francese e dicono che «Ogni nido brillava sotto la luce: i nidi del Vietnam brillavano di verde, mentre gli altri emettevano un tono bluastro».

Swanne Gordon, un biologo evoluzionista della Washington University –  St. Louis, che non ha partecipato allo studio, ha detto all’Atlantic  che «Trovare questo in così tante specie, e in tre diversi continenti, è notevole».

Gli scienziati avevano già scoperto una fluorescenza simile in alcune specie di salamandre,  rane , coralli , ornitorinchi , vombati e scoiattoli volanti . Gli organismi biofluorescenti assorbono la luce e la riemettono a una nuova lunghezza d’onda, che conferisce loro il bagliore fluorescente che gli esseri umani possono vedere solo quando questi animali sono illuminati da una fonte di luce esterna, come la torcia UV di Schöllhorn.

I ricercatori sospettano che il bagliore verde della seta sia visibile alle vespe, ma non è ancora chiaro quale scopo abbia l’illuminazione del loro nido.

Ma il bagliore potrebbe anche essere semplicemente una coincidenza. Liz Tibbetts, un’entomologa dell’università del Michigan che non è stata coinvolta nello studio, ha evidenziato su Atlantic che  «E’ possibile che questo sia solo un sottoprodotto accidentale di come viene prodotta la seta».

Ma forse la luce verdeggiante agisce come un faro acceso per attirare le vespe a casa. Alcuni entomologi sospettano che i cappucci di seta del bozzolo, che proteggono le giovani vespe cartonaie a durante la metamorfosi, possano regolare la quantità di radiazioni ultraviolette dannose che raggiungono le larve, come un parasole per i piccoli di vespa. Ora il team di ricercatori franco-vietnamita vuole scoprire quali composti chimici emettono un bagliore, che potrebbe avere applicazioni nella ricerca biomedica.

Schöllhorn  conclude: «La cosa più eccitante per me è sicuramente il fatto che “là fuori” nella foresta una grande quantità di fenomeni sconosciuti aspetta ancora di essere scoperta».