Scapigliato mette in campo 78 milioni di euro per dare corpo alla “Fabbrica del futuro”

Sono iniziati gli investimenti per declinare l’Agenda Onu di sviluppo sostenibile a favore del territorio: nel 2020 evitate emissioni per 111.900 t di CO2eq e 31 mln di euro di valore aggiunto distribuito

Al termine della crisi sanitaria l’obiettivo non potrà essere tornare semplicemente alla normalità del pre-Covid, perché proprio in quell’insostenibile normalità risiedono le cause profonde che hanno portato all’innesco della pandemia.

Per questo Scapigliato Srl – società interamente pubblica attiva nell’economia circolare – ha colto nella crisi pandemica un’opportunità di cambiamento, elaborando un nuovo Piano industriale incentrato sugli obiettivi di sostenibilità indicati dall’Agenda Onu al 2030 e rendicontando quanto già fatto nell’ultimo anno nel primo Bilancio di sostenibilità.

«Da alcuni anni la Società, in linea con i principi e le politiche europee sull’economia circolare, ha adottato una nuova strategia: trasformarsi in una Fabbrica del futuro – spiega il Presidente e AD di Scapigliato Srl, Alessandro Giari – Vogliamo portare avanti il nostro lavoro attraverso una relazione in piena trasparenza con il territorio, informando fin da subito e di volta in volta i cittadini dell’evoluzione del nostro impegno: per questo abbiamo deciso di rendicontare i nostri impatti ambientali, sociali ed economici attraverso un Bilancio di sostenibilità, per meglio rappresentare un impegno che abbiamo preso con la nostra comunità».

La trasparenza è infatti un valore fondante per Scapigliato, e i cittadini gli interlocutori di riferimento per chi ogni giorno porta avanti un servizio pubblico. Un servizio che si manifesta in molte forme, incentrate su 9 dei 17 Obiettivi indicati dall’Agenda Onu per lo sviluppo sostenibile, tutte volte a creare valore (ambientale, sociale ed economico) da condividere col territorio.

Nel corso del 2020 Scapigliato ha infatti garantito lo smaltimento in sicurezza di 337.000 t di rifiuti non pericolosi – ovvero oltre 120.000 t in meno rispetto ai quantitativi annui autorizzati per i conferimenti in discarica prima dell’Aia ottenuta nel 2019 –, gestito oltre 41.000 t di rifiuti nell’impianto di trattamento meccanico-biologico (Tmb), e manutenuto il verde pubblico su oltre 100 ettari di aree.

Queste attività sono state svolte dai 136 tra dipendenti e collaboratori della Società, che hanno prodotto 44,2 milioni di euro di valore di produzione nel corso del 2020 (in crescita del +7% nonostante la pandemia). Il 71% di questo valore – ovvero oltre 31 mln di euro – è quello distribuito agli stakeholder: in primis ai fornitori (un quarto dei quali ha sede nella Provincia di Livorno) con circa 26 mln di euro e al personale per circa 5 mln di euro.

Il resto è rappresentato in parte predominante da risorse che saranno impiegate per dare forma alla Fabbrica del futuro, ovvero un Polo impiantistico non più incentrato sullo smaltimento dei rifiuti ma sul loro avvio a recupero di materia o di energia, seguendo i principi europei dell’economia circolare.

Il nuovo Piano industriale di Scapigliato mostra la portata di quest’ambizione, con investimenti al 2029 (successivamente è previsto l’esaurimento dei conferimenti in discarica, secondo l’Aia in vigore) pari a 78 mln di euro. Il revamping del Tmb iniziato lo scorso anno rappresenta il primo tassello di questo progetto: grazie a un investimento da 3,7 mln di euro sarà possibile aumentare l’attuale capacità di trattamento e recupero di materiali, aggiungendo in particolare la capacità di estrarre dal flusso destinato al recupero energetico i polimeri plastici che possono essere inviati a riciclo.

