Legambiente denuncia «un possibile scandalo alla Sterpaia e Fabbricane»

Migliaia di nuovi m2 di edificazione e condono degli abusi edilizi

[7 Giugno 2021]

Nel 1993 il Consiglio di Stato, con una memorabile sentenza, la n. 980, respingeva il ricorso collettivo dei lottisti del bosco della Sterpaia contro la previsione di un parco pubblico territoriale laddove erano state realizzate in modo improvvido circa 2000 costruzioni abusive. In quella sentenza si riconobbe che il Comune di Piombino “aveva condotto una lotta senza quartiere contro l’abusivismo”. Il caso, per la sua esemplare narrativa, assunse rilevanza nazionale.

Nel 1996 la Corte d’Appello di Firenze, con sentenza n. 1295, ancora, rigettava le opposizioni dei lottisti contro le indennità di espropriazione per pubblica utilità comminate dal Comune per realizzare quello che è diventato oggi il Parco Naturale della Sterpaia. Il caso della Sterpaia è descritto nel libro curato da Edoardo Zanchini “Dall’abusivismo al parco”, pubblicato nel 2000 dalla casa editrice Franco Angeli.

Ebbene, quella storia oggi è messa a rischio da decisioni scellerate contenute nel Piano Strutturale d’Area dei Comuni di Piombino e Campiglia, recentemente adottato. Prima dell’adozione di un Piano Strutturale sarebbe obbligo dei Comuni procedenti, organizzare una diffusa informazione presso la cittadinanza, in modo da renderla pienamente partecipe di scelte così rilevanti per il futuro del proprio territorio. Inutile dire invece che nessuna pubblicità è stata data a questo procedimento.

In esso, l’area non viene più neppure chiamata “Area naturale protetta di interesse locale Sterpaia” o “Parco pubblico naturale della Sterpaia” ma semplicemente: “Parco Costiero” – evidentemente la parola “naturale” proprio non piace. Questo piano prevede la realizzazione di un insediamento “turistico ricettivo” di 3.700 mq. di superficie edificata per circa 100 posti letto, più servizi balneari, all’interno del bosco della Sterpaia. Esattamente dentro quella stessa area pubblica acquisita dal comune negli anni ’90, a costo di espropri e confische e dopo la demolizione di ben 2000 costruzione abusive.

Si parla di strutture facilmente rimovibili e in materiali naturali, addirittura si parla di case sugli alberi; insomma, tornano dalla finestra le baracche alla Sterpaia, quelle baracche che con tanta fatica furono abbattute per ristabilire l’equità della legge. Questo concetto è contenuto anche nelle sentenze che confermavano il diritto di esproprio da parte del Comune di Piombino su uno dei polmoni verdi della costa piombinese, parte essenziale del sistema dei parchi della Val di Cornia che tanto ha contribuito a far decollare nella zona un turismo sostenibile e non distruttivo, basato proprio sulla tutela e sulla valorizzazione delle risorse naturali, storiche e archeologiche del comprensorio.

La stessa volontà di favorire un turismo invasivo e massificato lo vediamo nelle scelte urbanistiche in località Fabbricciane – Torre Nova, con il condono degli abusi. Si prevede la riconversione a fini turistico-ricettivi delle aree e soprattutto tanta nuova edificazione: campeggi e villaggi che andranno a costipare la già fragile e affollata spiaggia di Baratti.

Questa politica dissennata di attacco al territorio contrasta non solo con tutte le logiche di pianificazione vigente (Piano Paesaggistico Regionale e LR 65/2014), ma anche con le più avvertite misure di marketing turistico, che al contrario, richiedono ed esaltano luoghi dove la natura e il paesaggio sono perfettamente conservati. Ma l’altra domanda che ci poniamo è se abbiamo ancora bisogno di posti letto. I recenti recuperi edilizi a finalità turistica nella zona sono stati subito riconvertiti in appartamenti residenziali dimostrando che la rendita immobiliare gioca ancora un ruolo importante a scapito delle comunità locali.

Non ci s’illuda per la scarsa aggressività di questo comunicato, è il nostro stile. I Parchi della val di Cornia sono stati un caso nazionale e torneranno presto a esserlo. Coinvolgeremo tutte le associazioni ambientaliste, a tutti i livelli, tutte le forze politiche del nostro Paese, tutti i cittadini sensibili a questi temi. Questo ci sembra oggi il modo migliore per onorare la Giornata Mondiale dell’Ambiente. Le amministrazioni locali, responsabili di questo scellerato disegno, saranno costrette a confrontarsi con noi. 

di Legambiente Val di Cornia