Ecofilia e libertà a bordo di una Renault 4, alla scoperta della Toscana più nascosta

Niente autostrade né superstrade, ma soltanto statali e strade sterrate per un viaggio lento in cerca di sostenibilità. Oggi si parte

L’idea di questo viaggio mi è arrivata – perché le idee, quelle più autentiche, ti arrivano, ti si offrono in dono al momento giusto – qualche settimana fa. Così perentoria da non lasciare molto margine di manovra, tantomeno possibilità di inazione, delineando piuttosto nitidamente i contorni dell’avventura che oggi sta per iniziare.

La vecchia Renault 4, che tante volte aveva accompagnato mio nonno a cercare i tartufi riempiendosi di quel profumo che se chiudo gli occhi sento ancora nelle narici, sarebbe stata adesso, a distanza di più di vent’anni, la mia compagna simbolica e reale di questo viaggio.

La scelta delle tappe sarebbe stata guidata dalla mia, spontanea e coltivata con gli studi di molti anni, ecofilia: non solo luoghi ma anche realtà ed esperienze ecologicamente orientate, portate avanti da chi si impegna per contribuire alla creazione di un oggi più in armonia con la Natura. Ma dalla condivisione origina ricchezza e così il mio filo verde della sostenibilità ecologica si sarebbe intrecciato con i fili colorati dei suggerimenti di altre persone, a tessere un itinerario partecipato, in continuo divenire strada facendo.

Il punto di partenza, il tragitto e il punto di arrivo non poteva che essere la Toscana, terra che amo, nella quale sono nata e cresciuta tra la città (Firenze) e la campagna (una casa, con annesso piccolo agriturismo, nascosta nel bosco al crocevia tra Firenze, Pisa e Siena), strabordante di bellezza e fucina di sostenibilità.

Il ritmo sarebbe stato quello di un viaggio lento, per permettere di cogliere e assaporare il più possibile: niente autostrade né superstrade, ma soltanto statali e strade sterrate, percorsi di elezione della mia compagna di viaggio a quattro ruote.

La libertà è il sentimento forte, motore dell’idea e meravigliosa riscoperta di quest’autunno nel quale la decisione di un “sabbatico a tempo indeterminato” mi ha permesso di riacquistare la possibilità di autodeterminazione nella gestione del mio tempo.

La data di partenza il 4 ottobre, mio onomastico, giorno in cui si celebra la memoria liturgica di San Francesco, moderno ecologista del 1200 al quale mi sento spiritualmente vicina.

Così mi sono messa all’opera, con il fondamentale aiuto di persone care, dedicando anima e corpo alla preparazione del viaggio. Molte, infatti, le cose da sistemare prima della partenza: la Renault 4, trascurata per troppi anni, aveva un grande bisogno di cure; dovevo trovare quei libri i cui titoli mi si erano presentati negli ultimi giorni, come a chiedermi di essere portati in questo viaggio; brani di musica da selezionare e assemblare per un’autoradio – che non c’è – tutta da escogitare; la preparazione della cesta dei doni da condividere durante il viaggio; la scelta attenta dei quaderni giusti per prendere appunti; la selezione di un guardaroba adatto sia al caldo di un’estate che nel sole non accenna a finire sia al freddo di un autunno che punge nell’ombra.

Finalmente sembra essere tutto pronto. Se sono pronta anch’io, questo lo vedremo cammin facendo. Intanto oggi si parte. E se nei prossimi giorni vedrete una Renault 4 sfrecciare lenta sulle strade della Toscana, fatemi un cenno, fermatemi. Mi piacerebbe continuare a tessere la trama di quest’avventura con i vostri nuovi fili.

Per segnalazioni, curiosità e suggerimenti, scrivete a francescavolpe@gmail.com