Al via a settembre il progetto I.So.S.P.A.M.

Ecuador e San Benedetto del Tronto insieme per la pesca sostenibile, contro la crisi climatica

Un modello di governance partecipato, innovativo e integrato nella filiera della pesca artigianale nelle comunità peschiere

[18 Giugno 2021]

Che il cambiamento climatico comporti danni e perdite per il settore agricolo è ormai assodato. Nell’ultimo decennio, però, alcuni studi si sono concentrati più nel dettaglio sugli effetti negativi e preoccupanti per il settore della pesca, sulla popolazione costiera delle aree interessate e sul sistema produttivo alimentare.

In queste aree a pagare le conseguenze della crisi climatica sono soprattutto le persone che dipendono principalmente dalla pesca, sia come fonte di reddito primaria sia che dal pesce come cibo spesso presente sulle loro tavole e nelle loro diete. In questo, le donne sono spesso i soggetti più vulnerabili, e pensare a linee strategiche di informazione e formazione su queste tematiche è il primo passo per una sempre maggiore consapevolezza.

Particolare attenzione su questa questione merita il caso dell’Ecuador, uno dei Paesi con maggiore aumento in volume di pesca del mondo, tanto che nel 2016 si sono registrati circa 715 milioni di tonnellate di prodotti ittici (FAO, 2018) con un numero approssimativo di persone dedicate alla pesca che oscilla da 80 a 100 mila.

Qui esistono però anche problemi sia di carattere ambientale che di carattere socio economico che vanno dal depauperamento delle risorse ittiche e degli ecosistemi marini alla concorrenza sleale della pesca illegale e di quella industriale. Allarmante la situazione a Manabì, terza provincia più popolata dell’Ecuador, ove il 76,8% della popolazione vive in condizioni di povertà.

Su questo sfondo interverrà il progetto “Innovazione e sostenibilità nel settore della pesca artigianale in Manabì (I.So.S.P.A.M.)” che sarà avviato a settembre, promosso dal Comune di San Benedetto del Tronto, e che beneficia del supporto di altre organizzazioni ed enti su larga scala. Tra questi Cospe che, presente nel territorio di Manabì dal 2016, sarà in questa occasione responsabile del coordinamento tecnico delle attività, mantenendo le relazioni tra i partner.

Il progetto ha come obiettivo generale quello di contribuire alla riduzione degli effetti del cambiamento climatico nel settore della pesca e, più in dettaglio, alla promozione dell’occupazione e alla tutela delle persone più vulnerabili, giovani e donne in particolare.

Il cambiamento climatico colpisce infatti più duramente le donne e, nelle sue conseguenze sempre più comuni, limita le loro possibilità. Alla questione di genere si ricollega infatti con una certa continuità, un’analisi spesso superficiale dell’impatto a livello sociale che interessa la popolazione e che tocca il ruolo che le donne assumono all’interno di determinati contesti: povertà, perdita/alterazione di pratiche proprie e, spesso e mal volentieri, la genesi di flussi di migrazioni interni (e non) al Paese.

Una soluzione potrebbe essere il coinvolgimento diretto nei processi di pianificazione e controllo dei mutamenti climatici, offrendo formazione e occasioni pragmatiche, ai destinatari delle iniziative. Per far ciò il progetto “Innovazione e sostenibilità nel settore della pesca artigianale in Manabì (I.So.S.P.A.M.)” promuoverà, attraverso esperienze di successo realizzate dal Comune di San Benedetto del Tronto, politiche territoriali e settoriali attraverso modelli di gestione integrata del settore della pesca sostenibile, implementando un modello di governance partecipato, innovativo e integrato nella filiera della pesca artigianale nelle comunità peschiere dell’estuario del fiume Cojimies, di Canoa e della Chorrera.

Con il supporto della ricerca accademica sarà possibile poi evitare il depauperamento delle specie di interesse commerciale e non, assicurando un equilibrato rapporto fra la dimensione degli stock ittici e l’attività di prelievo da parte dell’uomo con l’obiettivo di garantire nel tempo la sostenibilità della pesca. Particolare attenzione sarà prestata all’offerta formativa dei pescatori e delle donne del luogo per la creazione di filiere in grado di sviluppare competitività e attività di diversificazione del reddito, offrendo alle donne un ruolo protagonista nella sicurezza alimentare, nella qualità e nella sostenibilità ambientale ed economica dei processi produttivi.

Per suo conto, il 21 ottobre dello scorso anno, il ministro degli Affari esteri dell’Ecuador, Luis Gallegos, ha annunciato che il Paese ospiterà la prossima Conferenza regionale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura prevista per il 2022.

La Conferenza coinciderà con la celebrazione dell’Anno internazionale della pesca e dell’acquacoltura artigianale e, su questa via, il Paese muove insieme al Cospe nuovi passi nella speranza di farsi trovare preparato.

Cospe opera in Ecuador dal 2000 con progetti che promuovono la partecipazione cittadina e l’inclusione di gruppi vulnerabili. Particolare attenzione è posta ai diritti e alla valorizzazione del ruolo della donna. Più nel dettaglio, Cospe ha recentemente finalizzato un progetto a Pedernales in sostegno ad attività economiche gestite da donne nel settore della produzione di gamberoni.

di Cospe per greenreport.it