In ritardo i grandi impianti utility-scale, ma ci sono segni di ripresa

Fotovoltaico, nell’ultimo anno l’Italia ha installato 5,23 GW suddivisi in 374mila impianti

Il doppio di quanto entrato in esercizio nel 2022, sulla spinta del superbonus e dell’aumento dei prezzi energetici

[19 Febbraio 2024]

Nel corso del 2023 l’Italia ha messo in esercizio 5,7 GW di nuovi impianti rinnovabili, quasi esclusivamente di tipo fotovoltaico, che ha contribuito per 5,23 GW con una robusta crescita (+111%) rispetto all’anno precedente.

C’è ancora molto da lavorare sulle quantità: per rispettare gli obiettivi di decarbonizzazione indicati dall’Ue per il 2030, servirebbero circa +12 GW di rinnovabili l’anno. Un target tutt’altro che irraggiungibile, dato che nel 2011 l’Italia ne ha installati 9,46.

Ma anche l’analisi qualitativa è indispensabile per capire che rotta di sviluppo sostenibile sta intraprendendo il Paese. E i dati messi in fila dall’associazione fotovoltaica Italia solare mostrano che gli impianti entrati in esercizio nel 2023 sono soprattutto quelli di piccola taglia.

Al 31 dicembre 2023 in Italia risultavano connessi 1.594.974 impianti fotovoltaici per una potenza totale pari a 30,28 GW, della quale il 28% (8,56 GW) è imputabile al settore residenziale (con impianti > 20 kW), il 50% è ascrivibile al settore commerciale e industriale C&I (20 kW ≤ P < 1 MW) e il restante 22% afferisce al comparto utility-scale (P > 1 MW).

Durante l’anno passato sono stati connessi 373.929 impianti fotovoltaici: il 43% (2,26 GW, +83%) della potenza connessa lo scorso anno è relativa al comparto residenziale, il 35% (1,82 GW, +168%) è imputabile al C&I e solo il 22% (1,16 GW, +103%) è attribuibile al settore utility scale.

Spostando l’attenzione a livello geografico, al 31 dicembre 2023 la Lombardia, grazie a 907 MW di nuove connessioni durante l’anno passato, ha varcato la soglia dei 4 GW di potenza connessa cumulata; Veneto (3,16 GW) ed Emilia-Romagna (3,03 GW) hanno superato la soglia dei 3 GW di potenza connessa cumulata, e stanno raggiungendo la Puglia (3,30 GW).

In termini di numerosità di impianti è sempre la Lombardia a guidare la classifica, seguita da Veneto ed Emilia-Romagna.

I principali driver che hanno guidato la crescita del fotovoltaico nel 2023 sono stati rispettivamente il meccanismo del superbonus e l’aumento dei prezzi dell’energia, entrambi fattori che stanno adesso scomparendo.

«L’aumento del prezzo dell’energia ha avuto un effetto importante sulle connessioni degli impianti fotovoltaici industriali in media con uno scarto di 6-9 mesi, tale isteresi è dovuta al lasso di tempo che passa tra la richiesta delle offerte e la realizzazione dell’impianto – spiega Paolo Rocco Viscontini, presidente di Italia Solare – Un trend tuttavia che non ha registrato una battuta di arresto quando i prezzi dell’energia sono tornati a scendere e questo è dovuto al fatto che le imprese hanno ben compreso i vantaggi del fotovoltaico, che permette di assicurare il prezzo dell’energia per almeno 20 anni, mettendo al riparo le aziende da qualsiasi rischio di altre impennate».

Gli impianti di piccola taglia sono fondamentali per aiutare a decarbonizzazare e a far guadagnare risparmi in bolletta per famiglie e piccole imprese, ma con la consapevolezza che gli impianti fotovoltaici sui tetti hanno un costo di generazione dell’energia più che doppio rispetto ai grandi impianti a terra. La buona notizia, arrivata in chiusura 2023, è che anche quest’ultimo comparto sta finalmente dando segni di vitalità.

Italia solare documenta infatti che durante il Q4 2023 sono stati connessi 8 impianti fotovoltaici di tale taglia, per un totale di 341 MW, dei quali 227 MW durante il solo mese di dicembre: «L’esplosione di connessioni utility scale degli ultimi mesi potrebbe rappresentare soltanto l’inizio di una crescita costante nel tempo», concludono con speranza dall’associazione di settore.