Miami: un piano da 3,8 miliardi di dollari per salvare la città dall’innalzamento del livello del mare

Idee urbanistiche radicali che trasformeranno completamente il volto e la vita della città

[3 Giugno 2021]

La città di Miami ha pubblicato una bozza del suo  Stormwater Master Plan, un piano urbanistico/ambientale da 3,8 miliardi di dollari da attuare nei prossimi 40 anni e che punta a mitigare l’impatto dell’innalzamento del livello del mare sulla città.  Come spiega su Archinect Niall Patrick Walsh di BDP, una delle più grandi società di design e ingegneria europee, «Il piano prevede un ampio portafoglio di misure, dalle pompe per le acque piovane e dighe marine ad approcci più innovativi come quartieri galleggianti e strade convertite in canali».

Presentando il futuristico piano, il sindaco repubblicano di Miami Frances Suarez, un fan di Donald Trump che evidenta emente non condivide il suo negazionismo climatico,  ha sottolineato che «La domanda più comune che mi viene posta è se Miami sarà qui tra 50 anni, se sarà qui tra 100 anni. Questo è l’inizio di un piano globale per rispondere affermativamente a questa domanda».

Il piano di Miami definisce strategie urbanistiche e di adattamento climatico sia a breve che a lungo termine per la difesa della città dall’innalzamento del livello del mare. Le misure di resilienza a breve termine, con un orizzonte pianificatorio compreso tra 20 e 50 anni, includono azioni sia strutturali che non strutturali, che comprendono tutto: dalla costruzione di infrastrutture alla riforma dei modelli assicurativi. Il piano propone un aggiornamento delle strategie del regolamento edilizio, compresi i livelli minimi di finitura del pavimento delle case adattati ai livelli previsti dell’acqua e un requisito per le strutture accatastate o su palafitte, sia edifici che strade, per <chè tengano in considerazione il futuro innalzamento del livello del mare.

Fantascienza per un Paese come il nostro dove i piani urbanistici hanno limiti temporali brevissin mi e che si “scordano” perfino delle alluvioni avvenute pochi anni prima.

Il piano di Miami, insieme a standard più severi per le nuove infrastrutture, prevede l’innalzamento delle infrastrutture essenziali esistenti fino a livelli di resilienza adeguati. Cosa che verrebbe ottenuta costruendo nuovi muri di contenimento e scale per raggiungere gli ingressi delle abitazioni, aggiungendo nuovi piani e eliminando i livelli al piano terra. Verrebbe potenziata tutta l’infrastruttura dei lavori pubblici della città, aggiungendo nuovi piazzali inondabili, portelli stagni e sollevando dal terreno tutte le apparecchiature elettriche. Inoltre, secondo il piano potrebbe essere opportuno prendere in considerazione l’acquisto, la rimozione e il trasferimento di strutture infrastrutturali vulnerabili.

Altre misure a breve termine includono la costruzione di “infrastrutture grigie” tradizionali come dighe e frangiflutti, con particolare attenzione alle aree prive di infrastrutture esistenti, che sono in rovina o che attualmente sono troppo basse per i livelli del mare previsti. Accanto alle infrastrutture grigie, il piano prevede la creazione, la protezione e il rafforzamento di infrastrutture naturali come barriere coralline, popolazioni di bivalvi e paludi che svolgono un ruolo importante nella dissipazione dell’energia delle onde e nel contenere le maree.

Oltre a queste misure a breve termine, il piano prevede una serie di misure per la resilienza a lungo termine, da attuare entro la fine del secolo, che  definisce «di natura concettuale» e che «Potrebbero influenzare in modo significativo l’intera popolazione, lo stile di vita e l’economia locale della Florida meridionale».  Misure che comprendono l’innalzamento dell’intera città di Miami, con una ricostruzione graduale della maggior parte delle infrastrutture e delle strade e lo scavo delle aree più basse per creare  stoccaggi per le acque piovane.

Altre misure a lungo termine prevedono la coesistenza con l’acqua che modificherà il disegno di base della città» e che potrebbero includere reti stradali e case sopraelevate, interi quaruieri galleggianti e comunità che vivono su piattaforme galleggianti nelle aree più basse dell’attuale Miami, la conversione di strade in un sistema di canali interconnessi e navigabili utilizzabili sia per il trasporto di merci e lo spostamento delle persone che per il controllo delle inondazioni.