Cage-free Day: anche l’Italia si schieri per eliminare le gabbie dagli allevamenti

CIWF e Animal Equality: l’Europa vieti le gabbie al più presto

[13 Ottobre 2022]

Oggi è il Cage-free Day, una giornata globale istituita da Compassion in World Farming (CIWF), interamente dedicata alla sensibilizzazione sulle crudeltà a cui sono sottoposti gli animali allevati in gabbia. «La nostra speranza – dcono a CIWF Italia – è di poter presto celebrare in questa giornata il momento in cui le gabbie in Europa saranno relegate passato: un obiettivo vicino, ma che non possiamo dare per scontato».

E in occasione del World Cage Free Day, Animal Equality chiede di «Abbandonare l’uso di una pratica crudele e obsoleta all’interno degli allevamenti italiani, dove ancora oggi circa 40 milioni di animali vivono reclusi tra sofferenza e sopraffazione».

Come evidenziato in questi anni anche dalla coalizione End the cage age, promossa da CIWF e di cui Animal Equality fa parte, «La reclusione in gabbia riguarda oltre 300 milioni di animali in tutta l’Unione europea tra galline, oche, conigli, maiali, scrofe e vitelli sfruttati all’interno dell’industria alimentare».,

CIWF  ricorda che «Nel 2018 abbiamo lanciato l’Iniziativa dei cittadini europei (ICE) “End the Cage Age” a cui hanno aderito oltre  170 associazioni,–. Una ICE è una petizione normata da precise regole che consente ai cittadini europei di proporre una legislazione. Nell’Ue ogni anno oltre 300 milioni di animali allevati a fini alimentari – tra cui galline, quaglie, conigli, scrofe, vitelli, anatre e oche – trascorrono tutta o gran parte della loro vita in gabbie che impediscono loro i movimenti più elementari e di esprimere i propri comportamenti naturali. Inorriditi da questa pratica crudele, i cittadini europei hanno fatto sentire la loro voce, chiedendone la fine. Nell’arco di un anno dal suo lancio, 1,4 milioni di persone avevano firmato l’Iniziativa dei cittadini europei, culminata nel giugno 2021 con un voto schiacciante del Parlamento europeo a favore dell’eliminazione delle gabbie. Più tardi, nello stesso mese, la Commissione europea ha preso lo storico impegno di vietare le gabbie per galline, maiali, vitelli, conigli, anatre, oche e altri animali allevati a fini alimentari, fissando il termine per l’eliminazione graduale delle gabbie nell’anno 2027».

CIWF ricorda che «In questi anni di campagna, la nostra lotta contro le gabbie ha trovato resistenze da parte della lobby del grande settore zootecnico, impegnata a salvaguardare il proprio profitto facendo pressione in difesa di queste pratiche crudeli. Si è rivelata una battaglia particolarmente impegnativa, contro il loro esercito di avvocati e di esperti. Ma le difficoltà non ci hanno fermato e non ci fermeranno. La sofferenza degli animali in gabbia è innegabile. La Commissione europea deve presentare una proposta efficace e con tempi ragionevoli per mettere fine all’utilizzo delle gabbie, una volta per tutte. L’ultima parola poi spetterà agli Stati membri, che valuteranno la proposta nell’ambito   del Consiglio europeo. Aiutaci a vincere la guerra e a far sì che anni di battaglie e la promessa della Commissione non siano vanificati, firma l’appello e chiedi al nuovo Governo italiano di sostenere il divieto.

Per Animal Equality, «E’ fondamentale che il nuovo Parlamento e il futuro Governo prendano posizione contro questo sistema non solo ingiusto, ma ormai considerato superato anche da parte dell’industria. In Italia infatti il numero di galline ovaiole confinate in gabbia è diminuito notevolmente negli ultimi cinque anni, ed Animal Equality si augura che questo esempio venga seguito anche da quegli allevatori che invece confinano ancora animali di diverse specie in gabbia» ed evidenzia che «Una volta presentata, la proposta legislativa (Ue) dovrà essere approvata dal Consiglio dell’Unione europea, formato dagli Stati membri. Per raggiungere questo ambizioso obiettivo è fondamentale che il governo italiano sostenga senza riserva la transizione cage-free in Italia e in Europa, impegnandosi per vietare le gabbie negli allevamenti come hanno già fatto negli scorsi anni le regioni Emilia-Romagna e Campania».

CIWF promette battaglia: :«Fin quando anche l’ultimo animale allevato non sarà liberato dalla gabbia in cui è costretto continueremo a denunciare la crudeltà dell’allevamento intensivo.Con la nostra ultima video-inchiesta, pubblicata nel luglio di quest’anno, abbiamo diffuso immagini forti riprese in 16 allevamenti in Italia, Spagna, Francia e Polonia – mettendo a nudo la crudeltà, la sofferenza e la frustrazione che le  scrofe sono costrette a subire in gabbia. Gli allevamenti su cui abbiamo indagato includono fornitori dei prodotti di “eccellenza”, come il prosciutto di Parma e quello di Bayonne: dalle immagini è emerso con chiarezza che in questi allevamenti le scrofe erano tenute nelle stesse crudeli condizioni di reclusione degli allevamenti intensivi  “standard”».

Alice Trombetta, direttrice esecutiva di Animal Equality Italia, conclude: «Il World Cage Free Day permette di ribadire con forza la necessità di fermare al più presto questo confinamento inaccettabile per tutti gli animali sfruttati a scopo alimentare tra le sbarre – Un trattamento simile impedisce loro di esprimere i comportamenti naturali, e li condanna a vivere in spazi angusti e sporchi provocando loro ansia, stress, ferite e malformazioni: tutto questo non può e non deve più essere accettato».