L’Ue rafforza le norme minime di igiene per i materiali in contatto con l’acqua potabile

Sinkevičius: «Garantiranno che i materiali e i prodotti a contatto con l'acqua siano sempre più privi di sostanze tossiche»

[24 Gennaio 2024]

Nell’ambito della direttiva Ue sull’acqua potabile aggiornata nel 2020, ieri la Commissione europea ha adottato nuove norme minime in materia di igiene per i materiali e i prodotti che entrano in contatto con l’acqua potabile.

A seguito dell’adozione da parte della Commissione degli atti delegati, il Parlamento europeo e il Consiglio dispongono ora di due mesi per formulare eventuali obiezioni; non ce ne fossero, gli atti verrebbero pubblicati nella Gazzetta ufficiale entrando così in vigore.

Le nuove norme si applicheranno a partire dal 2027 ai nuovi impianti e prodotti per l’estrazione, il trattamento, lo stoccaggio o la distribuzione dell’acqua o per lavori di riparazione, come ad esempio tubature, valvole, pompe, contatori dell’acqua, raccordi e rubinetti.

Ciò renderà l’acqua più sicura da bere, ad esempio impedendo la crescita microbica e ridurranno il rischio di lisciviazione di sostanze nocive nell’acqua potabile.

I materiali e i prodotti conformi alle nuove norme dell’Ue riceveranno una dichiarazione di conformità e una marcatura specifica, così da poter essere commerciati in tutta l’Unione europea senza restrizioni legate a possibili preoccupazioni per la salute pubblica o per l’ambiente.

«L’acqua potabile pulita è un diritto umano – dichiara nel merito il commissario all’Ambiente, Virginijus Sinkevičius – Le nuove norme rigorose in materia di protezione della salute e dell’ambiente che proponiamo oggi garantiranno che i materiali e i prodotti a contatto con l’acqua siano sempre più privi di sostanze tossiche. La riduzione della contaminazione è un elemento chiave della resilienza idrica e della resilienza dell’intero ecosistema».

Recenti studi mostrano che l’impatto ambientale dell’acqua in bottiglia è fino a 3.500 volte maggiore rispetto a quello dell’acqua del rubinetto, che peraltro costa circa 6mila volte meno; eppure gli italiani sono primi in Europa e secondi al mondo per consumo di acqua in bottiglia.

Nonostante la qualità dell’acqua del rubinetto in Italia sia tra le migliori d’Europa, ogni giorno in Italia utilizziamo 30 milioni di bottiglie di plastica e 7 di vetro, con il risultato che in un anno 13,5 miliardi di bottiglie diventano rifiuti da gestire.

Nonostante il 96,3% degli italiani dichiari di adottare “sempre o talvolta” comportamenti sostenibili, meno di un terzo (29,5%) consuma con regolarità acqua del rubinetto: una tendenza da cambiare al più presto per un approccio più sostenibile all’acqua potabile.