Passi avanti verso la previsione dei terremoti, grazie a ricercatori italiani

La strada giusta sembra essere quella dei fluidi profondi, intrappolati ad alcuni chilometri di profondità nella crosta terrestre

[19 Novembre 2021]

La previsione deterministica (dove e quando precisamente?) dei terremoti è il Sacro Graal di molti scienziati nel campo delle scienze della Terra. Tale previsione non è ancora dietro l’angolo. Ci vorrà molto tempo, ma ora la strada giusta sembra segnata ed imboccata. Ci vengono in aiuto i fluidi che circolano nella crosta terrestre e sgorgano attraverso le sorgenti naturali d’acqua trasportando segnali chimici dalla crosta profonda (8-10 km di profondità) dove i terremoti si sviluppano.

Dunque, la strada giusta sembra proprio essere quella dei fluidi profondi, intrappolati ad alcuni chilometri di profondità nella crosta terrestre. Tali fluidi risalirebbero verso la superficie terrestre alcune settimane o addirittura mesi prima di terremoti intermedi e forti, annunciandone, potenzialmente, l’imminente innesco (Fig. 1). Tali fluidi hanno una composizione chimica particolare e si possono mescolare con le acque superficiali che sgorgano dalle sorgenti naturali o che vengono attinte dai pozzi per acqua. Con analisi chimiche ad hoc, i fluidi profondi pre-sismici mescolati alle acque superficiali possono essere riconosciuti dai geologi e dunque costituire un mezzo efficace, in futuro, per giungere alla previsione dei terremoti.

Due studi recenti ad opera di scienziati italiani, in collaborazione con alcuni scienziati stranieri, hanno spostato sensibilmente in avanti le conoscenze dei fluidi pre-sismici.

Tali studi hanno ricevuto un forte supporto economico da parte di Fondazione ANIA (www.fondazioneania.it), ossia la fondazione delle Imprese Assicuratrici Italiane che ha l’obiettivo di favorire l’informazione sulla prevenzione dai rischi e di promuovere la sicurezza e la protezione dei cittadini e delle imprese.

La pubblicazione sui precursori sismici in Islanda è la seguente:

Barbieri, M., Franchini, S., Barberio, M.D., Billi, A., Boschetti, T., Giansante, L., Gori, F., Jónsson, S., Petitta, M., Skelton, A., Stockmann, G., 2021. Changes in groundwater trace element concentrations before seismic and volcanic activities in Iceland from 2010–2018. Science of the Total Environment, 148635, https://doi.org/10.1016/j.scitotenv.2021.148635

e può essere trovata online al seguente link: https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0048969721037074

La pubblicazione sui precursori fossili lungo la Faglia del Monte Morrone è la seguente:

Coppola, M., Correale, A., Barberio, M.D., Billi, A., Cavallo, A., Fondriest, M., Nazzari, M., Paonita, A., Romano, C., Stagno, V., Viti, C., Vona, A., 2021. Meso- to nano-scale evidence of fluid-assisted co-seismic slip along the normal Mt. Morrone Fault, Italy: implications for earthquake hydrogeochemical precursors. Earth and Planetary Science Letters, 568, 117010, https://doi.org/10.1016/j.epsl.2021.117010

e può essere trovata online al seguente link: https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0012821X21002697

di Istituto di geologia ambientale e geoingegneria, Consiglio nazionale delle ricerche (Igag-Cnr)