San Vincenzo: Legambiente, Libera e un gruppo di cittadini chiedono la revoca di una concessione demaniale

Diffida al Comune: revocare la concessione di via del Tirreno/Bayahibe, «Un atto dovuto dopo anni di abusi edilizi e illegalità»

[14 Settembre 2020]

Nei giorni scorsi un gruppo di cittadini insieme ai Circoli di Legambiente Val di Cornia e Costa Etrusca e al Presidio di Libera “Rossella Casini” di San Vincenzo/Castagneto Carducci hanno presentato al Comune di San Vincenzo una diffida con cui si chiede la revoca della Concessione demaniale di via del Tirreno/Bayahibe.

Le due associazioni e i cittadini spiegano che  «Questa azione nasce dal ripetersi conclamato e sanzionato di abusi e illegalità che i titolari di quella concessione hanno compiuto negli anni. Siamo convinti che sia necessario sempre il rispetto delle leggi e regolamenti, a maggior ragione quando questi riguardano beni pubblici come in questo caso: spiagge, litorali, dune, mare».

Legambiente e Libera ricordano che sulla storia del Bayahib c’è da registrare anche la sentenza del Consiglio di Stato che ha ordinato la demolizione della struttura per le sostanziali difformità tra il progetto autorizzato dalla Soprintendenza ed il Permesso a Costruire rilasciato dal Comune e denunciano che «Prima e dopo la demolizione della struttura in cemento ed acciaio la proprietà ha installato ogni anno una struttura in legno con autorizzazione temporanea, sempre carente della documentazione necessaria al rilascio dell’agibilità ed a più riprese sanzionata dal Comune per il mancato rispetto delle tempistiche di demolizione. Le ordinanze di demolizione però avevano scadenza di 90 giorni per cui la proprietà ha sempre avuto la possibilità di terminare la stagione turistica. Quest’anno solo l’intervento della Procura della Repubblica di Livorno ha messo fine al ripetersi degli abusi edilizi ed ha evidenziato la reale misura di questi ultimi, apponendo i sigilli alle strutture lo scorso 8 agosto».

Associazioni e cittadini dicono che «Ciò che sorprende è che lo stesso proprietario abbia ammesso la propria piena consapevolezza di agire contro la legge, costruendo negli anni delle strutture abusive in quel tratto di spiaggia, ma giustificando il proprio comportamento con la necessità di offrire un servizio ai turisti. Ci preoccupa poi che alcuni cittadini abbiano raccolto delle firme a sostegno di questo ripetersi di abusi, per la necessità, hanno affermato, dei servizi sulla spiaggia, come se a San Vincenzo ne mancassero, anche a pochi metri di distanza. Su queste prese di posizioni tese a giustificare gli abusi fa rumore il silenzio tenuto fino ad oggi dell’Amministrazione Comunale, come se si trattasse di mere vicende tecniche e burocratiche».

Legambiente Val di Cornia e Costa Etrusca e Presidio di Libera “Rossella Casini” ricordano che «In queste settimane poi si è aperto un dibattito attento, partecipato e molto critico sul nuovo Piano Spiaggia adottato dal Comune di San Vincenzo, all’interno del quale, tra l’altro, viene riproposta la concessione del Bayahibe tale e quale, come se niente di illegale vi fosse accaduto in questi anni. Abbiamo quindi ritenuto necessario richiamare l’Amministrazione Comunale alle proprie responsabilità in fatto di Concessioni Demaniali: il Codice della Navigazione, oltre a prevedere le condizioni e modalità di rilascio, indica chiaramente quali sono quelle per le quali una Concessione può essere revocata».

Le associazioni concludono:«Gli abusi edilizi, le violazioni di leggi e regolamenti delle quali la proprietà si è resa responsabile e per le quali è stata sanzionata dalla Pubblica Amministrazione e dalla Magistratura, rientrano nei casi in cui la giurisprudenza ritiene che la revoca sia un atto dovuto. Rilascio ed eventuale revoca sono una competenza dei Comuni. Da qui la nostra istanza in tal senso».