Elefanti dello Sri Lanka: numero record di morti nel 2019

Convivenza sempre più difficile: 361 pachidermi morti in un anno, in media gli elefanti uccidono 50 persone all’anno

[13 Gennaio 2020]

Secondo le associazioni ambientaliste dello Sri Lanka, nel 2019 sarebbe morto un numero record di elefanti: 361, la cifra più alta da quando il Pase insulare asiatico è diventato indipendente nel 1948 e la maggior parte sono stati uccisi direttamente da esseri umani.

Nello Sri Lanka gli elefanti sono venerati e ci sono ancora circa 7.500 elefanti asiatici (Elephas maximus maximus) selvatici, una delle più alte densità di popolazione al mondo, ucciderli è illegale, ma i pachidermi entrano sempre più spesso in conflitto con le comunità rurali e i contadini li vedono sempre più come enormi parassiti che distruggono i loro raccolti. Così, lo scontro diventa inevitabile e in media gli elefanti dello Sri Lanka uccidono 50 persone all’anno.

Poi ci sono le decine di elefanti in cattività, soprattutto a fini turistici, mentre altri sono costretti a sfilare nei festival religiosi e civili locali..

Sajeewa Chamikara, un ambientalista del Movement for Land and Agricultural Reform ha detto alla BBC che «Circa l’85% delle morti di elefanti dell’anno scorso potrebbero essere state causate da attività umane. Le comunità hanno utilizzato recinzioni elettriche, veleni ed esplosivi nascosti nel cibo per uccidere gli animali».

A settembre nell’Habarana Forest Reserve sono stati trovati morti 7 elefanti. compresa una femmina incinta – e le autorità cingalesi sospettano che ad avvelenarli siano stati dei contadini che vivono nei dintorni dell’area protetta, per vendicarsi perché i pachidermi avevano devastato i loro raccolti.

Anbarasan Ethirajan, redattore di BBC World Service South Asia ha evidenziato che «L’espansione di villaggi e fattorie nello Sri Lanka ha contribuito a ridurre le scorte di cibo e acqua per gli animali» e recentemente dei cuccioli e un elefante giovane sono stati trovati morti dentro un pozzo profondo.

Gli amministratori pubblici hanno promesso di lavorare per risolvere il conflitto mettendo recinti tra l’habitat degli elefanti e le comunità rurali«. Ma secondo Chamikara, «Il governo deve fare di più per migliorare la qualità delle aree protette, come affrontare il problema delle piante invasive che crescono sulle praterie nelle quali si alimentano gli elefanti. Il nostro piano di sviluppo non è ecologico. Abbiamo bisogno di un piano di sviluppo sostenibile. I treni sono responsabili dell’uccisione di alcuni elefanti selvatici durante la loro migrazione. Altri muoiono per cause naturali».