Non solo Spagna, Ingv: alluvioni come Dana possono avvenire anche in Italia
La Dana (Depresión Aislada en Niveles Altos), conosciuta anche come ‘goccia fredda’, è un fenomeno meteorologico ricorrente nel Mediterraneo. Si verifica quando una massa d’aria fredda si stacca dalla circolazione atmosferica principale, isolandosi sopra strati d’aria più calda. Questo contrasto termico favorisce la formazione di nubi temporalesche persistenti e intense, con precipitazioni concentrate su aree ristrette, che possono durare diverse ore.
Questi eventi si manifestano più frequentemente vicino al mare, soprattutto in autunno, quando il mare ha accumulato molto calore durante l'estate. Il calore residuo nel mare potenzia l’energia delle perturbazioni, intensificando i temporali. Un Mediterraneo più caldo (come lo è oggi) a causa del cambiamento climatico genera fenomeni molto più intensi rispetto al passato.
Inoltre, sempre a causa del cambiamento climatico, l'anticiclone delle Azzorre viene sostituito da anticicloni africani, decisamente più caldi. L'evaporazione arricchisce l’atmosfera di vapore acqueo e l'acqua del mare più calda fornisce maggiore energia all'atmosfera. Questo vapore e questa energia finiscono per scaricarsi violentemente, con pioggia e vento.
In aggiunta, sempre per via del cambiamento climatico, regioni tipicamente aride come Valencia stanno vivendo estati sempre più secche. Su terreni asciutti, la pioggia non viene assorbita, causando inondazioni.
In sostanza, il meccanismo naturale del ciclo dell'acqua che tutti conosciamo è potenziato dall’aumento della temperatura superficiale dei mari, intensificando la violenza degli eventi meteorologici estremi, inclusa la Dana.
𝗘 𝗶𝗻 𝗜𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮? Negli ultimi anni, l’Italia ha visto un significativo aumento di eventi meteorologici estremi, con fenomeni sempre più intensi come alluvioni e temporali persistenti che hanno recentemente colpito varie regioni. Episodi come quelli verificatisi nel Nord Italia o in Sicilia e Liguria, caratterizzati da piogge intense e temporali autorigeneranti, risultano più violenti rispetto al passato e sembrano anche verificarsi con maggiore frequenza, evidenziando una tendenza preoccupante.