La demolizione del pontile abusivo di Baratti, le dune e l’erosione costiera

Legambiente Val di Cornia scrive a sindaco e assessori di Piombino

[29 Settembre 2021]

Il 27 settembre il Comune di Piombino ha annunciato che «Sono iniziati oggi i lavori per la demolizione della passerella pedonale di Baratti: frutto di un abuso edilizio ormai lontano nel tempo, è stata oggetto di un’ordinanza del Comune che ne ha disposto la demolizione a carico della società Populonia Tourist Terminal che, nel 1995, all’epoca della realizzazione dell’opera, era uno dei concessionari di posti barca nel golfo».

Il sindaco Francesco Ferrari e l’assessore all’urbanistica Gianluigi Palombi hanno evidenziato che «Il vecchio pontile di Baratti era abbandonato a sé stesso fin dalla costruzione: l’opera, mai terminata, è rimasta nel più assoluto degrado a testimonianza di anni un cui l’attenzione alla tutela del paesaggio e del patrimonio naturalistico non erano una priorità. Dopo anni di iter burocratici adesso, finalmente, la storia di quell’abuso che per decenni ha occupato uno dei luoghi più preziosi del nostro territorio è giunta al termine e i resti di quella costruzione saranno demoliti. Si tratta di una delle azioni che stiamo progettando per Baratti: la nostra priorità è tutelare l’unicità di quel luogo e, allo stesso tempo, renderlo accessibile al turismo migliorando i servizi sempre nel rispetto del paesaggio e della sua identità».

Dopo aver preso atto con favore che l’Amministrazione comunale di Piombino sta agendo per demolire i resti del pontile abusivo a Baratti, Legambiente Val di Cornia ha scritto a Ferrari, Palombo e all’assessore all’ambiente Carla Bezzini  facendo presente che «Domenica scorsa, i volontari di Legambiente hanno pulito l’area del golfo di Baratti con l’evento di Puliamo il Mondo a cui l’Amministrazione piombinese ha dato il suo contributo finanziario con l’acquisto del kit. In questa occasione abbiamo potuto esplorare e acquisire memoria collettiva dei tanti problemi di questo meraviglioso golfo. Abbiamo notato come la notevole presenza estiva di bagnanti provoca un eccessivo calpestio della parte dunale e gli accessi alla spiaggia, inoltre la forza del mare, erode sempre più la spiaggia ma soprattutto la stessa duna consolidata, scalza al piede la strada comunale verso il porticciolo e la chiesa di San Cerbone continuando la progressiva demolizione del patrimonio storico e archeologico».

Gli ambientalisti aggiungono: «Lasciando per il momento da parte le previsioni del Piano Strutturale che prevedono nei dintorni di Baratti un numero sproporzionato di nuovi posti letto e quindi un aumento della pressione antropica sul golfo incrementando l’affollamento estivo, ci siamo concentrati sui problemi che insistono attualmente sull’area. Da troppi anni sono disponibili finanziamenti per il ripascimento della spiaggia e le opere provvisorie di contenimento dell’erosione ormai si sono degradate. Per tali criticità riteniamo opportuno che tali interventi siano avviati al più presto; ogni anno che passa significa perdita di patrimonio, naturalistico, culturale e paesaggistico».

Il Cigno Verde della Val di Cornia  fa notare a sindaco e assessori che «Inoltre si sono formati tanti passaggi verso la spiaggia che tagliano la duna, in parte determinati dal ruscellamento delle acque meteoriche, ma soprattutto dal passaggio delle persone. Uno in particolare, largo diversi metri sembra fatto da un mezzo meccanico che riteniamo pertanto “abusivo”. Se così fosse sarebbe davvero un fatto grave e da perseguire.  I tronchi spiaggiati e le ramaglie sono stati gettati nel fosso che scorre vicino ai servizi igienici, invece di essere posti a protezione della duna, così da essere anche un intralcio per lo scorrimento dell’acqua delle prossime piogge incrementando il rischio idraulico dell’area».

Legambiente conclude: «Abbiamo notato che complessivamente manca una gestione costante di manutenzione e ripristino del delicato tratto di costa. Domandiamo di attivare al più presto le procedure per arrivare al ripascimento e alla sistemazione idraulica e geomorfologica della zona dunale. Per questo, in un’ottica di stimolo finalizzato al mantenimento del contesto unico, naturale e paesaggistico del golfo, chiediamo un incontro per illustrare meglio le nostre preoccupazioni e le nostre proposte».