Acqua, dai gestori dei servizi idrici toscani investimenti più alti della media nazionale

De Girolamo (Cispel): «Due miliardi di investimenti fatti per raggiungere gli standard richiesti dall’Europa»

[20 Luglio 2018]

Qual è l’impatto che la regolazione tariffaria ha avuto negli ultimi dieci anni (2007-2016) sui bilanci di 50 aziende di gestione del servizio idrico in Toscana? A rispondere è uno studio prodotto sotto l’egida di Confservizi Cispel Toscna da Paolo Peruzzi, direttore di Gaia Spa ed esperto di regolazione e gestione del servizio idrico, e da Giovanni Canitano, specialista di affari regolatori.

Presentato oggi in Consiglio Regionale, l’analisi Cispel mostra numeri positivi: le aziende toscane presentano un volume di investimenti annui per abitante intorno ai 60 euro contro i 50 della media nazionale, registrando un costo operativo per abitante di 110 euro, più basso dei 123 euro del campione nazionale. Nello stesso tempo i gestori del servizio idrico in Toscana hanno registrato una maggiore redditività e un maggiore incremento del patrimonio netto rispetto alla media nazionale, consolidando così la propria struttura finanziaria.

«Uno studio importante per analizzare l’esperienza toscana di questi 20 anni, una delle più avanzate e longeve del quadro italiano – afferma Alfredo De Girolamo, presidente di Confservizi Cispel Toscana – Grazie alla regolazione nazionale e locale e al lavoro dei gestori in forma di società mista (esclusa Gaia) è stato possibile avviare circa 2 miliardi di investimenti, recuperando quindi in parte il buco nero del decennio precedente ai nuovi affidamenti e raggiungendo gli standard di servizio richiesti dalla normativa europea ed italiana: depurazione, fognatura, qualità dell’acqua, regolarità del servizio, fino alle recenti sfide della qualità tecnica come perdite di rete, rapporto con i consumatori, gestione appropriata dei fanghi, riduzione dei consumi energetici».

Uno studio che permette di mettere a fuoco non solo quanto finora fatto in Toscana ma anche progettare il futuro del servizio idrico. «Ricerche come queste – dichiara al proposito De Girolamo (nella foto, ndr) – ci consentono di misurare l’effetto delle politiche di regolazione tariffaria offrendo a tutti i soggetti, in qualche modo interessati all’organizzazione dei servizi idrici, una solida base di dati e analisi su cui giudicare e affinare gli strumenti messi in campo in questo settore fondamentale per la nostra vita quotidiana. Sulla base dei risultati della ricerca – conclude il presidente Cispel Toscana – sarà possibile fondare su dati certi di analisi le scelte per il futuro che Comuni e Ait dovranno assumere nei prossimi mesi: gestore unico di ambito, forma di gestione in house o in gara, nuovi obiettivi anche alla luce della nuova direttiva sulle acque potabili in arrivo da Bruxelles».