Il primo bilancio di sostenibilità dell’AdSP del Mar Tirreno Settentrionale

Livorno rivoluziona mezzo porto: al via la riorganizzazione delle aree della sponda est della Darsena Toscana

[5 Ottobre 2022]

«Un’Autorità di Sistema Portuale sempre più sostenibile, proiettata verso la lotta all’inquinamento ambientale, l’efficientamento energetico, la digitalizzazione e la parità di genere», è quanto emerge dal bilancio di sostenibilità ambientale presentato oggi in Comitato di Gestione e adottato dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale (AdSP MTS)  con provvedimento presidenziale.

Si tratta, spiagano all’Adsp di «Uno strumento di condivisione, redatto nella veste di bilancio non finanziario – secondo i parametri dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite – e realizzato nel 2021 grazie all’impegno delle risorse interne dell’Ente e al contributo di una molteplicità di persone, aziende, associazioni e istituzioni».

Il report evidenzia lo stato di salute di un Sistema, quello dell’Alto Tirreno, che si articola in sei porti, 42 milioni di tonnellate di merce movimentata e che rappresenta il motore per lo sviluppo locale, contribuendo per l’1,3% al prodotto interno lordo della Regione e dando lavoro a 20.624 occupati equivalenti a tempo pieno.

Dal documento, il primo mai realizzato dall’AdSP, emerge innanzitutto l’entità delle ricadute economiche prodotte sul territorio nazionale dai porti di riferimento: «La presenza di Livorno, Piombino, dei porti elbani e di quello di Capraia, attiva in modo diretto 9.735 occupati e fornisce un valore aggiunto di 887 milioni di euro, con un effetto che per il 75% del totale ricade sul comune della città dei Quattro Mori e per il restante 25% si distribuisce tra poco più di quattro comuni. L’impatto indiretto è di 11.241 occupati e genera un valore aggiunto di 812 milioni di euro, mentre l’impatto indotto fornisce altri 16.675 occupati. Complessivamente, quindi, gli occupati attivati in modo diretto, indiretto e indotto dalla presenza delle attività produttive e di servizio connesse con i porti del Mar Tirreno Settentrionale è di 37.652 occupati, che producono un valore aggiunto di 2,8 miliardi».

Numeri importanti che danno la misura dell’importanza e della rilevanza delle attività svolte dall’Autorità di Sistema Portuale da tempo impegnata in un’ingente attività di programmazione, progettazione e potenziamento infrastrutturale, quantificabile in 1,2 miliardi di euro investiti nell’ambito del triennio 2022-2024. «Un ente che sul fronte della sostenibilità organizzativa si è attivato in modo energico per prevenire i fenomeni corruttivi e per rendere quanto più possibile trasparente la gestione amministrativa – evidenzia il rapporto – Una Governance che nell’ultimo triennio ha triplicato le ore di formazione erogate, con un incremento del 294% tra il 2019 e il 2020 e del 157% tra il 2020 e il 2021. E che a partire dal 2019 ha raggiunto importanti obiettivi nella direzione della parità di genere, procedendo ad assumere 28 persone, il 40% delle quali di sesso femminile. In ambito lavorativo, la fotografia del 2022 ritrae rispetto alla consistenza organica una percentuale di dipendenti donna pari al 44,52% mentre tra i dirigenti le quote rosa salgono complessivamente al 50%».

Sono molti i risultati raggiunti dall’AdSp sia sul fronte della dematerializzazione delle procedure interne sia su quello dell’armonizzazione dei sistemi: «Gestire processi paperless, dotarsi di infrastrutture sicure e resilienti, integrare opportunamente i sistemi esistenti, sono specifici obiettivi che la Port Authority si è posta per raggiungere elevati livelli di efficienza e competitività, ridurre gli impatti negativi legati ai congestionamenti in ambito portuale e incrementare la sicurezza dell’intero sistema portuale».

Sul piano della sostenibilità ambientale, «La Port Authority ha sviluppato un piano articolato, già tracciato dal Documento di Pianificazione Energetico Ambientale (Deasp) e teso a favorire l’efficientamento energetico delle infrastrutture, l’implementazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e lo sviluppo della produzione e utilizzo di idrogeno. Complessivamente, sono stati ammessi al finanziamento dei fondi PNRR da parte del Ministero della Transizione ecologica 14 progetti per l’abbattimento complessivo di 4600 tonnellate di CO2 equivalente e la produzione di circa 3 MWp di energia elettrica. Interventi del valore di 33 milioni di euro cui si sommeranno quelli relativi alla elettrificazione delle banchine, cui il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili ha riservato uno stanziamento di oltre 77 milioni di euro».

