Nel 2023 record di 142 catastrofi naturali con 108 miliardi di dollari di perdite assicurate

Negli ultimi 30 anni le perdite assicurate globali dovute a catastrofi naturali hanno superato la crescita economica globale

[27 Marzo 2024]

Secondo il nuovo rapporto  sigma 1/2024, “Natural catastrophes in 2023: gearing up for today’s and tomorrow’s Weather Risks”, «Un terremoto devastante in Turchia e Siria, forti tempeste convettive (SCS) e inondazioni urbane su vasta scala sono stati gli eventi principali che hanno portato i danni assicurati dovuti a catastrofi naturali a 108 miliardi di dollari nel 2023, confermando una crescita annua del 5 – 7% dal 1994 dell’andamento dei sinistri assicurati globali dovuti a catastrofi naturali».

Lo Swiss Re Institute stima che «Con l’aumento delle temperature e gli eventi meteorologici estremi che diventeranno più frequenti e intensi, Le perdite assicurate potrebbero raddoppiare entro i prossimi 10 anni. Pertanto, le misure di mitigazione e adattamento sono fondamentali per ridurre il rischio di catastrofi naturali».   

Dal report emerge un dato davvero preoccupante: «Con l’aumento delle temperature e gli eventi meteorologici estremi che diventeranno più frequenti e intensi, negli ultimi 30 anni le perdite assicurate globali dovute a catastrofi naturali hanno superato la crescita economica globale: dal 1994 al 2023, le perdite assicurate dovute a catastrofi naturali corrette per l’inflazione sono state in media del 5,9% all’anno, mentre il PIL globale è cresciuto del 2,7%. In altre parole, negli ultimi 30 anni, il peso relativo delle perdite rispetto al PIL è raddoppiato».

La catastrofe naturale più distruttiva del 2023 è stato il terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria a febbraio, con danni assicurati stimati pari a 6,2 miliardi di dollari.

Il 2023 è stato caratterizzato anche da un’elevata frequenza di eventi: 142 catastrofi naturali assicurate hanno stabilito un nuovo record. La maggior parte sono state di media gravità, con perdite comprese tra 1 e 5  miliardi di dollari. Nel 2023 si sono verificati almeno 30 eventi di questo tipo, molti di più rispetto alla media decennale precedente di 17. Di questi eventi, 21 erano SCS, un nuovo record. Dal 1994 Il numero di questi eventi di media gravità è cresciuto del 7,5%, quasi il doppio dell’aumento del 3,9% delle catastrofi in generale.

Dopo i cicloni tropicali, i temporali violenti  si sono affermati come il secondo pericolo di perdita economica più grande a causa dell’urbanizzazione e dalla crescita economica e demografica. Le grandinate sono di gran lunga la principale causa di danni da SCS assicurati, responsabili del 50–80% di tutti i danni assicurati causati da SCS.

SCS è il termine generico per una serie di pericoli tra cui venti tornadici e rettilinei e grandi chicchi di grandine. Gli SCS sono eventi meteorologici osservati di frequente che si sviluppano quando l’aria calda e umida sale dalla superficie della terra negli strati superiori della troposfera, portando alla formazione di nubi imponenti, fulmini e tuoni. Nel frattempo particelle di aria fresca si riversano sulla superficie terrestre, portando potenti raffiche di vento, pioggia o grandine.

Il report evidenzia che «Nel 2023 Le perdite assicurate globali derivanti da SCS hanno raggiunto il nuovo record di 64 miliardi di dollari, l’85% delle quali originate dagli Stati Uniti. Le perdite assicurate legate al SCS hanno registrato la crescita più rapida in Europa, superando i 5 miliardi di dollari in ciascuno degli ultimi tre anni. In aumento è soprattutto il rischio grandine, soprattutto in Germania, Italia e Francia».

L’economista capo del gruppo Swiss Re, Jérôme Jean, fa notare che «Anche senza una tempesta storica della portata dell’uragano Ian, che colpì la Florida l’anno prima, le perdite globali dovute a catastrofi naturali nel 2023 sono state gravi. Questo riconferma il trend trentennale delle perdite che è l’accumulo di risorse in regioni vulnerabili alle catastrofi naturali, ma in futuro dovremo prendere in considerazione e qualcosa di più: l’intensificazione dei rischi legati al clima. Tempeste più violente e inondazioni più grandi alimentate da un pianeta che si riscalda dovrebbero contribuire maggiormente alle perdite. Questo dimostra quanto sia urgente la necessità di agire, soprattutto se si tiene conto di un’inflazione strutturalmente più elevata che ha causato un’impennata dei costi post-catastrofe».

Il CEO global clients & solutions di Swiss Re, Moses Ojeisekhoba, aggiunge: «Con l’intensificarsi dei rischi meteorologici a causa del cambiamento climatico, la valutazione del rischio e i premi assicurativi devono tenere il passo con il panorama dei rischi in rapida evoluzione. Guardando al futuro, dobbiamo concentrarci sulla riduzione delle perdite Il 2023 è stato l’anno più caldo mai registrato, e l’inizio del 2024 sta seguendo l’esempio. Mantenere l’assicurazione sulla proprietà sostenibile e conveniente richiede uno sforzo concertato da parte dell’industria privata, del settore pubblico e della società in generale – non solo per mitigare i rischi climatici, ma per adattarsi a un mondo dal clima più intenso».

L’aumento delle esposizioni dovuto alla crescita economica e demografica, all’urbanizzazione e all’accumulo di ricchezza rimane la causa principale che sta dietro l’aumento delle perdite legate al SCS, ed è probabile che gli effetti del cambiamento climatico esacerbano questo trend. Un altro fattore sono i cambiamenti nella vulnerabilità dell’esposizione, come la rapida crescita delle installazioni di sistemi di energia solare sui tetti.

A Swiss Re concludono: «Il primo passo per ridurre le perdite è ridurre il potenziale di perdita attraverso misure di adattamento come l’applicazione delle norme edilizie, la costruzione di barriere di protezione dalle inondazioni e lo scoraggiamento degli insediamenti in aree soggette a pericoli naturali. Inoltre, la collaborazione con assicuratori primari, associazioni assicurative e settore pubblico consente uno scambio di dati fondamentale per la mitigazione condivisa del rischio».