Goletta Verde, in Basilicata inquinate 3 foci di fiumi su 4

Consegnate le 5 Vele a Marate. Bisogna istituire l’area marina protetta

[25 Luglio 2013]

Goletta Verde ha lasciato la Basilicata per approdare oggi a Marina di Camerota (Sa)  e gli ambientalisti dicono che 3 prelievi sui 4 effettuati dai tecnici sono risultati “inquinati”, con cariche batteriche al di sopra delle soglie consentite dalla legge. «I punti “fuorilegge” campionati alle foci dei fiumi Noce a Maratea e del Basento a Metaponto e del canale Bufaloria a Scanzano Jonico – spiegano i biologi – criticità che evidenziano ancora una volta la necessità di intervenire per potenziare il sistema depurativo dei reflui non solo nelle aree costiere ma anche in quelle interne. Questo anche per salvaguardare l’immenso patrimonio di biodiversità presente in questa regione».

Secondo Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente. «I quattro punti monitorati in Basilicata, sia sulla costa jonica che tirrenica, ci consegnano una fotografia certamente non drammatica, ma che necessità in ogni caso di un approfondimento da parte delle amministrazioni competenti per individuarne le cause e risolvere il problema delle tre foci che al momento del prelievo sono risultate inquinate. È indubbio che la Basilicata ha bisogno di migliorare la propria performance depurativa, che risulta essere ancora insufficiente, non solo per le località costiere ma anche per i comuni dell’entroterra che sono ugualmente interessati dall’inadeguatezza del trattamento dei reflui. Le nostre analisi rappresentano un campanello d’allarme, un’istantanea che mettiamo a disposizione e su cui invitiamo le istituzioni a intervenire subito. La priorità resta l’adeguamento delle reti fognarie ed il completamento della copertura di tutti i comuni del territorio lucano».

L’equipaggio ambientalista ha anche consegnato al sindaco di Maratea le “5 vele”, gli indicatori di qualità della Guida Blu di Legambiente e Touring club italiano. Maratea ha riconfermato le 5 vele grazie all’impegno dimostrato per istituire l’area marina protetta Costa di Maratea, che ha visto l’adesione formale della Regione Basilicata a sostenerne economicamente la nascita. La scelta di una gestione sostenibile del territorio ha visto l’amministrazione impegnata, tra le altre cose, a promuovere il turismo sostenibile attraverso il recupero e la valorizzazione della sentieristica locale ed il sostegno all’attività outdoor, alimenta campagne di prevenzione antincendio e di tutela del paesaggio. Da evidenziare anche l’impegno dei Maratea per l’avvio dell’iter di riconoscimento come sito Unesco.

A Maratea è stato presentato anche il Rapporto Biodiversità a Rischio, che traccia un quadro aggiornato sulla situazione della biodiversità in Italia e nel mondo ed Antonio Nicoletti, responsabile aree protette di Legambiente, ha ricordato che «Frenare la perdita di biodiversità è una delle sfide più grandi da affrontare attraverso l’adozione di misure concrete, che seguano le tante buone intenzioni proposte fino ad ora e che invece non hanno trovato un’effettiva attuazione. Qui in Basilicata, l’istituzione del parco marino potrebbe rappresentare un contributo fondamentale alla tutela del prezioso ecosistema marino-costiero di Maratea e darebbe un ulteriore importante impulso allo sviluppo di un turismo di qualità in questa perla del Tirreno. L’aumento della superficie delle aree protette, è bene ricordarlo, è tra gli obiettivi primari dell’Onu entro il 2020. Un’area protetta che possa diventare non solo un’occasione per la conservazione della natura ma anche uno strumento moderno di gestione integrata e sostenibile del territorio. Solo così si potrà salvaguardare la ricca biodiversità di questa terra, implementando al contempo la green economy e valorizzando il turismo».

Proprio per sostenere la biodiversità, con Goletta Verde viaggia anche il progetto “Pesce ritrovato by Fish Scale” (promosso dall’Acquario di Genova con Legambiente, Coop Liguria, Lega Pesca, Softeco Sismat Spa, Acgi Agrital, e il supporto della Regione Liguria e con la partecipazione di pescatori e ristoratori locali) che mira a preservare la biodiversità marina, a riscoprire le specie ittiche locali, a ridurre gli scarti di pesca e incrementare la domanda e il valore commerciale delle specie ritrovate.

La tappa di Goletta Verde in Basilicata è stata anche l’occasione per presentare a Maratea il progetto “Volontari naturalmente in rete”, finanziato da Fondazione Con il Sud, che «Intende aiutare la crescita di un associazionismo più attivo e qualificato che possa porre in essere azioni di prevenzione e tutela, con il coinvolgimento in particolare dei giovani, sia in termini di processi formativi, che di intervento a tutela del patrimonio ambientale». Una rete di volontariato è composta da Servizio Vigilanza Ambientale, Basilicata Ambiente Cultura Opportunità (Baco), Legambiente Basilicata, Comune di Sasso di Castalda ed i circoli del Potenza, Val d’Agri e Montalbano Jonico.

Valeria Tempone di Legambiente Basilicata ha sottolineato che «Si tratta di un’occasione importante per la Basilicata che grazie a questo progetto vedrà accrescere la professionalità dei volontari nelle attività di tutela e valorizzazione dello straordinario patrimonio naturalistico lucano. La nostra intenzione è quella di creare un sistema di monitoraggio ambientale partecipato, un sistema di studio e controllo del territorio che coinvolga direttamente la popolazione locale, con attenzione specifica agli aspetti naturalistici, come il  monitoraggio e lo studio della flora, della fauna e del territorio. In particolare puntiamo a responsabilizzare la popolazione locale sugli effetti dei cambiamenti climatici sulla biodiversità attraverso la creazione di un gruppo di osservazione naturalistica finalizzato a registrare le date di fioritura di diverse specie vegetali».