Petizione LAV per chiedere l’intervento della Commissione europea

Wwf: le nuove norme sulla caccia aumentano i rischi (VIDEO)

Roma: spara a un cinghiale e colpisce un’auto. Mentana: caccia al cinghiale con le mazze da baseball

[11 Gennaio 2023]

Nei giorni scorsi a Fonte Nuova, in provincia di Roma, un cacciatore ha esploso un colpo di fucile dalla finestra di casa colpendo un’auto di passaggio, fortunatamente senza conseguenze per gli occupanti.  Secondo il Wwf, «Questa notizia non riguarda un caso isolato ma si inserisce in un elenco sempre più lungo, che comprende ferimenti, uccisioni e danneggiamenti connessi allo svolgimento dell’attività venatoria che ogni anno si verificano nel nostro Paese».

Il Panda ricorda che «Così come accaduto durante tutto il 2022, già dai primi giorni del 2023 si sono verificati numerosi eventi, anche dagli epiloghi tragici: in Abruzzo il 6 gennaio ha perso la vita un uomo di 64 anni, in Calabria l’8 gennaio un cacciatore di 61 anni è stato ferito all’addome, nel Lazio lo scorso 9 gennaio un cinquantenne ha subito l’amputazione di due dita dopo avere ricevuto un colpo di fucile al piede».

La LAV pubblica un  video su quanto accaduto a Mentana, un comune fuori Roma, dove «Alcuni cittadini hanno tentato di catturare un cinghiale armati di corde e mazze da baseball, ancora più incredibile che alla assurda battuta di caccia fosse presente anche un carabiniere che sembra avere scagliato una bottiglia di vetro addosso all’animale impaurito».

Per la LAV, «La modifica della legge sulla caccia che consentirà a chiunque di uccidere qualsiasi animale selvatico anche nei centri urbani, è stata appena approvata, ma già comincia a produrre i suoi disastrosi effetti. Le nuove disposizioni normative che liberalizzato la caccia a qualsiasi animale, per tutto l’anno, non faranno che incrementare il numero di incidenti con gli animali selvatici, ma quanto accaduto a Mentana dimostra finalmente e senza ombra di dubbio, che le responsabilità saranno da ricercare esclusivamente tra coloro che hanno approvato il famigerato emendamento “caccia selvaggia” che porterà il far-west venatorio fino all’interno delle nostre città, con veri e propri squadroni della morte come accaduto a Mentana».

Per questo l’associazione animalista si è rivolta con una petizione alla Commissione Europea, per chiedere che intervenga. Nella petizione indirizzata alla presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen e al commissario europeo all’ambiente Virginijus Sinkevičius, si legge: «La recentissima Legge italiana n.197 del 29 dicembre 2022 “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025”, approvata dal Parlamento italiano, all’articolo 1 punti 447, 448 e 449 rimuove ogni limite alla partecipazione dei cacciatori al controllo faunistico, escludendo qualsiasi valutazione scientifica preventiva anche nel caso in cui sia prevista l’uccisione di animali appartenenti alle specie protette dalle Direttive Habitat e Uccelli. D’ora in poi i cacciatori italiani potranno intervenire nelle aree protette, anche facenti parte della rete Natura 2000, così come nelle aree urbane, in qualsiasi periodo dell’anno e a qualsiasi ora, nei confronti di qualsiasi specie animale e in assenza di ogni verifica scientifica violando così la protezione imposta dalle norme europee.  Come tantissimi altri cittadini italiani sono molto preoccupato per il futuro degli animali selvatici nel mio Paese, chiedo quindi un suo intervento urgente per imporre al Governo italiano il ripristino delle tutele previste dalle norme europee».

Il Wwf fa notare che «E’ singolare che il Governo e la maggioranza parlamentare dicano di avere a cuore la sicurezza pubblica ritenendo che questa sia messa a repentaglio dalla fauna selvatica senza però considerare la diffusione e gravità di questi fenomeni che vengono definiti, in maniera volutamente riduttiva, incidenti di caccia. Altrettanto singolare è il fatto che questi episodi vengano relegati nelle cronache locali e che nell’ambiente venatorio vengano considerati come mere fatalità, mentre è sufficiente un video che ritrae un lupo impaurito in aree periurbane o la notizia, i cui dettagli sono ancora tutti da accertare, dell’attacco di un orso nel versante laziale dell’area contigua del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, per fare in modo che i cacciatori e i politici a loro vicini, diffondano notizie dai toni allarmistici. Si amplificano così gli episodi parlando di invasione, emergenza e prospettando pericoli imminenti per le persone, invocando i fucili quale unica soluzione, senza approfondire le reali cause o lavorare sulla prevenzione».

Il Wwf conclude: «Se l’obiettivo è tutelare la pubblica incolumità, ci aspettiamo che i decisori politici cambino rotta, rinunciando all’approccio sinora adottato che, consentendo ai cacciatori di sparare persino in aree urbane, determina un oggettivo aumento del rischio per la incolumità dei cittadini, già impossibilitati a frequentare in sicurezza le aree naturali durante la stagione venatoria».

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