Good: ridurre gli erbicidi in agricoltura grazie ai microrganismi presenti nel terreno

Al via il progetto europeo AGrOecOlogy for weeDs GOOD, l’università di Pisa è partner

[29 Maggio 2023]

Il progetto quadriennale internazionale GOOD (AGrOecOlogy for weeDs), finanziato con 5 milioni di euro dal programma Horizon Europe, punta a promuovere approcci agroecologici per la gestione delle erbe infestanti e dei parassiti in Europa. Il progetto è coordinato da Helena Freitas, il Departamento de Ciências da Vida (DCV) da Faculdade de Ciências e Tecnologia da Universidade de Coimbrae e coinvolge 20 partners di Italia, Francia, Spagna, Grecia, Irlanda, Belgio, Lettonia, Paesi Bassi, Serbia e Cipro, appartenenti a 6 diverse regioni pedo-climatiche Europee, dall’area atlantica alle aree nordiche e continentali fino a quelle mediterranee, per assicurare una rappresentazione bilanciata dei diversi sistemi produttivi.

La Freitas evidenzia che «Attuando un approccio multidisciplinare, Agroecology for Weeds – GOOD mira a creare, implementare e valutare pratiche, sistemi e protocolli di gestione agroecologica delle infestanti e dimostrare, in condizioni reali, come l’adozione di questa gestione può ridurre fortemente l’uso di erbicidi sintetici, aumentare la sostenibilità, la produttività e la resilienza dei sistemi agricoli.

Gli attuali sistemi agricoli dell’Unione Europea (UE) stanno affrontando crescenti sfide di sostenibilità e produttività a causa dell’impatto del cambiamento climatico su tutta la catena del valore agroalimentare, aggravate dagli effetti negativi della pandemia di Covid-19 e, più recentemente, dalle instabilità geopolitiche. «Questi sono due fattori che minacciano la stabilità del settore agricolo e sottolineano chiaramente la necessità di un cambiamento nelle prospettive/agende agricole europee – afferma la Freitas – Secondo la nuova proposta sull’uso sostenibile dei pesticidi, l’attenzione dovrebbe essere rivolta alla promozione dell’adozione di metodi alternativi di controllo delle infestanti. Così facendo si sta costituendo per la prima volta una forte iniziativa raggiungere gli ambiziosi obiettivi della Commissione europea (CE) con obiettivi giuridicamente vincolanti per la riduzione dei pesticidi nell’Ue».

Per l’Italia partecipa a GOOD il dipartimento di scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali dell’università di Pisa  che spiega: «I microrganismi autoctoni presenti nel terreno la chiave per aumentare la resistenza delle piante coltivate nei confronti delle erbe infestanti. Identificare quali sono nei suoli di sette diversi paesi Europei, riprodurli e utilizzarli per ridurre l’uso dei pesticidi è il compito dell’Università di Pisa nell’ambito del progetto Europeo GOOD»

Alessandra Turrini responsabile scientifica del progetto al quale lavora insieme a Monica Agnolucci, Luciano Avio e Manuela Giovannetti, sottolinea che «I microrganismi benefici autoctoni di 7 Paesi europei saranno moltiplicati a Pisa e utilizzati per inoculare i semi di piante di copertura per aumentare la loro capacità di competere con le erbe infestanti»

GOOD, che ha ufficialmente preso il via da pochi giorni, ha come obiettivo «Lo studio di strategie innovative e sostenibili per ridurre la dipendenza dagli erbicidi, che rappresentano la seconda categoria di pesticidi più venduta in Europa. Il progetto si inserisce nell’ambito delle iniziative europee volte a ridurre del 50% l’uso di pesticidi entro il 2030, e ad accelerare la transizione verso agroecosistemi sostenibili, resilienti, produttivi, sicuri e salutari, a basso impatto climatico, capaci di fornire di nuovo importanti servizi ecosistemici».

Il progetto svilupperà una rete agroecologica comprendente un ecosistema di 16 Living Labs (LL), con lo scopo di migliorare la co-creazione della conoscenza, il processo decisionale degli agricoltori e l’adozione degli approcci da parte dell’utente finale. Questa rete di gestione sarà sia una rete fisica di LL, che consentirà agli utenti e ai partner di condividere conoscenze ed esperienze, sia una rete digitale di tutti gli attori pertinenti lungo la catena del valore agroalimentare, creando collegamenti con altri progetti e reti che operano nel campo della Agroecologia e gestione dei parassiti.