Brasile, i garimpeiros assassinano due indios Yanomami. Nessuno ferma l’invasione delle terre indigene

Uno scontro nato per un pugno di riso. Fu una situazione come questa che nel 1993 portò al massacro di Haximu

[1 Luglio 2020]

La Hutukara Associação Yanomami  denuncia che due indios Yanomami della comunità Xaruna, nella regione di Parima, nello Stato del Roraima,  sono stati uccisi da un gruppo di garimpeiros (minatori d’oro abusivi) armati,  Dell’assassinio si è saputo solo il 23 giugno, quando è stato denunciato da D. (Dário) Yanomami, che accompagna la moglie in un centro sanitario a Boa Vista.

La Hutukara ha registrato la testimonianza di D. Yanomami che descrive ciò che è accaduto in modo più dettagliato: «E’ così che è successo. I garmpeiros … Dário spiegherà, ti farò capire. Sono triste, ero triste. Ero triste perché c’erano morti. Abbiamo mangiato, tutto andò bene, ma quando fu il momento di tornare, quando siamo tornati, i minatori li uccisero con i fucili da caccia. Avevano paura e ne uccisero due con i fucili. Sono caduti nella foresta, li hanno uccisi, dopo quello, noi abitanti di Parima stiamo piangendo. Non pensare che questa sia una bugia. Capito? Due sono già morti, è vero che due sono già morti, non sto mentendo, ci hanno ucciso, ci hanno fatti scappare, ci hanno ucciso. Ce n’erano due che sono morti, erano davvero due. Non sto mentendo, sto dicendo la verità. Due corpi sono appesi nella radura, nella boscaglia».

La Hutukara Associação Yanomami  sottolinea che «Oltre agli omicidi di due Yanomami, che devono essere rigorosamente indagati e i responsabili puniti secondo la legge, temiamo che i familiari degli Yanomami assassinati decideranno di vendicarsi contro i garimpeiros, seguendo il sistema di giustizia della cultura Yanomami, il che potrebbe portare a un ciclo di violenza che comporterà una tragedia. Fu una situazione come questa che nel 1993 portò al massacro di Haximu, il primo caso di genocidio riconosciuto dalla giustizia brasiliana. 27 anni dopo il massacro, abbiamo la notizia che l’estrazione dell’oro si è di nuovo installata a Haximu».

La testimonianza di D. Yanomami,  riepiloga crudamente una situazione esplosiva: «Là ci sono i garimpeiros. Nella mia foresta ci sono molti garimpeirosi, si stanno radunando, raggruppando ed è per questo che i garimpeiros sono stati aggressivi con noi. Sul fiume hanno cercato all’infinito, dopo che l’oro si è esuarito, sono discesi lungo il fiume fino alla nostra foresta. Dopo essere arrivati ​​nella nostra foresta, sono diventati numerosi e si stanno diffondendo in vari luoghi. Quando sono arrivati ​​hanno ucciso due residenti Yanomami della mia comunità Xaruna. Eravano andati dai garimpeiros, compresi questi due che sono morti.  Dopo che siamo andati, abbiamo mangiato riso e siamo diventati amici con i garimpeiros. I garimpeiros hanno detto: Sì! Che bello il mio Yanomami che è arrivato da Parima! Hanno cucinato il riso, dopo aver cucinato il cibo, poi ci hanno rimandati indietro: ora che siete soddisfatti, ritornatevene alla vostra  comunità! Nonostante i cercatori lo abbiano fatto, quando stavano tornando, una persona ha avuto l’idea di tornare indietro e sparare nella direzione dei cercatori per spaventarli, dopo che saranno corsi via  prenderemo più riso e ce lo porteremo, pensarono, pensò lo Yanomami. Quindi quando i due stavano tornando hanno sparato e  sparato in direzione dei garimpeiros, dopo aver sparato i garimpeiros avevano paura. Avevano paura. Dopo che hanno avuto paura hanno preso le loro pistole, dopo averle prese hanno ucciso! Non dubitare, hanno davvero ucciso uno Yanomami. Dopo averlo ucciso, l’altro è fuggito. Fuggì nel modo giusto, ma i minatori gli corsero dietro, e corsero ancora, e poi quando attraversarono il sentiero i minatori spararono di nuovo. E’ così che è successo davvero. Hear? Sono D. e sono molto triste, quindi ti sto spiegando alla leadership dell’associazione quale è la nostra voce. Stiamo pensando, se questo continua a succedere ci finiranno. Vogliono finirci, stiamo pensando! Vogliono porre fine alla gente, sto pensando. Quindi aiutateci! Per aiutarci, voi dell’associazione dovete inviare l’esercito, dovete inviarne molti ovunque, in modo che i garimpeiros non la facciano finita con noi. Sono aumentati molto qui nella regione, sono aumentati molto! Quindi, quando invierete il documento alle autorità, quando mi aiuterete, sarò soddisfatto e felice. Stiamo quasi piangendo. Come sembreremo? Come staremo nella foresta? Vogliono bruciarci, i garimpeiros vogliono finirci. Stiamo piangendo e quindi sto parlando con te che sei davvero il leader dell’associazione. Rispondimi, rispondimi. Quando mi ascolti e mi aiuti, andrà bene. Sono già un adulto, sono diventato responsabile, ecco perché sto parlando con te. Capito?»

L’associazione Hutukara sottolinea che «Il racconto di D. Yanomami descrive una forma di relazione tra Yanomami e cercatori che già conosciamo e che si è ripetuta dall’inizio dell’invasione del territorio di Yanomami negli anni ’80 da parte di oltre 40 mila cercatori. Inizialmente, i minatori arrivano in minor numero nel territorio di una comunità e cercano relazioni amichevoli con gli Yanomami, offrendo cibo e merci provenienti dalla città. Con l’aumentare del numero di garimpeiros, l’insediamento diventa permanente, i garimpeiros sono a proprio agio sul territorio e arrivano a considerare gli Yanomami come un fastidio. Le richieste degli Yanomami di beni cittadini vengono ignorate e le relazioni si trasformano in conflitto».

Un rapporto di Hutukara dimostra che il numero di garimpeiros nella regione di Parima  – ai confini col Venezuela – è in aumento e le comunità indigene temono per la loro sicurezza. L’Associazione fa notare che «Questo problema non è isolato e si ripete in altre aree colpite dalle attività minerarie nella terra indigena Yanomami. L’omicidio di altri due Yanomami da parte dell’estrazione dell’oro deve essere rigorosamente indagato e rafforza la necessità per lo Stato brasiliano di agire con urgenza per far sgombrare immediatamente tutti i garimpeiros che sfruttano la Terra Yanomami, molestando e aggredendo illegalmente le comunità indigene che ci vivono. Richiamiamo l’attenzione delle autorità affinché prendano tutte le misure necessarie per impedire alle miniere di continuare a togliere la vita agli Yanomami».