Il miglioramento ecologico degli ecosistemi di acqua dolce avvantaggia i pesci e pescatori

Immettere solo pesci senza pensare all’ambiente non fa bene ai corsi d’acqua

[10 Marzo 2023]

La biodiversità delle acque dolci sta diminuendo a ritmi allarmanti, molte azioni di conservazione si concentrano su singole specie. Un approccio alternativo consiste nel migliorare in modo completo i processi e gli habitat ecologici, sostenendo così intere comunità di specie. Questa gestione basata sugli ecosistemi è tuttavia attuata raramente perché è costosa e, inoltre, mancano prove del fatto che sia più efficace di alternative usuali, come il rilascio di pesci per migliorare gli stock. Ma, mentre in Italia si sta andando addirittura verso il rilascio di specie alloctone nei corsi d’acqua –già impoveriti di specie autoctone – per soddisfare le richieste dei pescatori sportivi, in Germania si va in tutt’altra direzione grazie a un lavoro di ampio respiro che coinvolge scienziati e pescatori.

Infatti, Lo studio “Ecosystem-based management outperforms species-focused stocking for enhancing fish populations”, pubblicato su Science e realizzato per 6 anni da un team di ricercatori del Leibniz-Institut für Gewässerökologie und Binnenfischerei (IGB), Hochschule Bremen e dell’Humboldt Universität zu Berlin (HU) in stretta collaborazione con numerosi club di pesca sportiva  organizzati nell Anglerverband Niedersachsen (Associazione dei pescatori della Bassa Sassonia), è il frutto di una serie di esperimenti realizzati su laghi e della valutazione dei risultati del miglioramento dell’habitat basato sull’ecosistema.  rispetto allo stoccaggio dei pesci in 20 laghi di ex cave di ghiaia per un periodo di 6 anni. In alcuni laghi sono state create ulteriori zone di acque poco profonde. In altri laghi sono stati aggiunti fascine di legno grossolano per migliorare la diversità strutturale. In alcuni laghi dello studio sono stati immessi 150.000 pesci di 5 specie di interesse per la pesca, i laghi non manipolati sono serviti da controllo.

Il principale risultato può sembrare controintuitivo: «La creazione di zone di acque poco profonde è stato il metodo più efficace per migliorare le popolazioni ittiche. Queste zone sono ecologicamente importanti per molte specie ittiche, in particolare come zone di riproduzione e aree di nursery per gli avannotti. L’introduzione del legno grezzo ha avuto solo effetti positivi nei ​​laghi selezionati; l’allevamento di pesce è completamente fallito».

Il principale autore dello studio, Johannes Radinger dell’IGB, sottolinea che «Il ripristino dei processi e degli habitat ecologici centrali – la gestione basata sugli ecosistemi – potrebbe avere effetti a lungo termine più forti per la ricostruzione delle specie e delle popolazioni ittiche rispetto ad azioni di conservazione ristrette e incentrate sulle specie».

Mai prima d’ora le comunità ittiche erano state studiate su una serie così ampia di esperimenti su interi sistemi lacustri e coinvolgendo numerosi club di pescatori sportivi e professionistii. Thomas Klefoth, professore alla Hochschule Bremen e co-iniziatore del  progetto evidenzia che «In contrasto con gli studi in laboratorio, gli esperimenti sul campo, che considerano la variazione dell’ecosistema naturale e le interazioni ecologiche e sociali, consentono di ottenere solide prove sull’efficacia delle misure di gestione».

L’autore senior dello studio, Robert Arlinghaus dell?IGB e dellHU, aggiunge che «Includere più laghi delle cave di ghiaia negli esperimenti è stato possibile solo attraverso una stretta collaborazione tra ricerca e pratica. L’approccio transdisciplinare ha contribuito a un ripensamento dell’allevamento ittico e ha favorito l’accettazione di alternative di gestione più sostenibili e basate sull’ecosistema»

Lo studio evidenzia due messaggi centrali che sono rilevanti anche per altri ecosistemi acquatici: «Il ripristino dei processi ecologici ha un impatto più sostenibile sulle comunità e sulle specie rispetto ad azioni di conservazione ristrette e incentrate sulle specie. Inoltre, la conservazione della biodiversità dell’acqua dolce è più efficace quando i gruppi di utenti, come i club di pescatori, si assumono la responsabilità e sono supportati nei loro sforzi da autorità, associazioni e scienza. Questo approccio consente di conciliare conservazione e utilizzo, poiché sia ​​le specie che le attività di pesca traggono vantaggio dalla gestione basata sugli ecosistemi».