La Toscana delle spiagge nel rapporto di Legambiente: tra ritardi, eccessi e buone pratiche

Il 51% della costa sabbiosa toscana è occupata da concessioni, il record a Forte dei Marmi con il 93,7%

[4 Agosto 2020]

La politica delle spiagge toscana non ne esce bene dal nuovo Rapporto Spiagge presentato oggi da Legambiente:  la Toscana è una delle 5 Regioni che continuano a essere prive di norme che specifichino una percentuale minima da destinare alle spiagge libere; Forte dei Marmi, dove lungo 4,7 km di linea costiera si contano 125 stabilimenti, per un’occupazione del 93,7% della costa, è il primo tra i primi 10  Comuni costieri italiani con la maggiore occupazione di spiagge in concessione e Legambiente tra i canoni più scandalosi cita quello del Twiga di a Marina di Pietrasanta (LU), di Flavio Briatore che ha un fatturato annuo da 4 milioni di euro ma paga un canone di 16 mila euro.

Il rapporto cita anche gli stabilimenti balneari più cari e tra questi ci sono l’Augustus Hotel di  Forte dei Marmi, dove una tenda con extension per 4 persone con cassaforte, tavolo con 4 sedie, cassapanca, 2 sdraio, 2 lettini e 4 teli da mare costa 290 euro al giorno, o il Tuscany Bay di Monte Argentario, dove per una tenda con 4 lettini si pagano 150 euro al giorno.

In Toscana ci sono 425 Km di spiagge con 3.798 concessioni del demanio costiero e 1.291 concessioni balneari e 107 concessioni per campeggi, circoli sportivi e complessi turistici, la di costa sabbiosa occupata da stabilimenti balneari, campeggi, circoli sportivi e complessi turistici è il 51%. Cifre che non comprendono il fenomeno toscano – e crescente – dei cosiddetti “punti blu” che in alcune situazioni si sono trasformati, da noleggio di sdraio e ombrelloni,  in veri e propri stabilimenti balneari.

Il rapporto evidenzia che «In alcuni Comuni si arriva al 90% di spiagge occupate da concessioni balneari. E in alcune aree il continuum di stabilimenti assume forme incredibili, come in Versilia e parte della provincia di Massa Carrara, dove sono presenti 683 stabilimenti su 29,8 chilometri di costa (qui insistono più della metà delle concessioni di tutta la Regione). Risalendo dal porto di Viareggio e proseguendo fino al confine Nord del Comune di Massa, si possono percorrere lungo la spiaggia 23 chilometri con accanto stabilimenti di ogni tipo e dimensione, dove saltuariamente sopravvivono alcune piccole strisce di spiagge libere che tutte assieme non arrivano ad un chilometro di lunghezza. Il record è a Forte dei Marmi dove lungo i 4,7 i km di linea costiera si trovano 125 stabilimenti, per un’occupazione del 93,7% della costa, e persino sull’unica spiaggia comunale ora si affittano ombrelloni».

Tra le spiagge che hanno problemi di inquinamento il Rapporto cita Marina di Massa, dove «le zone inquinate sono quelle della Partaccia. Anche qui spicca la presenza di numerosi lidi e di una spiaggia libera».

Tra le spiagge e coste in più forte erosione in Toscana il rapporto cita quelle tratti della Versilia, Cecina, Follonica, Piombino, Marina di Campo all’Isola d’Elba e le aree di Grosseto e di Albinia.

Ma la Toscana fa anche la parte del Leone nelle buone pratiche e sempre più stabilimenti balneari puntano su una offerta green, Tra le Spiagge pet friendly  che ammettono animali domestici e che si attrezzano per offrire servizi dedicati il rapporto cita «Dog Beach di San Vincenzo (LI) che dal 2006 dedica servizi specifici per i cani nei 200 metri di spiaggia costituiti da 100 mt di spiaggia libera e 100 mt di stabilimento balneare entrambi completamente dog friendly. I servizi presenti includono docce, educatori cinofili, negozio specializzato, ristoranti pet friendly, mentre alle spalle del lido si trova un parco naturale, ideale per le ore più calde della giornata».

Poi c’è Toscana Plastic Free, l’Iniziata avviata durante l’estate 2019 proprio dalla spiagge. Una campagna informativa e di sensibilizzazione prevede l’affissione di pannelli e locandine nei bagni della Toscana, con particolare attenzione a quelli di Viareggio e Castiglione della Pescaia. IL rapporto evidenzia che «L’iniziativa segue un provvedimento fondamentale: la legge regionale che ha stabilito la messa al bando, tre anni prima che nel resto 29 d’Europa, di stoviglie di plastica usa e getta, prevedendo anche sanzioni in caso di mancato rispetto».

