Bracconaggio, ucciso un altro ibis eremita in Toscana

Wwf e Valdrappteam: la Toscana è una regione fortemente colpita da questa piaga

[14 Gennaio 2019]

Il Wwf conferma che nei giorni scorsi un altro ibis eremita (Geronticus eremita) del progetto internazionale Valdrappteam, che sta attuando la reintroduzione guidata di questi rari uccelli in Italia ed Austria, è stato abbattuto a fucilate in Toscana.

L’ibis eremita si chiamava “Dusti” ed è l’ultima vittima dei bracconieri toscani che sembrano aver preso di mira questi uccelli e il progetto che prevede la migrazione controllata per re-insegnare loro la rotta migratoria. Progetto al quale collabora da anni il Wwf, che “ospita” gli animali nei mesi invernali nell’Oasi della laguna di Orbetello.

L’Ibis è stato ucciso qualche giorno fa, ma le immagini e le informazioni sull’uccello ucciso erano state tenute riservate per tutelare le indagini in corso. Al Valdrappteam/Bentornato Ibis  dicono che «Purtroppo nonostante le nostre richieste queste sono state fatte uscire ugualmente e speriamo non pregiudichino l’individuazione dei colpevoli, in particolare per l’ultimo caso. Il bracconaggio è un problema tutt’altro che risolto che sta danneggiando seriamente questo progetto, l’ibis eremita, ma anche altre specie. La Toscana è una regione fortemente colpita da questa piaga. C’è ancora tanto lavoro da fare!»

Il Panda sottolinea che «Purtroppo non si tratta del primo individuo che viene ucciso da bracconieri senza scrupoli: prima di lui a dicembre sempre in Toscana erano stati abbattuti mentre volavano assieme Theo e Frieda. Altri due Ibis, Flaps e Don Muggele (il primo in Toscana, il secondo nel Lazio) sono scomparsi in circostanze sospette. Le indagini sono attualmente in corso. Il bracconaggio continua ad essere una vera e propria piaga per le specie protette ed in particolare per l’Ibis eremita visto che gli sforzi del progetto per salvarlo rischiano di essere vanificati dai bracconieri. Il Wwf intanto, attraverso il suo ufficio legale, sta preparando un esposto contro ignoti»