Le piante che nutrono il mondo

I trend che plasmano il futuro del nostro cibo e le colture del nostro futuro

[23 Novembre 2023]

Facciamo affidamento su una manciata di colture, come grano, mais e riso, per la maggior parte del nostro fabbisogno calorico. Eppure esistono più di 7 000 specie di piante, e forse fino a 30 000, considerate commestibili dall’uomo. uale impatto hanno i cambiamenti climatici, i conflitti, le considerazioni sulla salute, lo stile di vita e altre questioni moderne sulle colture che coltiviamo ora e su quelle di cui potremmo aver bisogno in futuro? Sono alcune delle questioni affrontate  dal nuovo rapportoThe plants that feed the world” della Fao e del segretariato dell’International Treaty on Plant Genetic Resources for Food and Agriculture, adottato nel 2001 per garantire che le risorse fitogenetiche più importanti per la dieta umana siano salvaguardate e utilizzate equamente in tutto il mondo e garantire che siano accessibili a tutti, in particolare agli agricoltori dei Paesi in via di sviluppo, in modo che tutti possiamo beneficiare di una varietà di colture in grado di soddisfare le nostre esigenze nutrizionali.

L’allegato 1 di questo accordo giuridicamente vincolante elenca 64 delle colture chiave che compongono il nostro “paniere alimentare” e le cui risorse genetiche vengono scambiate dalle banche genetiche attraverso il Multilateral System for Access and Benefit-sharing del Trattato internazionale .

Il nuovo studio identifica 4 trend significativi che stanno modellando il modo in cui le piante ci nutrono e che dimostrano perché le risorse genetiche sono così importanti per una migliore produzione, nutrizione, ambiente e mezzi di sussistenza:

1 Il concetto di sicurezza alimentare si è ampliato. Uno dei motivi per cui il nostro “paniere alimentare” dovrà includere più piante rispetto al passato è perché la nostra comprensione della sicurezza alimentare si sta evolvendo. Più di 20 anni fa, quando fu redatto il Trattato internazionale, l’enfasi era posta prevalentemente sulle calorie necessarie per fornire una dieta di base ed eradicare la fame. Ora comprendiamo sempre più che l’attenzione deve essere posta anche sulla nutrizione, approfondendo la ricerca sia sui micronutrienti che sui macronutrienti. In molti Paesi, sottonutrizione e sovranutrizione coesistono perché le diete subiscono cambiamenti radicali e i prodotti trasformati spesso soppiantano i cibi tradizionali. Con la tendenza al sovrappeso e all’obesità che diventa preoccupante quanto la fame, è necessario incorporare nel nostro paniere alimentare piante nutrienti e non solo calorie.

2 Le piante del passato non sono necessariamente le piante del futuro. Oltre a mangiare più verdura, frutta, noci e semi per motivi nutrizionali, c’è la tendenza a consumare più proteine ​​vegetali, come i legumi.

Sono in aumento anche i cereali nutrienti meno conosciuti, come il miglio e il sorgo, o alternative simili ai cereali e ugualmente prive di glutine, come la quinoa e l’amaranto. Colture minori e sottoutilizzate come queste sono oggi in prima linea nei trend alimentari, non solo dal punto di vista nutrizionale, ma anche perché molte sono benefiche per l’ambiente.

3 I Paesi stanno diventando ancora più interdipendenti gli uni dagli altri per quanto riguarda le varietà di colture. Con la crisi climatica che colpisce i modelli globali delle precipitazioni e delle temperature, alcune varietà di colture non crescono più bene nei luoghi in cui un tempo prosperavano. Ad esempio, solo pochi anni fa, forse non molte persone avrebbero previsto che il mais sarebbe diventato difficile da coltivare in alcune parti dell’Africa. Tuttavia, gli agricoltori di queste aree sono ora alla ricerca di altre colture, come il miglio, che siano più adatte alla riduzione delle precipitazioni. Questi cambiamenti climatici implicano che ci sarà una maggiore necessità per i Paesi di ottenere varietà vegetali da altre parti del mondo per continuare o migliorare la propria produzione. Il cambiamento climatico non fa altro che aumentare l’interdipendenza, ma i Paesi hanno sempre fatto affidamento l’uno sull’altro per le colture che hanno avuto origine altrove. Ad esempio, le varietà di caffè provenienti dall’Africa hanno viaggiato in tutto il mondo. Mentre, in termini di patate, il Sud America ha ancora più varietà da offrire rispetto a qualsiasi altra regione. In questi contesti, l’approccio multilaterale del Trattato Internazionale per la collaborazione tra i paesi è sempre più importante.

4 I gusti e le mode stanno modificando anche la domanda di raccolti. Il cambiamento dei gusti e delle tendenze sta anche stimolando la domanda di nuove varietà di colture da parte degli agricoltori che cercano di migliorare i loro mezzi di sussistenza, sia coltivando la quinoa che i piselli piccanti. Ma nuove richieste arrivano anche da altri ambiti, come ad esempio da chef desiderosi di esplorare i gusti e le consistenze dei cereali tradizionali, e spesso più sostenibili. Ad esempio, la chef della Sierra Leone Fatmata Binta ha messo in risalto nella sua cucina il miglio fonio, che richiede meno acqua ed è molto nutriente.

Questi trend non facevano parte delle discussioni quando venne negoziato il Trattato internazionale, ma ora sono sempre più emergenti.

Essendo l’unico accordo internazionale vincolante dedicato alla salvaguardia, alla conservazione e allo scambio della diversità genetica delle piante che coltiviamo e mangiamo in tutto il mondo, il Trattato Internazionale ha un ruolo sempre più importante nel nostro mondo interdipendente e in cambiamento.

La Fao è convinta che «Il  nuovo rapporto, che riunisce i dati relativi a 355 colture, svolgerà un ruolo fondamentale nell’informare le discussioni politiche, compreso l’aggiornamento del paniere delle colture nell’Allegato I del Trattato internazionale. Con l’enorme quantità di dati disponibili al pubblico alla base dello studio, fornirà una risorsa chiave per ricercatori e decisori a livello globale. Il rapporto pone le basi per consentire all’umanità di esplorare il potenziale di migliaia di altre piante per soddisfare i nostri bisogni alimentari in futuro».