Gigantesca fuga di metano in California, gli ambientalisti Usa: ignorati i rischi

Fiper: «Per il piano antismog puntiamo al teleriscaldamento a biomassa, è meno rischioso»

[8 Gennaio 2016]

Dopo che la California ha dichiarato lo stato di emergenza nell’area dell’Aliso Canyon a Porter Ranch, nella cintura urbana di Los Angeles, sono state evacuate almeno 2.300 abitazoni, ma quelle a rischio per la gigantesca fuga di metano in atto da ottobre sembrano molte di più. La Southern California Gas Company (SoCalGas),  che gestisce il pozzo che sta eruttando enormi quantità di metano, sta realizzando un pozzo si soccorso per tentare di bloccare la fuga di gas

Maya Golden-Krasner, del Center for Biological Diversity, ha criticato la lentezza del governo della California e delle agenzie di regolamentazione statali che co il loro approccio favorevole alle trivellazioni e al fracking «HJanno aiutato a porre le basi per questa catastrofe. Lo Stato sapeva da anni che l’invecchiamento infrastruttura del gas naturale era un disastro in attesa di succedere, ma i funzionari per lo più hanno ignorato tali rischi».

La direttrice di Sierra Club California, Kathryn Phillips ha detto: «Apprezziamo la decisione del governatore Brown ad agire in merito alla fuga di gas di massa, ma siamo delusi: gli ci  sono voluti più di due mesi per agire e poi lo ha fatto solo dopo che la perdita ha ottenuto attenzione a livello nazionale. Questa fuoriuscita mette in evidenza il perché California debba mantenere la transizione energetica lontana dalla nostra dipendenza dai combustibili fossili pericolosi, come il gas e petrolio. Sottolineiamo anche l’urgente necessità che le agenzie responsabili della regolamentazione della trivellazione e dello stoccaggio del gas inizino a guardare prima alla salute pubblica che ai profitti dell’industria. Le agenzie statali e locali e i leader politici della California devono proteggere in modo aggressivo noi tutti dagli errori potenzialmente catastrofici che si verificano ad un ritmo frequente allarmante nell’industria petrolifera e gasiera»-

Ma l’assenza di una vera e propria regolamentazione dell’estrazione di gas fa pensare che sia improbabile che la SoCalGas venga accusata penalmente, anche se l’ufficio del governatore  democratico Brown ha assicurato che sia la California Division of Oil, Gas and Geothermal Resources  che la California Public Utilities Commission stanno indagando sulla fuoriuscita di metano. Contro SoCalGas, che diversi anni fa avrebbe rimosso una valvola di sicurezza dal pozzo di dell’Aliso Canyon senza più rimpiazzarla,  c’è già una class action pendente da parte dei cittadni interessati, appoggiati dalla associazioni ambientaliste.

La catastrofe ambientale in corso in California fa discutere anche in Italia. Secondo la Federazione italiana produttori di energia rinnovabile (Fiper), «la gigantesca fuga di gas in atto a Portes Ranch (California) fa riflettere sul paradigma che si è andato diffondendo in quest’ultimo periodo anche in Italia, ovvero, che il “metano sia un combustibile a basse emissioni, strumento adatto per ridurre le polveri sottili».

La Fiper sottolinea che «tale indicazione è stata perfino ratificata nell’accordo “Antismog” siglato dal ministero dell’ambiente, Anci e Regioni lo scorso 28 dicembre, prevedendo tra le diverse misure la metanizzazione degli edifici della pubblica amministrazione e limitando l’impiego delle biomasse legnose ed è stata altresì evidenziata anche dal recente studio Enea dal titolo: “Gli impatti energetici e ambientali dei combustibili nel settore residenziale”».

Il gigantesco inquinamento da metano in atto in Californiafa emergere molti dubbi: «La perdita di metano pari a 1.200 tonnellate circa al giorno, con un potenziale climalterante (il metano è un gas serra molto più potente della CO2) pari al 25% delle emissioni dell’intera California fa capire, anche ai non addetti ai lavori, i rischi legati alla distribuzione di metano che sono direttamente proporzionali alla lunghezza delle reti  dicono alla Fiper – Al di là dell’incidente di Porter-Ranch, le perdite di gas lungo l’intero ciclo, dall’esplorazione all’utente finale sono il vero dato “scandaloso” che viene sistematicamente ignorato: pur essendo arcinoto ed arcistudiato!»

Alla luce di quanto sta avvenendo in California, il presidente Fiper Walter Righini propone al governo un’alternativa: «Nel settore del riscaldamento, è bene sottolineare il ruolo che il teleriscaldamento alimentato da fonti rinnovabili, in particolare biomasse, viene attribuito dalla Direttiva sull’efficienza energetica, quale possibile alternativa all’impiego di metano per gli usi civili.  Le Istituzioni firmatarie del Patto e il Governo dovrebbero considerare maggiormente il teleriscaldamento a biomassa come una delle possibili opzioni da promuovere per ridurre le polveri sottili e favorire l’economia nazionale attraverso la filiera bosco-legno-energia. Gli impianti di teleriscaldamento a biomassa dispongono di innovativi sistemi di abbattimento, tra cui i filtri a manica o elettrostatici, in grado di ridurre in maniera significativa le polveri sottili generate dalle biomasse. Un’alternativa di estremo interesse al gas metano e all’uso domestico delle biomasse».