I rischi di crisi idrica aumenteranno ad ogni grado in più di riscaldamento globale

BCG e Wwf: un piano condiviso e priorità a soluzioni nature-based per innovare e rendere resiliente un sistema idrico sempre più compromesso

[2 Agosto 2023]

Secondo lo studio Nature-Based Solutions to the Water Crisis pubblivato ad aprile da Boston Consulting Group (BCG) e WWf, «La condizione sempre più critica in cui vertono gli ecosistemi globali, determina anche una grave crisi idrica che tutto il mondo si trova ora ad affrontare. Circa 1,4 milioni di persone muoiono ogni anno a causa di malattie legate all’acqua non sicura e prevenibili, mentre circa la metà della popolazione mondiale vive in carenza idrica per almeno una parte dell’anno. A livello globale la domanda di acqua è in aumento di quasi l’1% all’anno e continuerà a crescere. Questa situazione, deve necessariamente tradursi in una risposta significativa da parte di imprese e govern»i.

Per mitigare le pressioni sulla sicurezza idrica, lo studio ha individuato un grosso potenziale nelle soluzioni basate su sistemi naturali (NBS): «Si tratta di azioni per proteggere, gestire in modo sostenibile e ripristinare ecosistemi naturali o modificati, che offrono allo stesso tempo benefici per il benessere umano e la biodiversità. Queste azioni contribuiscono, inoltre, a proteggere da inondazioni e siccità sempre più estreme, a migliorare la protezione costiera contro le tempeste e l’innalzamento del livello del mare, a potenziare l’approvvigionamento e la qualità dell’acqua, nonché a promuovere la biodiversità locale e a rigenerare gli ecosistemi d’acqua dolce».

Tornando sui risultati di quello studio, Fabio Favorido, principal di BCG, ricorda che «La Conferenza delle Nazioni Unite sull’acqua tenuta quest’anno ha sottolineato l’urgente necessità di trovare soluzioni audaci alla crisi globale dell’acqua. E’ tempo di smettere di guardare il problema da lontano: bisogna necessariamente passare da un approccio basato sul rischio, ormai obsoleto rispetto alla gestione dell’acqua, ad uno che preveda l’implementazione e la scalabilità di soluzioni resilienti e naturali per affrontare le problematiche idriche sempre più sfidanti. Aumentare drasticamente gli investimenti nella protezione e nel ripristino di ecosistemi d’acqua dolce, sarà la chiave per garantire l’accesso all’acqua e alle fonti vitali legate ad essa, in un mondo in cui questa risorsa è sempre più sfruttata.”

Per oltre un decennio, i rischi legati all’acqua sono stati costantemente – in termini di probabilità e gravità dell’impatto, sia sulle persone che sulle imprese –  tra quelli principali della valutazione globale del rischio del World Economic Forum. L’Intergovernmental Panel on Climate Chang (IPCC) prevede che i rischi legati all’acqua aumenteranno ad ogni incremento di grado del riscaldamento globale. Il costo dei danni causati dalle inondazioni è stato di circa 82 miliardi di dollari nel 2021, quasi il doppio delle perdite medie registrate tra il 2011 e il 2020, e si prevede che aumenterà negli anni a venire.

Per BCG, «Senza un’azione tempestiva, l’accesso all’acqua, la sicurezza alimentare e la qualità dell’ecosistema diminuiranno, mentre il rischio economico continuerà a crescere. Qualora non si intervenisse, lo studio stima che 1,6 miliardi di persone potrebbero soffrire la mancanza di acqua potabile gestita in sicurezza entro il 2030 e 2,8 miliardi di persone potrebbero ritrovarsi sprovviste di servizi igienici a norma. Entro il 2050, il 23% della superficie utilizzata per la produzione di riso e il 42% della superficie utilizzata per la produzione di grano dovranno affrontare elevati rischi di scarsità d’acqua. Infine, per il 2070, si prevederebbe un aumento del 26% degli inquinanti nocivi nei bacini fluviali e una riduzione del 6% delle aree con elevata biodiversità acquatica».

Dallo studio BCG – Wwf emerge con forza che «L’orientamento alla crisi globale dell’acqua deve passare dal rischio alla resilienza. Mentre il metodo basato sul rischio si focalizza sul breve termine, minimizzando esclusivamente i costi economici e danneggiando i servizi ecosistemici paralleli, quello basato sulla resilienza integra metriche sociali e ambientali (oltre che economiche), fornendo una strategia adattiva a lungo termine per la gestione delle acque, allo stesso tempo, offre co-benefici come la biodiversità e la filtrazione delle acque».

Per questo, BCG e Wwf hanno sviluppato un piano in 4 fasi per promuovere progressi reali sulla sicurezza idrica aumentando drasticamente gli investimenti in Nature-Based Solutions: 1. Dare priorità all’acqua come leva chiave per adattarsi ai cambiamenti climatici, costruendone la resilienza su sistemi naturali. 2. Innovare a livello locale utilizzando sistemi naturali lungo tutta la catena del valore dell’acqua. 3. Implementare sempre più sistemi NBS per la sicurezza idrica, come parte di futuri progetti infrastrutturali. 4. Scalare gli investimenti in soluzioni naturali per aumentare la sicurezza idrica e creare ecosistemi resilienti.