Complessivamente, il Piano industriale prevede un aumento sia del fatturato che dell’Ebitda pur assicurando un progressivo declino degli smaltimenti in discarica, grazie all’avvio e al potenziamento delle attività di selezione rifiuti e soprattutto grazie alla realizzazione di un biodigestore in grado di gestire circa 90mila t/a della frazione organica raccolta dai cittadini in modo differenziato (Forsu). Si tratta di un impianto da 40,4 mln di euro, il cui avvio si ipotizza nel 2023 con l’entrata a regime nel 2026.

Grazie al biodigestore sarà possibile ricavare dai rifiuti organici biometano, compost e CO2: tutti elementi che possono accelerare lo sviluppo agroindustriale nell’area e che Scapigliato metterà a disposizione a prezzi agevolati, promuovendo l’insediamento di serre idroponiche per coltivazioni a bassissimo impatto ambientale.

In questo modo Scapigliato continuerà a massimizzare la condivisione col territorio dei benefici legati ad un’economia circolare a km zero. Dal 2018 ad esempio sono oltre 45mila i sacchi da 20 litri di Terriccio Buono donati alla cittadinanza, che ha potuto così usufruire gratuitamente dell’ammendante compostato verde ottenuto dal riciclo di sfalci e potature raccolte sul territorio.

Soprattutto, solo nel 2020 Scapigliato ha prodotto 22.872,60 MWh di elettricità a partire da una fonte rinnovabile, il biogas captato dalla discarica, energia che è stata distribuita a tariffe agevolate – con sconti dal 20% al 100% della componente energia in bolletta a seconda della vicinanza degli utenti all’impianto – a oltre 1.600 cittadini contrattualizzati con “Scapigliato Energia”.

L’elettricità prodotta attraverso l’impiego del biogas di discarica captato ha permesso così di evitare nel 2020 l’emissione di 6.900 t di CO2, rispetto a quanto sarebbe avvenuto producendo lo stesso quantitativo di energia a partire da combustibili fossili. Considerando inoltre che il metano contenuto nel biogas captato, bruciando nei motori endotermici per produrre elettricità, viene convertito in CO2 – che ha un impatto sul clima 21 volte più basso rispetto a quello del metano – nel 2020 si è evitato l’emissione di ulteriori 105.000 t di CO2eq, per un totale di 111.900 t di CO2 equivalente evitate.

Questi i dati relativi al solo 2020, ma l’impegno della Società contro la crisi climatica in corso si conferma assai più ampio: grazie al progetto Scapigliato Alberi sono iniziati gli investimenti per donare al territorio circa 250mila alberi (in prevalenza olivi) e quasi 60mila arbusti, in grado di compensare tutte le emissioni di gas serra – ovvero 1.195.000 ton di CO2eq – generate dal Polo impiantistico sin dalla sua nascita nel 1982 al 2015, cui si aggiungeranno nel corso di un decennio altre opere a verde con circa 8.700 alberi, 36.000 arbusti e 630.000mq di prati per contribuire a compensare le ulteriori emissioni di gas serra.

È grazie a quest’ampia e complessa rete d’investimenti, incentrata sui capisaldi dell’Agenda Onu per la sostenibilità, che Scapigliato si trova già oggi al centro di un fronte di società interamente pubbliche come presidio ambientale per la corretta gestione dei rifiuti in Toscana, spaziando fino a settori come quello della mobilità sostenibile.

Nell’ambito del progetto di riconversione del Polo impiantistico ne “La Fabbrica del futuro”, Scapigliato ha infatti deciso di promuovere ed incentivare la mobilità sostenibile, ibrida ed elettrica, convertendo l’intero parco auto aziendale. E per favorire la diffusione di questi mezzi anche sul resto del territorio, la società ha firmato una convenzione col Comune di Rosignano Marittimo per la realizzazione di una rete di mobilità elettrica, grazie alla quale in tutto il Comune verranno installate 10 stazioni di ricarica per veicoli elettrici.