Difensori desaparecidos. La strage degli ambientalisti in Messico

Un’interminabile tragedia: 93 ambientalisti desaparecidos i 16 anni

[10 Ottobre 2023]

Secondo l’indagine “Especial: Defensores desaparecidos”, realizzata da Mongabay Latam, Quinto Elemento Lab e A dónde van los desaparecidos, «In Messico, dal 1° dicembre 2006 al 1° agosto 2023, sono scomparse 93 difensori dell’ambiente e del territorio; 39 non sono stati ancora localizzati».

Almeno 62 difensori dell’ambiente desaparecidos appartengono a una popolazione indigena. Gli Stati di Guerrero, Michoacán, Sonora, Jalisco e Oaxaca, soprattutto le regioni con presenza di attività minerarie e di disboscamento, sono quelli dove maggiormente si esercita la violenza che porta alla scomparsa di chi difende l’ambiente e il territorio.

Nei quasi 5 anni del governo di sinistra del presidente del Messico  Andrés Manuel López Obrador (AMLO) sono scomparse senza lasciare traccia almeno 20 persone che difendevano l’ambiente e il territorio.

Il Messico è tra i 5 Paesi del mondo più pericolosi per i difensori dell’ambiente e l’indagine denuncia che «La scomparsa è una violenza sempre più visibile contro chi ha deciso di difendere fiumi, foreste, colline e tutto ciò che dà vita a un territorio».

Tra i contributi dell’inchiesta spicca un dettagliato database con i nomi delle vittime, l’età e le popolazioni indigene di appartenenza; data, luogo e condizioni della scomparsa; e il tipo di attivismo svolto, sia contro il disboscamento illegale, per la restituzione delle terre, o contro le compagnie minerarie o i progetti idroelettrici.

I due autori del rapporto, Thelma Gómez Durán e Aranzazú Ayala Martínez, scrivono: «Sergio Rivera Hernández è diventato un difensore dell’ambiente e del territorio quando ha saputo che un’azienda intendeva modificare la vita dei fiumi che serpeggiano nella Sierra Negra de Puebla, in Messico. Celedonio Monroy Prudencio è cresciuto nella Sierra de Manantlán, a Jalisco, in un territorio dove l’estrazione del ferro ha tagliato le colline. Nella Plaza de Cherán, comunità Purépecha dello Stato di Michoacán nota per la difesa delle sue foreste, una targa ricorda i nomi di Armando Gerónimo, Rafael García, Jesús Hernández e Tirso Madrigal. Per diversi anni, i coniugi Eva Alarcón e Marcial Bautista hanno diretto l’Organización Campesina Ecologista de la Sierra de Petatlán y Coyuca de Catalán, dedita alla difesa delle foreste della regione di Guerrero. Nelle montagne che guardano verso la costa del Pacifico, nel Michoacán, l’avvocato Ricardo Lagunes e il professore Antonio Díaz hanno unito le forze per garantire che la comunità indigena di San Miguel Aquila avesse una legittima rappresentanza davanti ai tribunali agrari e nelle trattative con la miniera di ferro che si trova nel loro territorio. Nella regione mixteca di Oaxaca, Irma Galindo ha denunciato l’abbattimento di alberi. Tutte queste persone sono scomparse».

Secondo Global Witness, tra il 2012 e il 2022 in Messico sono stati assassinati almeno 185 ambientalisti, ma mancano dati precisi sui desaparecidos. «Ora, per la prima volta, c’è un approccio su come la scomparsa viene utilizzata anche come violenza contro i difensori», sottolinea  il rapporto, che prepara anche un elenco annuale che stabilisce che l’anno con il maggior numero di sparizioni di difensori ambientalisti e difensori di territori è il 2021, con 23 casi.

Il 2021 è l’anno di metà mandato di López Obrador che sembra aver fallito almeno questo che era uno dei suoi obiettivi: proteggere chi protesta dai soprusi delle multinazionali e della criminalità ambientale.