Clima e dintorni: giustizia ambientale e lotta al cambiamento climatico

La COP27 che si sta chiudendo in questi giorni a Sharm el-Sheikh ha riportato all’attenzione internazionale l’importanza fondamentale degli strumenti multilaterali di negoziazione sugli impegni di riduzione delle emissioni e di come questi debbano essere strettamente legati a principi di giustizia ambientale. Le tematiche della giustizia ambientale e della lotta al cambiamento climatico rappresentano le grandi sfide odierne da superare: la riduzione delle emissioni climalteranti al fine di contenere l’aumento della temperatura della Terra e contrastare il climate change, e l’adozione di politiche di adattamento per contenerne gli effetti diventano un imperativo per garantire la vita sul Pianeta.

Il saggio “Clima e dintorni”, che esce in questi giorni per Albeggi Edizioni, illustra, grazie ai contributi di diversi autori con competenze trasversali e complementari, le principali azioni adottate dalle istituzioni sovranazionali, europee e internazionali, per contrastare la triplice crisi ambientale – cambiamento climatico, perdita di natura e biodiversità, inquinamento – che la società globale sta vivendo.

Dal diritto di accesso alle informazioni ambientali da parte dei cittadini alla necessaria trasformazione dei sistemi economici per renderli compatibili con i programmi di riduzione delle emissioni di gas serra, fino alla tutela dei diritti fondamentali dell’individuo, il saggio affronta in modo esaustivo le complesse sfide che ci si pongono di fronte e le loro possibili soluzioni, analizzando gli strumenti giuridici e di policy e la loro implementazione presente e futura da parte dei decisori politici.

La raccolta è stata elaborata durante l’insegnamento del corso di “Giustizia ambientale e lotta al cambiamento climatico” presso la Facoltà di Scienze Politiche, Sociologia e Comunicazione dell’Università di Roma Sapienza, con l’obiettivo di fornire una visione olistica della materia e stimolare riflessioni utili a promuovere la gestione sostenibile delle risorse ambientali.

Hanno fornito il proprio contributo alla realizzazione del saggio, oltre i quattro curatori Stefano Laporta, Gianfranco Nucera, Giulietta Rak e Francesca Zappacosta, anche il Magistrato Giuseppe Battarino, il Segretario Generale dell’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po e Vicepresidente del Board dell’Agenzia Europea dell’Ambiente Alessandro Bratti; il Chief Corporate Affairs Officer di Ferrovie dello Stato Massimo Bruno; il responsabile dell’Area per la conservazione delle specie e degli habitat terrestri e della gestione sostenibile dei sistemi agro-forestali di ISPRA Lorenzo Ciccarese; Cristina Franchini dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR); Gian Luca Galletti già Ministro dell’Ambiente; la Dirigente di Ricerca e Responsabile della Struttura di missione per la definizione delle tematiche globali nell’ambito dell’Agenda 2030 di ISPRA Anna Luise; l’Ammiraglio di squadra e Vice Direttore dell’Agenzia Informazioni e Sicurezza Esterna (AISE) Carlo Massagli; il Consulente tecnico scientifico dell’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione (ISIN) Lamberto Matteocci ed Emanuele Peschi, Responsabile del settore Scenari di emissione, modelli integrati e indicatori di ISPRA.