L’Istituto nazionale di urbanistica presenta la proposta di legge sulla riforma del governo del territorio

Innovare il governo del territorio per le sfide della transizione ecologica

[8 Novembre 2023]

L’Istituto Nazionale di Urbanistica (INU) a ha presentato a “Urbanpromo Progetti per il Paese”, in corso a Firenze, una nuova proposta di legge sul governo del territorio che disciplina: l’ambito di applicazione e la nozione di governo del territorio; i principi fondamentali e le finalità del governo del territorio; i compiti e le funzioni di Stato, Regioni ed enti territoriali locali; gli strumenti della pianificazione e della copianificazione.

Il presidente dell’INU, Michele Talia, ha sottolineato che «Il testo di legge proposto dall’INU intende optare per un modello normativo “‘multifunzionale”, che vuole essere in grado cioè di affiancare alla formulazione dei principi fondamentali e delle regole generali del governo del territorio, anche la disciplina di alcuni argomenti di legislazione esclusiva dello Stato, nonché l’individuazione di quelle materie in cui la presente legge provvede ad operare una delega ad emanare i necessari decreti legislativi nell’ambito dei principi e dei tempi ivi definiti».

La proposta  di legge sul governo del territorio dell’INU è frutto di un percorso di stesura, ampio e partecipato, è cominciato nel novembre del 2022, in occasione del 31esimo Congresso dell’INU di Bologna. La proposta di legge, con il coordinamento del presidente Talia e di Carlo Alberto Barbieri, è stata elaborata in progress da un gruppo di lavoro dell’INU di urbanisti e giuristi (Andrea Arcidiacono, Patrizia Gabellini, Paolo Galuzzi, Carolina Giaimo, Valeria Lingua, Francesco Domenico Moccia, Simone Ombuen, Stefano Stanghellini con Antonio  Bartolini, Emanuele Boscolo, Federico Gualandi, Enrico Lorusso, Giovanni Martino, Fabio Pellicani, Renato Perticarari, Andrea Torricelli, Paolo Urbani) e tenendo conto dei contributi pervenuti dalle sezioni regionali.

Dopo aver illustrato sinteticamente l’impianto complessivo del testo di legge elaborato dall’INU, Talia ha evidenziato due aspetti particolarmente innovativi della proposta: «Il primo è legato al passaggio da un approccio prevalentemente parametrico nel dimensionamento degli standard urbanistici all’impiego di nuovi criteri quali-quantitativi, facendo sì che la prefigurazione delle nuove dotazioni urbanistiche proceda di pari passo con l’introduzione dei LEP (Livelli essenziali delle prestazioni). Il secondo riguarda invece la proposizione di una forma del piano che tenda a sostituire progressivamente il principio di conformità con quello di coerenza. Per effetto di questa transizione, la disciplina urbanistica dovrebbe ricercare un accordo sostanziale, da parte di ogni nuovo strumento di pianificazione, con gli obiettivi e gli indirizzi fissati dai piani sovraordinati. Con il duplice effetto di favorire la flessibilità degli strumenti urbanistici e la riduzione del ricorso alle varianti urbanistiche. Si tratta di contenuti e innovazioni da introdurre con l’obiettivo di rendere la pianificazione urbanistica, a tutti i livelli, maggiormente in sintonia con le nuove sfide che il governo del territorio deve affrontare: dalle necessità della transizione ecologica all’adattamento ai cambiamenti climatici, dalla prevenzione del rischio idrogeologico fino al progressivo azzeramento del consumo di suolo».

Nel successivo dibattito sono intervenuti anche il delegato Anci nazionale per territorio e ambiente, Alessandro Ghinelli, e l’assessore regionale all’ Urbanistica e pianificazione della Toscana Stefano Baccelli. E le posizioni emerse hanno portato contributi differenti. Per Ghinelli, «Qquesto disegno di legge mira a coinvolgere direttamente i territori in forma associata, creando un’urbanistica condivisa. Il fatto di parlare direttamente alle Unioni dei Comuni è condivisibile, perché non si può continuare a frammentare la gestione dei territori. Questo è il principale elemento di novità che viene introdotto e che servirà come base per il lavoro da impostare intorno alle città medie, vera colonna vertebrale del Paese».

Baccelli, che pur convenendo sulla necessità di una legge di principi, chiede invece che si rimanga a «Un livello alto, poiché la regione ha già una profonda esperienza in materia di riforme del settore urbanistico. Sono state portate avanti nel 1995, nel 2005 e nel 2014 e, per quel che concerne gli ultimi anni, abbiamo sempre lavorato ad una pianificazione che coinvolgesse tutti i Comuni della Toscana. Oltre a questo, abbiamo predisposto un Piano paesaggistico pianificandolo insieme allo Stato. Non vorremmo quindi dover ricominciare da capo. Serve, invece, restare alti, perché sui temi concreti, come il consumo del suolo, stiamo sortendo buoni risultati».

Ma poprio il consumo di suolo è ritenuto una delle principali cause della devastante alluvione che ha colpito la Toscana nei giorni scorsi e per Ghinelli si tratta di «Ua tragedia che ci impone di cautelarci, sempre di più, rispetto a cambiamenti climatici che stanno diventando la norma». Anche per Baccelli «I cambiamenti del clima sono un fatto diventato oggettivo per periodicità e per tragicità. Dobbiamo continuare a lavorare sulla sicurezza idraulica, migliorando le nostre capacità predittive e i tempi di ritorno, per adeguarci».

Nel suo intervento a Urbanpromo, il deputato del Pd Roberto Morassut  ha detto che «L’Italia ha bisogno di una legge organica che, rispettando le diversità regionali, dia un quadro unitario al governo del territorio. Una legge che colleghi rigenerazione urbana, politiche abitative pubbliche, consumo di suolo e difesa dai rischi idrogeologici. Serve un Land Act. Non è più possibile avere legislazioni troppo differenziate da regione a regione. Le città e le aree interne soffrono la mancanza di un moderno governo del territorio, al tempo stesso giusto socialmente e capace di far crescere e sviluppare l’impresa. Ogni iniziativa si arena in una palude di norme confliggenti, di competenze sovrapposte tra territori e livelli amministrativi. Il risultato è la confusione o la paralisi. E tutto questo favorisce la corruzione. La proposta dell’Istituto nazionale urbanistica sul governo del territorio è moderna, rispettosa delle regioni, senza andare a discapito dell’esigenza di un’Italia che resti unita. Il governo e il Parlamento dovrebbero ascoltare la voce di questa realtà che da sempre raccoglie il meglio della cultura urbanistica italiana».