Gara per la progettazione del biodigestore: il consiglio di stato definitivamente respinge il ricorso contro l’aggiudicazione. «Cermec ha operato correttamente e in piena legittimità»

[21 Novembre 2023]

– Già nei precedenti gradi di giudizio (sia nella fase cautelare sia nel merito al TAR) i giudici amministrativi avevano respinto le istanze della ditta, seconda classificata nella gara per la progettazione del biodigestore di Cermec. Ciò nonostante un nuovo ricorso per impugnare l’aggiudicazione a favore dell’RTP Cube-CGA-Mascitti era stato depositato al Consiglio di Stato.

Ora, con la sentenza pubblicata il 20 novembre, i magistrati di Palazzo Spada hanno messo definitivamente la parola fine a questo contenzioso, decretando che Cermec ha agito correttamente e nel pieno rispetto delle norme nazionali e comunitarie in materia di appalti pubblici.

Se il ricorso fosse stato accolto, ovviamente, l’aggiudicazione non sarebbe stata revocata (il progetto è stata da tempo ultimato e integrato durante la Conferenza dei Servizi ancora aperta in Regione per la revisione dell’AIA) ma la seconda classificata esclusa e autrice del ricorso avrebbe richiesto a Cermec i danni, pari al valore della progettazione offerto in gara, circa 200.000 euro.

«Questo danno – spiega l’amministratore unico, Lorenzo Porzano – sarebbe stato coperto dall’assicurazione: ma quello che mi rallegra è il riconoscimento della correttezza dell’operato della Società e dei suoi funzionari. Credo che sia doveroso un ringraziamento al RUP, Stefano Donati, che ha curato la gara e che nella successiva fase di contenzioso ha dato assistenza al legale incaricato di difendere Cermec, avvocato Silvio Crapolicchio».

Ringraziamento che il RUP estende anche ai professionisti che nella fase della preparazione della gara e del suo svolgimento hanno garantito l’assistenza giuridico-amministrativa, l’avvocata Camilla Amunni, e quella tecnica, l’ing. Paolo Ghezzi.

Adesso gli occhi sono puntati sulla prossima seduta della Conferenza dei Servizi: l’approvazione del revamping impiantistico sarebbe l’occasione di valorizzare la società e il territorio nel contesto dell’ATO Costa e di RetiAmbiente, ma anche per migliorare l’efficienza dei trattamenti, il recupero di gas e materia dai rifiuti organici e, non ultimo, ridurre gli impatti odorigeni dell’impianto.