Un esempio di archeologia industriale in un’area dove sono stati fatti importanti ritrovamenti

Miniere dell’Elba: demolito il Dormentorio. Al suo posto una grossa villa?

Era la scuderia dei cavalli delle miniere e il dormitorio per ergastolani e coatti

[20 Febbraio 2017]

Dopo aver ricevuto diverse segnalazioni, i volontari di Legambiente Arcipelago Toscano sono andati a verificare cosa stava succedendo al Dormentorio, una storica struttura verosimilmente demaniale di circa 400 m2, risalente alla seconda metà dell’Ottocento, utilizzata nel corso della sua esistenza come scuderia per i cavalli usati nei servizi interni della miniera e come dormitorio per i domiciliati coatti e gli ergastolani impiegati nelle lavorazioni, nonché, più recentemente, come deposito di innumerevoli carotaggi effettuati negli anni per analizzare il sottosuolo di tutta l’area mineraria.

Quello che hanno scoperto i legambientini isolani dietro il cancello del cantiere è purtroppo il completo abbattimento  del Dormentorio, che era stato edificato sotto la strada litoranea Rio Marina – Cavo, vicino alla costa tra Capo Pero e Punta del Fiammingo, nel territorio del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano (Zona Ds) e della Sic/Zsc – Zps IT 5160102 Elba Orientale (Direttive Habitat e Uccelli) e in un’area di grande valore archeologico, dove sono stati effettuati importanti ritrovamenti. Secondo alcune testimonianze anche i carotaggi sembrano scomparsi insieme ai detriti dell’avvenuta demolizione della struttura.

Legambiente Arcipelago Toscano ha chiesto spiegazioni al Comune di Rio Marina, al Parco Nazionale e alla Soprintendenza, evidenziando che «Nella stessa area, nel 2012, la ditta Baval Costruzioni S.R.L. di Pisa realizzò “Interventi selvicuturali, di miglioramento strutturale, di salvaguardia ambientale e di prevenzione dagli incendi”. In questi giorni sono in corso lavori, autorizzati alla stessa  ditta Baval Costruzioni, di “Ristrutturazione attraverso demolizioni e ricostruzioni” che hanno comportato la completa demolizione del Dormentorio, un esempio di archeologia industriale mineraria, l’abbattimento di vegetazione e ad estese opere di scavo, vanificando apparentemente  il “miglioramento strutturale, di salvaguardia ambientale” autorizzato nel 2012. Il tutto, a quanto pare, per realizzare una grande “villa”». Ora nel grande scavo realizzato al posto del Dormentorio c’è una piattaforma di cemento.

Gli ambientalisti chiedono a Comune, Parco e Soprintendenza «Se quanto realizzato ed in corso di realizzazione è conforme al permesso di costruzione e al necessario nulla-osta dell’Ente Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e alla necessaria Valutazione di incidenza riguardante la Sic/Zsc – Zps Elba Orientale e ai vincoli paesaggistici, archeologici e culturali che ricadono sull’area» e se sia conforme alle Norme di Attuazione del Piano del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, Art.20.- Le zone D, di promozione economica e sociale che al punto 20.7. recita: «Nella zona Ds, individuata nel Compendio Minerario di Rio Marina, di Capoliveri e di Porto Azzurro, in assenza del progetto di valorizzazione di cui all’art. 13.3 sono ammessi sugli immobili esistenti i seguenti interventi: – demolizione delle strutture precarie di nullo valore storico-testimoniale e di archeologia industriale; – rimessa ripristino e interventi tesi alla conservazione delle strutture di valore storicotestimoniale e archeologia industriale; manutenzione, restauro e ristrutturazione edilizia per gli edifici di servizio necessaria alla valorizzazione delle attività del Parco. – opere e infrastrutture eseguite da un ente pubblico, destinate al conseguimento di un pubblico interesse».

Inoltre gli ambientalisti chiedono di sapere «quale sia stata l’eventuale destinazione e utilizzo dei reperti minerari – carotaggi ecc. – presenti nell’area oggetto dei lavori e della demolizione».