L’altra iniziativa segnalata è RIMP – Rete delle Imprese della Marina del Parco (Toscana): «Si tratta di 20 stabilimenti di Viareggio, dell’area della Darsena, che da diversi anni collaborano con il circolo locale di Legambiente. Hanno partecipato a corsi di formazione su flora e fauna del Parco di Migliarino San Rossore, con cui confinano, ed hanno accettato di lavorare con il circolo per ridurre o eliminare il prato inglese e le piante esotiche (alcune infestanti), sostituendole con specie autoctone. Hanno promosso visite all’interno del Parco, spingendo la clientela a conoscere il territorio e tutti hanno cartelloni che spiegano ed indicano la flora e la fauna del Parco. I proprietari degli stabilimenti hanno anche partecipato al progetto “Adotta un Contadino”, in collaborazione con CIA, per offrire ai clienti prodotti ortofrutticoli locali ed al progetto “Adotta un Pescatore”, con la locale cooperativa di pescatori. Di questo gruppo 6 hanno prima preso l’etichetta ecologica Legambiente Turismo e poi hanno accettato di passare al marchio Ecospiagge per Tutti. Tra questi vanno segnalati due esempi particolarmente virtuosi: 1) Bagno Teresa: ha ricostruito la duna sabbiosa, rinunciando alla vista mare dal ristorante dello stabilimento; ha avviato un progetto di cultura idroponica in spiaggia con l’Università di Pisa; ha l’orto in spiaggia; il ristorante usa al 98% prodotti a Km0 e nel menù sono indicati in prima pagina i produttori/fornitori e la distanza rispetto allo stabilimento; al bar ed al ristorante usa l’erogatore per l’acqua; partecipa al progetto Refill di Acqua DoDe (erogatore per acqua + borraccia ai clienti da portare in spiaggia, al posto della bottiglietta in plastica); quando non è possibile per la sicurezza dei clienti – usare stoviglie lavabili usa tutti prodotti compostabili comprese le cannucce che comunque fornisce solo su richiesta; è completamente accessibile ai disabili motori; 2) Bagno Arizona: anche in questo caso il lido è completamente accessibile ai disabili motori; possiede un impianto solare termico ed uno fotovoltaico; stoviglie lavabili o compostabili, tutti i detergenti usati sono ecologici; aderisce al progetto Refill di Acqua Dode; per l’acqua ai tavoli del ristorante usa Acqua WaMi, le bottiglie sono in plastica, ma una parte del costo della bottiglia va a sostenere progetti di potabilizzazione nel Sud del Mondo e leggendo il QR Code con lo smartphone i clienti possono sapere che progetto viene finanziato; per la ristorazione usano il più possibile prodotti a Km0; hanno partecipato alla sperimentazione di Sammontana per i refrigeratori a basso impatto ambientale; 30 sono attivi promotori delle visite guidate all’interno del Parco e il titolare stesso spesso accompagna i clienti».

Poi c’è il progetto green su scala regionale: «In Toscana è di recente definizione la creazione della destinazione turistica Costa Toscana Sostenibile, un unico territorio che coinvolge i dodici ambiti costieri regionali in un progetto che prevede il raggiungimento di buone performance ambientali da parte dei diversi operatori turistici che lavorano sul litorale».

Tra le buone pratiche il rapporto segnala il Progetto Green Beach Model: «Il Comune di Castiglione della Pescaia ha partecipato alla sperimentazione del progetto Green Beach attrezzando un tratto di spiaggia libera perché rispondesse ai criteri della sperimentazione. MITOMED + Green Beach è un progetto “Interreg Mediterranean” che prevede la realizzazione di spiagge ecologiche o di spiagge ricreative gestite in modo sostenibile, progettate e costruite seguendo criteri sostenibili, in grado di includere attività ricreative ed economiche e, allo stesso tempo, preservare il patrimonio naturale e culturale. Il Green Beach Model aiuta le autorità locali e operatore di spiaggia per prendere decisioni più informate sulla gestione delle spiagge con un approccio coerente. Castiglione della Pescaia ha incluso nel progetto una delle spiagge libere nella Pineta del Tombolo, caratterizzata dalla presenza di dune di oltre due metri, coperte da una vegetazione tipica che sembra proteggere la pineta dall’influenza del mare. La spiaggia, situata all’interno di un “Sito di importanza naturalistica regionale”, è lunga circa 6 km e larga fino a 100 metri; principalmente è una spiaggia libera frequentata da sportivi e amanti della natura selvaggia. Raggiungibile da diversi punti a piedi lungo un tratto di splendida pineta che mantiene intatte le sue caratteristiche naturali ed è inoltre delimitato da una pista ciclabile inserita all’interno della Ciclovia Tirrenica».