Caccia: raccolta di firme Lipu contro la legge “sparatutto”

La legge Bruzzone è deregulation venatoria. Rischi devastanti, Governo e Parlamento la ritirino

[4 Aprile 2024]

Nel giorno in cui riprende in Commissione agricoltura della Camera l’esame della proposta di legge che vede come primo firmatario il leghista Francesco Bruzzone e che prevede lo stravolgimento della legge sulla caccia, la Lipu BidLife Italia chiede «Una firma su www.lipu.it contro la deregulation venatoria per fermare lo scempio della proposta di legge Bruzzone».

Scondo la Lipu, «Con la proposta “Sparatutto” all’esame del Parlamento si vorrebbe introdurre alcune modifiche alla legge 157 in contrasto con la direttiva comunitaria Uccelli esponendo dunque il Paese a una nuova procedura d’infrazione, oltre quelle aperte peraltro a inizio 2024 dalla Commissione europea contro l’Italia sempre in materia venatoria. La pdl Bruzzone vorrebbe allungare il periodo di caccia oltre i limiti imposti dalla legge 152/92, con il rischio di sparare agli uccelli migratori impegnati nel viaggio verso i luoghi di riproduzione; creare istituti regionali sulla caccia con lo scopo di sostituire i pareri scientifici dell’Ispra e varare calendari venatori più favorevoli ai cacciatori; permettere l’attività venatoria 7 giorni su 7, senza più giornate di silenzio venatorio, e i conseguenti rischi per l’incolumità e la sicurezza pubblica; infine, la grave minaccia per gli uccelli selvatici di finire catturati, confusi in modo fraudolento con esemplari da allevamento destinati all’utilizzo come richiami vivi nella caccia, per i quali si vorrebbe abolire l’obbligo di apporre l’anello alla nascita. E finendo così per favorire pratiche violente e odiose di bracconaggio».

Il presidente della Lipu Alessandro Polinori, sottolinea che «Questa proposta di legge –ci riporterebbe indietro di oltre 30 anni, quando la fauna selvatica aveva poche protezioni e veniva abbattuta da numerosi cacciatori, poi nel tempo fortemente ridimensionati, i quali godevano di tempi e modi particolarmente favorevoli. Oggi però, con la crisi ambientale in atto, il declino di molte specie di uccelli, e le nuove tutele dell’articolo 9 della Costituzione, che ha inserito di recente l’ambiente e la biodiversità come meritevoli di tutela costituzionale, queste proposte, elaborate solo per ottenere voti in vista delle vicine elezioni europee, sono un insulto al buon senso e agli obblighi di tutela previsti dalle direttive comunitarie e dal dettato costituzionale. Chiediamo a Governo e Parlamento il ritiro immediato della proposta di legge. Gli uccelli migratori sono un patrimonio straordinario e indisponibile dell’umanità, e nessuno se ne può appropriare secondo i propri interessi, infischiandosene delle procedure che l’Europa aprirà contro l’Italia e i cui costi ricadranno sulle tasche dei contribuenti».