Conferenza sui trasporti sostenibili: accelerare per raggiungere le emissioni net zero

Una rivoluzione nei trasporti per costruire un futuro verde, inclusivo ed equo

[18 Ottobre 2021]

La seconda  United Nations Global Sustainable Transport Conference,  che ha riunito più di 100 Paesi insieme a migliaia di esperti, attivisti e leader aziendali, si è conclusa con un appello ad «Accelerare i progressi verso il raggiungimento di un trasporto sostenibile che comporterebbe importanti riduzioni delle emissioni di gas serra e un miglioramento della vita di milioni di persone.

I partecipanti all’evento hanno convenuto che «Gli obiettivi dell’Accordo di Parigi non potrebbero realizzarsi senza una transizione verso la mobilità sostenibile».

La conferenza si è conclusa con ladozione della “Dichiarazione di Pechino, che, spiega l’agenzia ufficiale cinese Xinhua, «Delinea la visione dei partecipanti sul futuro dello sviluppo del trasporto sostenibile del mondo e propone iniziative in materia di trasporti, attraverso un approccio integrato interdisciplinare e intersettoriale, per intensificare la cooperazione internazionale, fornendo un quadro d’azione per l’attuazione dei vari obiettivi relativi ai trasporti inseriti nell’Agenda dello sviluppo sostenibile 2030 delle Nazioni Unite».

La conferenza di 3 giorni, ospitata dalla Repubblica popolare cinese, è arrivata in un momento critico, poco più di due settimane prima della COP26 Unfccc di Glasgow che affronterà l’emergenza climatica e mentre il mondo si trova nel pieno di una rivoluzione dei trasporti, accelerata in parte anche dalla pandemia di Covid-19, che richiede di prende al più presto la direzione giusta.

Il segretario generale dell’Onu  António Guterres ha chiesto di eliminare gradualmente la produzione di veicoli con motore a combustione interna entro il 2035 nei principali Paesi produttori ed entro il 2040 nei Paesi in via di sviluppo; che le navi a emissioni zero diventino la scelta predefinita e commercialmente disponibili per tutti entro il 2030, al fine di raggiungere le emissioni zero nel settore marittimo entro il 2050; che le imprese inizino ora a utilizzare combustibili sostenibili per l’aviazione per ridurre le emissioni di carbonio per passeggero del 65% entro il 2050.

La Dichiarazione di Pechino chiede l’adozione di approcci integrati, interdisciplinari e intersettoriali, supportati da una maggiore cooperazione internazionale.

Nelle sue osservazioni alla conferenza, il presidente cinese Xi Jinping si è impegnato a istituire un Centro di conoscenza e innovazione globale per il trasporto sostenibile come contributo allo sviluppo dei trasporti globali.

Secondo i partecipanti alla conferenza, «La transizione verso la mobilità elettrica, un trasporto resiliente, sicuro, economico ed ecologico, può migliorare la vita e avere un impatto positivo sull’ambiente. Dal bike sharing e carpooling al miglioramento del trasporto pubblico e all’aumento dell’uso di veicoli elettrici e autobus alimentati da energia rinnovabile, Paesi, aziende e comunità stanno intensificando gli sforzi per passare a modalità più rispettose dell’ambiente».

Liu Zhenmin, segretario generale della conferenza, sottosegretario generale dell’Onu per gli affari economici e sociali, ha sottolineato che «Ora abbiamo l’opportunità di avere l’innovazione e la tecnologia che possono rivoluzionare i trasporti. Ma queste nuove tecnologie devono funzionare per tutti. Abbiamo le soluzioni e ora abbiamo bisogno della cooperazione globale per garantire che il trasporto sostenibile sia il motore che alimenterà i nostri sforzi per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile e gli obiettivi dell’accordo di Parigi».

Tuttavia, le sfide restano. Il Department of Economic and Social Affairs dell’Onu che ha organizzato la conferenza conclude: «Mentre alcuni Stati membri hanno compiuto alcuni passi iniziali per affrontare le emissioni del trasporto marittimo e aereo, ad esempio, gli impegni attuali non sono sufficienti per raggiungere l’obiettivo di 1,5 gradi dell’accordo di Parigi. I Paesi in situazioni speciali, le comunità rurali remote e i gruppi vulnerabili rischiano di essere lasciati indietro con l’aumento del numero di nuove ed emergenti tecnologie legate ai trasporti. Ogni anno fino al 2040, per alimentare lo sviluppo economico saranno necessari più di  2 trilioni di dollari di investimenti nelle infrastrutture dei trasporti. C’è anche bisogno di politiche più forti sulle misure di sicurezza stradale e sui regolamenti sull’importazione di veicoli nuovi e usati».