Si è chiusa positivamente la composizione negoziata della crisi

Il Forteto cambia pelle, a Vicchio nasce la cooperativa ForteMugello

Allevatori e trasformatori uniscono le forze, per valorizzare una produzione di formaggi che affonda le radici nel territorio locale

[26 Aprile 2024]

Fondato nel 1977, il Forteto si lascia oggi alle spalle gli scandali che ne hanno infangato il nome prima del 2020, per sbocciare a nuova vita come cooperativa agricola “ForteMugello”.

Un nome che è anche un marchio di fabbrica, dato che la cooperativa si snoda lungo quasi 500 ettari di colline tra i Comuni di Vicchio e Dicomano: qui si allevano capi di bestiame, si producono foraggi e frumento, non lontano da dove sta sorgendo – nonostante le proteste Nimby – un innovativo parco eolico. L’ennesima testimonianza di come transizione ecologica e agroalimentare di qualità possano felicemente convivere.

La svolta è arrivata dall’Assemblea straordinaria che si è tenuta il 23 aprile a Vicchio (FI), per marcare il senso di un cambio di rotta: la cooperativa ha appena completato con successo il percorso di composizione negoziata della crisi, e adesso stringe nuove alleanze oltre a lanciare nuovi prodotti.

«La cooperativa ha sottoscritto nelle scorse settimane un accordo complessivo con fornitori, istituti bancari e fondi cooperativi – spiega il presidente, Maurizio Izzo – A fronte di una moratoria del debito, impegna la cooperativa alla dismissione degli asset non produttivi, a una ristrutturazione aziendale con conseguente riduzione dei costi e aumento delle marginalità. Da qui l’alienazione di gran parte del patrimonio immobiliare di proprietà della cooperativa».

Lo sforzo adesso si concentra sul rilancio dell’attività primaria, quella di produzione di formaggi a base di latte ovino e vaccino, su cui la cooperativa vanta una tradizione decennale e una capillare diffusione in Italia e all’estero, dove realizza quasi il 50% del fatturato complessivo.

La seconda novità è la fusione per incorporazione di Appt, l’Associazione della pastorizia che in Toscana raggruppa oltre 30 allevatori, per una produzione di latte ovino stimata in circa un milione di litri all’anno.

La fusione ha l’obiettivo di creare un’impresa maggiormente competitiva, con una crescita dimensionale della struttura, ponendo in stretta relazione i due fondamentali protagonisti dell’attività casearia: gli allevatori e i trasformatori.

Infine, la terza novità è il lancio di una nuova linea di prodotti, anche a base di un mix tra latte ovino e vaccino, che saranno sul mercato con il nuovo brand “ForteMugello” i primi di giugno, e che è stata messa a punto con la consulenza di un esperto del settore, Carlo Piccoli, presidente dell’Accademia casearia internazionale.

Quella che ha deliberato il cambio di nome in ForteMugello è dunque «una cooperativa completamente rinnovata – conclude Izzo – Non si tratta di una scelta commerciale, come forse in passato sarebbe stato indicato, ma della presa d’atto della profonda diversità dell’odierna compagine sociale rispetto a quella originaria.

Non solo nessuno dei soci fondatori è ancora presente in azienda, ma tutte le figure chiave, dal direttore generale al responsabile commerciale sono cambiate, frutto di un rinnovamento che ha interessato oltre il 50% della forza lavoro complessiva. Oggi la cooperativa è fatta in gran parte di giovani e in Consiglio di amministrazione siedono, per la prima volta, tre donne: la maggioranza del Consiglio».