Progetto per la sostenibilità idrica di Pianosa finanziato dall’Unesco

Il progetto candidato dalla Riserva della Biosfera Isole di Toscana è stato scelto tra molte candidature, assieme a soli altri quattro in tutta Europa

[25 Luglio 2022]

A maggio l’’Unesco, sempre più impegnato a promuovere lo sviluppo sostenibile, soprattutto nei territori a cui ha conferito uno dei propri riconoscimenti, lanciato un bando per sostenere, grazie ad una donazione da parte della Aberdeen Charitable Foundation, 5 progetti per a garantire la tutela delle risorse idriche, della biodiversità e dell’oceano, realizzati nelle Riserve della Biosfera, nei Geoparchi e nei siti naturali patrimonio mondiale dell’umanità. Il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, coordinatore del riconoscimento a Riserva di Biosfera MAB Unesco  “Isole di Toscana” ha supportato la candidatura del progetto “Pianosa Island: hydrological processes and water resources sustainability in climate-changing Mediterranean” (“Isola di Pianosa: processi idrologici e sostenibilità delle risorse idriche in un Mediterraneo in cambiamento climatico”) grazie alla collaborazione con il Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto di Geoscenze e Georisorse (CNR-IGG), l’Università di Siena – Dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dell’Ambiente (DSFTA-UniSi), l’Univeristà di Pisa – Dipartimento di Scienze della Terra (DST-UniPi), il Museo geologico ed archeologico di Pianosa (GASP Museum) e Turismo Sostenibile s.r.l.

Alla Riserva della Biosfera MAB UNESCO Isole di Toscana annunciano che «In questi giorni è arrivata la notizia che il progetto è stato selezionato tra molte candidature provenienti da tutta Europa e sarà uno dei cinque che otterrà il finanziamento di 25.000 dollari. Il progetto si svilupperà in circa un anno e sarà focalizzato sugli impatti dei cambiamenti climatici, sulle risorse idriche delle piccole isole e sui loro ecosistemi, studiando Pianosa come area pilota».

Il responsabile scientifico del progetto, Marco Doveri dell’IGG-CNR, spiega che «L’isola di Pianosa, con le sue caratteristiche idrologiche ed il suo ecosistema s.l., può realmente costituire un sito di riferimento nel Bacino Mediterraneo per definire gli aspetti di vulnerabilità, ma anche di resilienza, che i sistemi idrici insulari mostrano in uno scenario di cambiamenti climatici».

La Riserva della Biosfera MAB UNESCO Isole di Toscana evidenzia che «Le condizioni climatiche semi-aride, la morfologia pianeggiante e il peculiare assetto geologico-idrogeologico di questa piccola isola mediterranea determinano precipitazioni medio-basse, importanti tassi di evapotraspirazione, assenza di acque superficiali e accumulo di risorse idriche sotterranee, finora in grado di soddisfare la domanda idrica umana locale, legata principalmente alle esigenze turistiche e domestiche stagionali. In questo precario equilibrio idrico per la biosfera e la comunità umana, e considerando l’innalzamento del livello del mare e le tendenze del regime climatico che la regione mediterranea sta vivendo, il progetto intende mettere in campo un approccio multidisciplinare (geologia, idrologia e idrogeologia, geochimica e isotopo-geochimica, geofisica, telerilevamento e tecnologia intelligente) per meglio comprendere e quantificare i processi che influenzano la disponibilità di acqua (quantità e qualità) e per condividere i dati e trasferire le conoscenze alla collettività, suggerendo così possibili buone pratiche per la sostenibilità dell’Isola di Pianosa».

Doveri sottolinea che «Il successo avuto da questa proposta progettuale è frutto di un continuo confronto ed una collaborazione effettiva tra PNAT e istituzioni di ricerca, , nel caso specifico CNR e Università, che ha consentito di creare i presupposti scientifici per lo svolgimento di un progetto del genere, oltre che la giusta integrazione tra competenze complementari. Proprio le potenzialità del gruppo di lavoro consentiranno di rispondere a questioni importanti su una tematica tanto delicata quanto sempre più attuale».

Luca Maria Foresi, professore associato del DSFTA UniSi e consigliere del Parco Nazionale, aggiunge: «Da molti anni  l’Università di Siena – Dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dell’Ambiente, con la sua Sezione di Geologia, fa ricerca sull’isola per le sue particolarità geologiche e paleontologiche. “Pianosa è un sito importante per comprendere l’evoluzione dell’alto Tirreno, registrando, con le sue rocce sedimentarie, quanto avveniva, nell’area compresa fra la Corsica e la Costa Toscana alcuni milioni di anni fa. Queste ricerche hanno avuto ampi risvolti divulgativi, conducendo anche all’apertura sull’isola del Museo delle Scienze Geologiche e Archeologiche, che oggi partecipa a questo progetto come connettore tra ricerca e diffusione dei suoi contenuti, nonché per gli aspetti didattici. La conoscenza costituisce la base solida per ogni iniziativa e abbiamo previsto di produrre un database e una carta geologia di estremo dettaglio, utilizzando sia dati acquisiti da drone che dal sottosuolo, oltre quelli derivanti dai rilievi diretti sul terreno.  Il progetto è una splendida occasione per applicare le ricerche al tema dei cambiamenti climatici e costruire un modello per la mitigazione di alcuni suoi effetti e Pianosa è un sito ideale per fare tutto questo».

Il progetto prevede anche delle visite guidate, finalizzate a trasferire i risultati delle ricerche effettuate a studenti dell’arcipelago e più in generale a tutti gli interessati. Il 20 settembre, all’’Ufficio Regionale UNESCO per la Scienza e la Cultura in Europa  di Venezia, l’unica sede UNESCO con mandato specifico sulla regione europea, si terrà l’evento di lancio del progetto, nell’ambito del quale saranno presentati i 5 progetti finanziati.

Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, ha commentato: «Sono molto soddisfatto della scelta dell’Unesco di inserire la stupenda isola di Pianosa tra le 5 realtà che saranno studiate per approfondire le conseguenze dei cambiamenti climatici sui sistemi idrici  Pianosa è apparentemente semi-arida ma caratterizzata da risorse idriche sotterrane: sarà presa come punto di riferimento per gli ecosistemi delle piccole isole del Mediterraneo, valutandone punti di forza e vulnerabilità. Il progetto avrà un approccio multidisciplinare ed oltre a raccogliere dati di estrema importanza sui processi che influenzano la disponibilità di acqua, sarà utile per approfondire ulteriormente la nostra conoscenza di questo territorio e suggerire possibili buone pratiche per uno sviluppo sostenibile dell’isola».

Il presidente del Parco Nazionale, Giampiero Sammuri, conclude: «Sono particolarmente soddisfatto del risultato ottenuto non solo per il prestigioso riconoscimento dell’UNESCO che ha premiato solo cinque progetti in tutta Europa, ma anche perché questa iniziativa è un’ulteriore dimostrazione della capacità dell’Ente Parco, in questo caso come gestore della Riserva della Biosfera, di fare rete e di essere particolarmente attivo nel campo della ricerca scientifica e della divulgazione. Nel caso specifico, inoltre, la possibilità di acquisire ulteriori elementi di conoscenza relativamente alle caratteristiche idrogeologiche di Pianosa sarà molto utile per supportare le scelte progettuali inerenti alla gestione delle risorse idriche che dovranno affrontare i diversi soggetti che operano sull’isola (Comune di Campo nell’Elba, Agenzia del Demanio, Amministrazione Penitenziaria ed Ente Parco)».