Terremoto in Ecuador, in crescita il numero di vittime e sfollati: ecco come aiutare

I danni registrati fino ad ora in Ecuador, dopo le scosse di magnitudo 7.8 scala Richter che hanno fatto tremare la terra, sono altissimi e destinati a salire: 587 vittime, più di 8.000 feriti, 25.000 sfollati, centinaia di abitazioni e edifici distrutti o seriamente danneggiati, comprese scuole e centri di salute.  Vie di comunicazione inaccessibili, sedi di organizzazioni sociali crollate e attività economiche locali messe in ginocchio. Molto grave la situazione nelle zone costiere delle province di Esmeraldas e Manabì (qui si conta il numero più alto di vittime), Santa Elena, Guayas, Santo Domingo, Pichincha. Per la sua intensità il terremoto ha scosso anche la capitale del Paese, Quito, a quasi 200 km di distanza dall’epicentro ed è stato percepito nei territori confinanti di Colombia e Perù.

Il governo ha dichiarato lo stato di emergenza nelle province di Esmeraldas, Manabí, Guayas, Santo Domingo de los Tsáchilas, Los Ríos y Santa Elena e, più in generale, di mobilitazione e allerta nazionale, annunciando la sospensione di qualsiasi evento e manifestazione pubblica e sollecitando la cittadinanza a evitare i luoghi di aggregazione. Attualmente ci sono ancora più di 1100 edifici crollati e quasi 300 scuole che, al momento, non sono agibili.

Nella ricostruzione la priorità è quella di dare sostegno e stabilizzare le condizioni di vita delle oltre 25 mila persone che si trovano ancora senza un rifugio e hanno difficoltà ad accedere ai beni di prima necessità, come cibo, acqua, vestititi. Inoltre la difficoltà a rifornire di acqua potabile tutte le zone colpite dal sisma crea il rischio di diffusione di infezioni e epidemie igienico-sanitarie.

Nonostante una forte mobilitazione interna, che vede centinaia di professionisti tra personale medico e paramedico, gruppi soccorritori, specialisti inviati dal governo ecuadoriano, 4.600 agenti della polizia nazionale e 10.000 militari della forza armata e oltre un migliaio di volontari, anche COSPE, CRIC, Mani Tese, Terra Nuova, tutte ONG già presenti nel paese con progetti di cooperazione allo sviluppo, si stanno mobilitando per raccogliere fondi e rispondere all’attuale stato di emergenza.

COSPE ha deciso di attivarsi insieme alle comunità locali, contadine e urbane che soffrono questa tremenda tragedia, per sostenerli nel loro cammino verso la normalità. Chi vuole aiutare a portare i primi aiuti come tende, medicinali, alimenti, vestiti, può contribuire fin da subito con bonifico bancario a: c/c bancario n. 7876 Banca Etica sede di Firenze, Via dell’Agnolo, 73/R IBAN IT12 P050 1802 8000 0000 0007 876 (intestato a: COSPE – Cooperazione per lo Sviluppo dei Paesi Emergenti, Via Slataper, 10 – 50134 Firenze) specificando come causale “Terremoto Ecuador”. Oppure con PayPal, andando sulla pagina EMERGENZA ECUADOR: 

I fondi saranno gestiti in forma coordinata dalle 4 ONG promotrici di questa campagna di solidarietà e in permanente dialogo con le autorità nazionali responsabili della gestione dell’emergenza.

di Elena De Zan (Cospe) per greenreport