Scapigliato, dalla discarica una miniera sostenibile di biogas contro i rincari delle bollette

Le emissioni rilasciate dal Polo impiantistico sono valutate da un’analisi di rischio su un’area pari a 100 kmq, documentando l’assenza di rischi per la salute oltre ai vantaggi ambientali

È il gas naturale la principale fonte energetica utilizzata oggi in Italia: un combustibile che in larghissima parte importiamo dall’estero, proveniente da fonti fossili. In questo modo esponiamo il Paese alle fluttuazioni di mercato – come quelle che in questi mesi stanno portando a forti rincari delle bollette –, e il clima alle emissioni di gas serra dovute all’impiego di un combustibile fossile.

Eppure c’è un modo per calmierare entrambi i rischi: affidarsi al biogas ricavabile in abbondanza dalle nostre miniere urbane, ovvero i rifiuti, come quelli smaltiti nel Polo impiantistico di Rosignano Marittimo. Il biogas è infatti un combustile rinnovabile e CO2 neutrale, in quanto non proviene da combustibili fossili ma dalla degradazione di rifiuti organici, come gli scarti di cucina.

«Dalla degradazione dei rifiuti in discarica si forma il biogas – argomenta Ilaria Minardi, consulente Ecol Studio intervenuta nello speciale di Granducato Tv Scapigliato – La sostenibilità ambientale attraverso l’innovazione tecnologica –, che viene fisicamente estratto. Immaginate la discarica come un grande panettone che emette biogas in superficie: metto dei tubi sul fondo e inizio letteralmente a succhiarlo portando la discarica in depressione, aspirando e mandando poi il biogas a degli impianti di trattamento».

Come dettaglia Minardi, il biogas è «una miscela composta principalmente da metano e CO2, ma anche da composti in traccia che potrebbero essere potenzialmente dannosi per la salute umana». Com’è possibile sapere dunque che non ci sono rischi per la salute umana?

«Il biogas – spiega Minardi – viene controllato facendo delle misure fisicamente sulla discarica, per vedere quante emissioni fuggono dalla rete di captazione: ci sono centraline che misurano livelli di metano e CO2 in aria, ma anche quei composti in traccia potenzialmente dannosi facendo delle analisi chimiche molto specifiche sul biogas stesso. Scapigliato effettua questi controlli dal 2013 con un’analisi di rischio per un territorio esterno ampio 100 Km quadrati, che comprende quindi Nibbiaia, Gabbro, Castelnuovo e tutti i Comuni limitrofi all’impianto».

Queste analisi di rischio sanitario e ambientale mostrano che non vi è rischio per la salute umana generato dalla presenza della discarica; così dal biogas captato viene prodotta energia rinnovabile che a sua volta alimenta “Scapigliato energia”, il progetto lanciato nel 2019 per la restituzione a tariffe agevolate dell’energia elettrica prodotta all’interno del Polo impiantistico e che conta, ad oggi, oltre 1.600 contratti attivati tra cittadini e imprese del territorio.