Ama il prossimo tuo. I bonobo collaborano anche con gli “stranieri”

Uno studio che potrebbe spiegare molto sulla natura umana e sui rapporti pacifici tra gruppi estranei

[21 Novembre 2023]

Gli esseri umani sono in grado di avere collaborazioni strategiche con estranei e condividere le loro risorse al di fuori del proprio gruppo sociale. Finora, il comportamento prosociale nei confronti dei non parenti era considerato un’abilità puramente umana, un’ipotesi che si basava in parte sulle osservazioni degli scimpanzé (Pan troglodytes), i nostri parenti più stretti che, come noi,  a volte combattono violentemente contro altri gruppi.

Ma lo studio “Cooperation across social borders in bonobos”, pubblicato su Science,  Liran Samuni, del Deutschen Primatenzentrums – Leibniz-Institut für Primatenforschung (DPZ), dell’Harvard University e dell’University of St Andrews, e da Martin Surbeck  fdel Department of Human Evolutionary, ha osservato il comportamento sociale dei bonobo selvatici (Pan paniscus), una specie strettamente imparentata sia con gli scimpanzé che con gli esseri umani, scoprendo che «La cooperazione tra i bonobo si estende oltre il proprio gruppo sociale e include la collaborazione sociale con altri gruppi».

I ricercatori evidenziano che «Sebbene scimpanzé e bonobo vivano in gruppi sociali composti in modo simile con più adulti di entrambi i sessi, differiscono fondamentalmente nel modo in cui avvengono le interazioni tra i gruppi. Negli scimpanzé, le relazioni tra i diversi gruppi sociali sono principalmente ostili. I ricercatori traggono conclusioni sui tratti umani come la cooperazione e il conflitto sulla base di studi sui nostri parenti viventi più stretti. Poiché la ricerca passata si è concentrata quasi esclusivamente sul comportamento sociale degli scimpanzé, molti modelli dell’evoluzione umana presuppongono che l’inimicizia e la violenza di gruppo siano inerenti alla natura umana».

Ma il nuovo studio sui bonobo racconta una storia diversa fatta di altruismo, condivisione e accoglienza: quando diversi gruppi di bonobo si incontrano, spesso si sostano e mangiano insieme. A differenza che negli scimpanzé, i ricercatori non hanno osservato conflitti mortali nei bonobo.

La Samuni sottolinea che «Osservando più gruppi di bonobo, abbiamo notato il notevole livello di tolleranza tra i membri di gruppi diversi. Questa tolleranza apre la strada a comportamenti cooperativi prosociali come la formazione di alleanze e la condivisione del cibo tra gruppi. Questo è in netto contrasto con ciò che osserviamo negli scimpanzé».

I bonobo sono difficili da osservare nel loro habitat naturale poiché vivono esclusivamente in aree remote e in gran parte inaccessibili della Repubblica Democratica del Congo. Surbeck, che ha avviato lo studio e fondato la stazione di ricerca nella Riserva dei bonobo di Kokolopori, spiega: «E’ attraverso una forte collaborazione e il sostegno della popolazione locale Mongandu a Kokolopori, nella cui foresta ancestrale vagano i bonobo, che studiare questa affascinante specie diventa possibile. I siti di ricerca, come Kokolopori, contribuiscono in modo sostanziale non solo alla nostra comprensione della biologia delle specie e della nostra storia evolutiva, ma svolgono anche un ruolo vitale nella conservazione di questa specie in via di estinzione».

I ricercatori hanno dimostrato che i bonobo non interagiscono in modo casuale tra i gruppi ma che «Cooperano invece con membri specifici di altri gruppi che hanno maggiori probabilità di ricambiare il favore. Questo si traduce in forti legami tra individui prosociali, anche oltre i confini del gruppo. Legami simili sono anche un aspetto chiave della cooperazione nelle società umane».

Samuni e Surbeck concludono: «E’ impressionante vedere nei bonobo che i continui confronti tra società vicine non sono l’unica antica eredità umana. I bonobo dimostrano che gli esseri umani non sono unici nella loro capacità di costruire relazioni pacifiche tra le società».