Per quanto riguarda la gestione delle risorse energetiche, il report mette in evidenza come «Nel corso degli anni l’AdSP abbia avviato, perseguito e rafforzato, iniziative tendenti al miglioramento dell’efficienza energetica e di promozione dell’uso di energie rinnovabili in ambito portuale, raggiungendo il 100% degli obiettivi assegnati nel biennio 2020-2021. Dal 2019 ad oggi, il consumo di energia elettrica complessivo dell’ente, comprensivo sia delle sedi che delle aree esterne, è diminuito del 5%».

Il presidente dell’AdSP, Luciano Guerrieri, conclude: «Il Bilancio di Sostenibilità è un documento di importanza strategica elaborato sulla base di un preciso indirizzo che il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, ha fornito a tutte le AdSP. Abbiamo aderito con convinzione ed entusiasmo a questo progetto. Il report e i risultati conseguiti altro non sono che il frutto, oltre che del lavoro intenso e professionale di tutto il personale dell’Ente, anche di un dialogo costante e cristallino con il cluster portuale. Per noi non si tratta di un’iniziativa di facciata o di mero greenwashing: con questo bilancio ci proponiamo di portare avanti una linea di azione ben precisa che dovrà consolidarsi negli anni a venire e con la quale ci proponiamo di evidenziare con quanta determinazione questa Autorità lavori a favore dello sviluppo sostenibile e della giustizia intergenerazionale».

Intanto l’AdSp annuncia che «Prende finalmente corpo il progetto di ridefinizione delle aree del porto di Livorno dedicate al traffico multipurpose. A sette mesi dall’avvio del procedimento, con la pubblicazione della prima provvisoria planimetria, e dopo diversi mesi di interlocuzioni con i terminalisti, l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale ha fornito quest’oggi un aggiornamento sullo stato di attuazione del provvedimento di “riorganizzazione e ottimizzazione degli spazi destinati alle attività portuali presso la Sponda Est della Darsena Toscana, con correlata ipotesi di delocalizzazione”. Il provvedimento, approvato questa estate, è nato con un duplice obiettivo: liberare le aree ricomprese nel Porto Passeggeri (Calata Orlando e Alto Fondale) – dando dunque attuazione al provvedimento di aggiudicazione della gara per la selezione del socio di maggioranza della Porto di Livorno 2000 – e mettere ordine sulla Sponda Est della Darsena Toscana, favorendo così un allineamento delle attività portuali alle previsioni del PRP funzionali, in particolare, all’entrata in esercizio della Darsena Europa.

Oggi si comincia a vedere tradotta in chiave pratica, e in termini di sviluppo atti amministrativi, le strategia di Riorganizzazione e ottimizzazione degli spazi destinati alle attività portuali presso la Sponda Est della Darsena Toscana».

L’AdSp spiega che «La novità viene introdotta oggi dal dirigente del Demanio, Fabrizio Marilli, con un nuovo provvedimento nel quale si comunica l’articolazione, in tre fasi, del procedimento che porterà alla piena delocalizzazione della Compagnia Impresa Lavoratori Portuali dall’Alto Fondale, area da destinarsi successivamente alla Porto di Livorno 2000 ai fini dell’esercizio delle attività connesse all’accoglienza dei passeggeri delle crociere. In coordinamento con l’emanazione di una ordinanza congiunta AdSP-Capitaneria di Porto in materia di gestione degli accosti pubblici, le banchine 15 C e 15 D e le aree retrostanti della Sponda Est della Darsena Toscana verranno affidati alla disponibilità della Cilp. Che in cambio rinuncerà agli accosti 46 e 47 dell’Alto Fondale, area nevralgica dello scalo labronico, presso la quale avevano da non molto trovato spazio i traffici delle navi di classe Eco di Grimaldi. Durante questa prima fase temporale, la Cilp potrà avviare i lavori di ammodernamento delle aree in radice della Sponda Est, ai fini della loro assegnazione, prevedibilmente per l’anno nuovo, al traffico di Grimaldi».

La seconda fase, da avviare sulla base di un ulteriore provvedimento, prevede la successiva retrocessione della Cilp dalle aree in concessione sulla radice dell’Alto Fondale, ovvero degli accosti 45, 44 e 43. Che rientreranno nella disponibilità dell’AdSP perché siano successivamente riaffidati alla Porto 2000 assieme alle banchine 46 e 47.

L’ultima fase temporale prevede la rinuncia da parte di Cilp dei magazzini in possesso dell’Alto Fondale. Che saranno restituiti all’AdSP una volta completato il raddoppio dei magazzini MK.