Ricerca italo-tunisina rivela le proprietà antibatteriche degli oli essenziali di basilico e prezzemolo

I risultati della ricerca a cui hanno partecipato le università di Pisa e Pavia

[14 Ottobre 2016]

Lo studio “Chemical composition and antibiofilm activity of Petroselinum crispum and Ocimum basilicum essential oils against Vibriospp. Strains”, pubblicato su Microbial Pathogenesis da un team di ricercatori tunisini dell’università di Monasir e del Centre de recherches et des technologies des eaux Mejdi Snoussi, Ameni Dehmani ed Emira Noumi) e da Guido Flamini, dell’università di Pisa e Adele Papetti dell’Università di Pavia, ha rivelato  per la prima volta le proprietà antibatteriche degli oli essenziali di prezzemolo e di basilico.

All’università di Pisa spiegano che «I ricercatori hanno analizzato l’attività antimicrobica dei oli essenziali  di prezzemolo (Petroselinum crispum) e di basilico (Ocimum basilicum) nei confronti di alcuni ceppi batterici patogeni del genere Vibrio isolati da acqua di mare o da frutti di mare crudi o poco cotti. Le proprietà antibatteriche sono state valutate sia rispetto ai microorganismi in quanto tali che alla capacità di disgregare o di impedire la formazione di un biofilm batterico che una volta sviluppatosi rende il microorganismo più virulento e più difficilmente aggredibile dagli antibiotici».

Flamini, del Dipartimento di farmacia dell’ateneo pisano, evidenzia che «Entrambi gli oli essenziali si sono dimostrati capaci di inibire la crescita dei microorganismi coltivati in vitro, con il basilico che ha mostrato un’attività leggermente maggiore ma non solo, nel caso di 18 ceppi di Vibrio su 41 abbiamo verificato la capacità degli oli di inibire o di provocare la disgregazione del biofilm»”.

Flamini, che si è occupato in particolare delle analisi chimiche per caratterizzare la composizione dei due oli essenziali, identificando 26 composti (corrispondenti al 98.3% sul totale) in quello di prezzemolo e 48 (corrispondenti al 99.1% sul totale) in quello di basilico, conclude: «Ovviamente le proprietà antibatteriche si riferiscono ad oli che abbiano una composizione chimica come quella riportata nell’articolo per cercare di ottenere in futuro oli simili sarà necessario stabilire un protocollo colturale e, per le specie che lo permettono, partire da piante propagate vegetativamente».