Cuore d’Atlantico: dai pinguini della Patagonia una moderna favola ambientalista

Il romanzo d’esordio di Marco Chiarei racconta con ironia e leggerezza come una specie animale si è adattata al nostro pianeta

Cuore d’Atlantico è il romanzo d’esordio di Marco Chiarei, imprenditore piombinese e ambientalista con un passato anche da assessore cittadino. Si tratta di una piccola favola ambientalista che dovrebbero leggere tutti, adulti e ragazzi, perché ha il pregio di raccontare con ironia e leggerezza uno dei tantissimi e meravigliosi modi in cui una specie animale si è adattata al nostro pianeta.

La storia è quella dei pinguini della Patagonia e del loro viaggio attraverso l’oceano verso la loro terra promessa, l’isola che da millenni colonizzano per alcuni mesi l’anno per accoppiarsi, procreare e consentire di perpetuare il ciclo della vita. Ma non è un saggio o un documentario, è proprio un romanzo che inevitabilmente sconta un po’ di umanizzazione dei protagonisti, i pinguini stessi, fondamentale per rendere accattivante la lettura e raccogliere l’attenzione anche di un pubblico più giovane. Non è una forzatura che dà fastidio, anche perché la forza del branco e l’istinto di sopravvivenza respirano in ogni pagina di questo romanzo insieme al piccolo grande eroe Omar, il pinguino che non sbaglia un colpo, che guida i suoi all’Isola Aguzza, che sente sempre quello che è giusto fare per il suo popolo, che capisce “che il cuore vero non era quello che sentiva pulsare dentro, ma quello che batteva nei mille petti del suo branco”.

Ma non pensate che l’autore faccia sconti. La vita animale spesso è cinica è crudele: la morte di un individuo spesso significa la vita di un altro e Chiarei è stato capace di rendere naturale questa alternanza di vita e morte, come è normale e giusto che sia.

Non manca un forte messaggio ambientalista che punta l’indice contro l’Antropocene e contro la barbarie umana, l’unica specie che abita il nostro abitante prelevando molto di più di quel che rende alla terra. E che sa far male e uccidere non solo per sopravvivenza o per istinto, ma solo per il gusto di uccidere.

L’irresponsabilità umana viene affrontata su due livelli: quello macroeconomico delle multinazionali che in nome del dio denaro schiacciano qualsiasi altra risorsa gli sia di ostacolo all’obiettivo. E quello individuale, con la miseria e la grettezza dell’essere umano che per divertimento crea dolori incommentabili.

Ma quello che va sottolineato maggiormente di questo romanzo è che arrivati in fondo lascia a tutti la voglia di scoprire di più sullo strano mondo dei pinguini: viene voglia di approfondire e capire come vivono davvero le diverse specie di pinguini, i loro rituali, le loro abitudini ‘familiari’. Consigliatissimo per i ragazzi delle scuole medie e molto consigliato anche per gli adulti, come favola ambientalista leggera e piena di speranza.